Sanità, tagli ora e aumenti al futuro: il piano regionale per gli ospedali non convince i sindaci
Fumata grigia al termine della riunione della conferenza dei sindaci dedicata all’esame della bozza di nuova rete regionale ospedaliera. Al Salone Borsellino di Palazzo Vermexio, oltre ai 21 primi cittadini del siracusano, c’erano anche i vertici dell’Asp di Siracusa (il dg Caltagirone e il ds Madonia) e il direttore della pianificazione strategica dell’assessorato regionale, Iacolino. Proprio quest’ultimo ha sottolineato il carattere irrituale di simili incontri, voluti però per bon ton istituzionale pur non essendo previsti per legge nell’iter che condurrà a breve alla nuova rete ospedaliera regionale.
La proposta di Palermo partiva da un aumento di posti letto per la provincia di Siracusa. Un dato, però, rimandato al futuro visto che era collegato sin da oggi alla presenza del nuovo ospedale ancora da costruire. E qualora anche partissero domani i lavori, servirebbero realisticamente almeno 5 o 6 anni prima di poter avere quella struttura operativa. Bene, invece, l’indicazione chiara sin da subito della qualifica di Dea di II livello del nuovo nosocomio. Tecnicamente, quindi, il nuovo piano porterebbe ad un taglio di posti letto in provincia di Siracusa, circa 12. Su questo aspetto, la Conferenza dei sindaci non ha tentennato: così il piano non è accettabile. Pertanto, entro lunedì sarà prodotto un documento che giovedì prossimo arriverà in Commissione Salute dell’Ars per la sua trattazione. I sindaci del siracusano chiedono che sia cristallizzata la situazione attuale, con 803 posti letto confermati. Ogni ulteriore variazione è, invece, da rimandarsi a quando sarà effettivamente attivo il nuovo ospedale di Siracusa a cui, però, deve essere confermata la già considerata qualifica di Dea di II Livello ovvero il massimo dell’offerta sanitaria pubblica regionale possibile. In sostanza, la Conferenza dei sindaci ha sposato la proposta che l’Asp di Siracusa aveva avanzato nei mesi scorsi, in apertura del discussioni sulla nuova rete ospedaliera regionale.