Sanità, Vinciullo: “Scippo alla Regione. Dove sono i soldi per l’ospedale di Siracusa?”

“Ennesimo scippo alla Sicilia, nel silenzio di tutti”. L’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo grida allo scandalo dopo la decisione assunta dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha deciso “di ripartire i 4 miliardi di euro destinati agli investimenti in sanità assegnando alla Regione Sicilia 334 milioni 231 euro circa”. Significa l’8,36 per cento della somma complessiva. Si tratta di fondi che serviranno per interventi di ristrutturazione edilizia, ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie e per la costruzione di nuovi ospedali. Anche la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa, pertanto, rientra tra i progetti da finanziare con l’importo stanziato. Lo “scippo” a cui fa riferimento Vinciullo è legato al fatto che “la legge 191 del 2009 aveva destinato alla Regione oltre 803 milioni di euro “ma di questa somma, così significativa ed importante, alla Regione, con comunicazione del Ministero del 21/11/2017, sono stati assegnati solo 211.788.574,79 euro, dovevano essere ancora assegnati, quindi, 591.341.750,00 euro che dovevano essere oggetto di una nuova proposta programmatica da parte della Regione, non appena i Ministeri competenti avrebbero dato la disponibilità. Questa disponibilità non è mai arrivata, anzi i Ministeri competenti hanno accettato la proposta delle Regioni di utilizzare tutte le risorse residue della Legge 191/2009”.
Facendo dei calcoli, Vinciullo ne deduce che “nella migliore delle ipotesi, la Regione Siciliana verrebbe scippata di 591.341.750,00 euro, quasi 1200 miliardi delle vecchie lire. Cosa farà-si chiede l’ex deputato regionale- il Governo regionale? Mi auguro-conclude- che, prima che il provvedimento venga approvato dal Cipe, il Presidente della Regione sconfessi l’Accordo, pretenda il rispetto della Legge 191/2009, revochi l’incarico a chi ha firmato questo Accordo, convochi tutti i Deputati e Senatori della Sicilia per intraprendere idonea azione di lotta al fine di scongiurare questo ennesimo scippo”.