Salmonella, no allarmismi sul pomodoro Igp. La politica a difesa del prodotto siciliano

L’allarme lanciato dall’Europa su un presunto allarme salmonella legato al pomodoro siciliano continua a far discutere. Le notizie di contaminazioni sono state smentite dall’assessore regionale all’agricoltura Luca Sammartino e dal presidente del Consorzio di tutela del pomodoro Igp Pachino, Sebastiano Fortunato. Anche il parlamentare Luca Cannata (FdI) si schiera a difesa dell’eccellenza dell’agricoltura nostrana. “Il pomodoro di Pachino IGP è un patrimonio della nostra terra, della nostra economia e dell’intero Made in Italy agroalimentare. In questi giorni leggiamo notizie che collegano i pomodorini siciliani ai casi di Salmonella in Europa. È doveroso mantenere la massima attenzione sanitaria, come sta già facendo il Ministro della Salute, ma senza alimentare allarmismi che rischiano di danneggiare un comparto importante. Le parole del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida sono chiare: i casi rilevati in Europa rappresentano una percentuale del tutto irrisoria rispetto ai milioni di consumatori, e i controlli sanitari proseguono con la massima serietà”. Cannata condivide e ribadisce anche quanto dichiarato dal presidente del Consorzio, Sebastiano Fortunato: dai produttori del Pachino IGP non è arrivata alcuna segnalazione di problemi. “Chi coltiva questo prodotto lo porta ogni giorno sulle proprie tavole con orgoglio e piena fiducia nella qualità di ciò che produce. Non possiamo ignorare che l’agroalimentare italiano sia spesso bersaglio di concorrenza proveniente da Paesi extra-UE con standard molto meno rigorosi dei nostri, che tenta di indebolire la nostra eccellenza sui mercati. Per questo continueremo a difendere concretamente il Pachino IGP e il Made in Italy: controlli rigorosi a tutela della quella , informazione corretta, lotta alla concorrenza sleale e pieno sostegno ai nostri agricoltori. Il territorio di Pachino e l’intera filiera dell’IGP sappiano che il nostro Governo con il Ministro Lollobrigida come già dimostrato in questi anni è e sarà al loro fianco. Con determinazione continueremo a tutelare un prodotto che tutto il mondo ci invidia”.
Anche il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, invita ad evitare allarmismo. “Di fronte al rapporto europeo sulla salmonella, la nostra posizione è chiara: massima attenzione ai dati europei che non vanno sottovalutati, ma anche fermezza nel respingere allarmismi affrettati che rischiano di danneggiare una delle nostre eccellenze agroalimentari, fonte di orgoglio e di economia sana. Prendiamo atto del rapporto, ma non possiamo accettare che si crei un nesso automatico, assolutamente discutibile con i nostri prodotti senza un esame approfondito”, spiega il deputato forzista. “Sono evidenti alcune anomalie che gettano un’ombra di dubbio sulla ricostruzione”, aggiunge. “La prima è la gran parte dei casi è concentrata in un solo paese, l’Austria. Questo solleva seri interrogativi su dove sia realmente originato il problema, se nei nostri campi o piuttosto in fasi successive della filiera fuori dai nostri confini. La seconda anomalia è ancora più lampante. Se ci fosse un’emergenza legata al consumo di pomodoro crudo, la Sicilia sarebbe il primo focolaio. Eppure, qui da noi, dove il pomodoro si mangia fresco ogni giorno, non si registra alcun picco anomalo di casi di salmonella. Questo semplice dato di fatto parla da solo e non può essere ignorato”. Da qui la richiesta rivolta ai governi nazionale e regionale “di attivarsi subito su due fronti, ciascuno per quanto è di sua competenza. Primo: potenziare immediatamente i controlli sull’intera filiera, dalla raccolta alla grande distribuzione, con un focus specifico sui passaggi transfrontalieri. È lì che potrebbero nascondersi criticità che nulla hanno a che fare con la qualità intrinseca del nostro prodotto e con il lavoro dei nostri agricoltori. Secondo: è urgente che Governo nazionale e Regione Siciliana predispongano misure di prevenzione concrete. Dobbiamo aiutare gli agricoltori a garantire la qualità dell’acqua irrigua. I cambiamenti climatici, con l’alternanza di siccità e alluvioni, rendono questa risorsa più vulnerabile a contaminazioni”.