Sanità in affanno nel siracusano, l’indagine di CNA Pensionati: “Liste d’attesa lunghe e fuga verso i privati”
Il 25,3% dei siracusani si rivolge alla sanità privata a causa delle lunghe liste d’attesa per le visite mediche specialistiche. È uno dei dati principali emersi dall’indagine realizzata da CNA Pensionati, con il supporto del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, che ha analizzato la percezione e le priorità dei cittadini rispetto al sistema sanitario nazionale. Il periodo dell’indagine è novembre-dicembre 2024. I partecipanti all’analisi nella provincia di Siracusa sono 175 persone. Il primo dato da considerare è che, nel campione esaminato, il 64% ha meno di 75 anni e il 42,9% ha meno di 70 anni. Il 44,8% vive in coppia, mentre il 31,2% vive da solo. Poco meno del 20% presenta disabilità, proprie o di altri familiari.
Liste d’attesa: tra rinunce e tempi lunghi. Per quanto riguarda le visite specialistiche, nel campione siracusano: il 4% rinuncia del tutto; il 5,7% riesce ad accedere entro 30 giorni; il 16,1% entro 60 giorni; il 24,9% aspetta da 6 mesi a 1 anno.
Sugli esami diagnostici, il quadro non migliora: 8,1% entro 30 giorni; 12,4% entro 60 giorni; 22% attende da 2 mesi a 6 mesi; 19,6% da 6 mesi a 1 anno; 22,6% ricorre al privato; 3,2% rinuncia.
Per il Pronto soccorso e la digitalizzazione sono luci e ombre. Solo il 20,8% dei siracusani ritiene che il personale dei pronto soccorso offra attenzione e informazioni chiare (contro una media nazionale del 32%). Il 29,7% riconosce la gentilezza degli operatori, ma denuncia scarsa chiarezza nelle comunicazioni. I tempi d’attesa al pronto soccorso sono considerati peggiorati dal 73% degli intervistati. Unico elemento in controtendenza: i servizi digitali, che risultano migliorati per il 36,6%.
Un altro aspetto interessante, secondo l’indagine di CNA Pensionati, è che il 52,5% dei siracusani ritiene che la sanità pubblica sia peggiorata rispetto al 2020-2021 (dato nazionale: 36,8%). Oltre la metà degli utenti non conosce le case di comunità e non ha mai sentito parlare di telemedicina.
Il punto di riferimento principale resta il medico di medicina generale (54,2%). Il 75,1% preferisce il contatto diretto in presenza, anche se il 21% utilizza anche il telefono. A livello nazionale, la percentuale è simile: 74,5% si affida al medico di base, con 58,7% di contatti in presenza e quasi 30% telefonici.
Per il 79% dei cittadini siracusani la percezione complessiva dei servizi sanitari è peggiorata. Peggiorata anche: l’accessibilità (62%); il rispetto della persona (37,2%); la completezza delle informazioni (40,6%).
L’unico miglioramento rilevato riguarda la digitalizzazione (21%). Ma qual è la priorità assoluta per i cittadini? Per il 69,6% la risposta è netta: ridurre le liste d’attesa.
Le parole di Giovanni Giungi, presidente nazionale di CNA Pensionati.
Le parole di Rossana Magnano, presidente CNA Siracusa.