Salvo Adorno lascia la segreteria del Pd: nuova tegola sul partito

Salvo Adorno lascia la segreteria provinciale del Partito Democratico.

Se la direzione provinciale di maggio aveva rafforzato la sua posizione alla guida del Pd in provincia ed aveva in qualche modo sancito una sorta di pax interna, da ieri i giochi si riaprono ed in maniera piuttosto turbolenta.

Adorno ha formalizzato le proprie dimissioni, motivandole con ragioni personali. Non sfugge, tuttavia, che la lettera interna contro il sostegno alla candidatura della Chinnici a presidente della Regione, formata anche da Sofia Amoddio, ex parlamentare e moglie di Adorno, abbia rappresentato un boccone amaro, difficile da digerire. Una mossa, quella di Amoddio, che di fatto potrebbe essere stato un passo indietro rispetto alla possibilità di candidarsi alle regionali.

Ardua l’impresa a cui adesso deve dedicarsi Paolo Amenta, chiamato a verificare la convergenza su una nuova segreteria unitaria. Difficile immaginare che la quadra possa essere subito raggiunta, visti i precedenti rapporti tra le diverse “anime” della forza politica e visto l’equilibrio raggiunto a fatica e pur sempre precario.

Per statuto, ci sono adesso 30 giorni di tempo, entro i quali, nella migliore delle ipotesi, dovrebbe essere individuato il nuovo segretario provinciale. Dovrebbe trattarsi di un esponente del Pd che possa contare sulla maggioranza assoluta. L’alternativa, che sembra molto più probabile, è ricorrere alla costituzione di un comitato collegiale che traghetti il partito e gestisca una fase particolarmente delicata come quella che si appresta ad affrontare, con le primarie, le liste delle elezioni regionali da compilare, subito dopo le nazionali e ancor dopo le amministrative del capoluogo. Nove mesi di fuoco, insomma, con delle premesse che a questo punto non lasciano ben sperare.

Le idee potranno essere un pò più chiare la prossima settimana. Un primo incontro tra i “big” provinciali sarebbe in programma per lunedì, quando Amenta potrebbe incontrare Bruno Marziano, Enzo Pupillo, Giovanni Giuca e Marika Cirone Di Marco, che insieme a Sofia Amoddio ha firmato quella dura lettera contro il sostegno a Caterina Chinnici.