Scatta la sospensione disposta per il caso Formosa, la famiglia: “se non vigilavamo…”

Inizia oggi la sospensione di uno due ispettori della Polizia Municipale coinvolti nel caso dei rilievi per l’incidente costato la vita al giovane Renzo Formosa. Sono sessanta i giorni di stop inflitti dalla Commissione Disciplinare, chiamata in causa dal Comune di Siracusa dopo la trasmissione del servizio realizzato da Le Iene (Italia 1). La ricostruzione del gravissimo incidente in via Cannizzo, la patente non ritirata al ragazzo alla guida dell’auto che travolge Renzo, la sua parentela con un vigile urbano (ne è il figlio, ndr), la mancata richiesta degli esami a sangue ed urine, l’auto intestata al padre con l’assicurazione scaduta. Tutto segnalato mesi prima dalla famiglia di Renzo Formosa ma rimaste a lungo contestazioni inascoltate. Sino all’esplosione mediatica e nazionale del caso.
La sospensione doveva scattare dal primo gennaio, ma per una “svista” degli uffici è slittata di qualche giorno.
Primi dieci giorni senza maturare stipendio, poi dall’undicesimo corrisposta indennità decurtata del 50% sulla retribuzione base mensile. Per il secondo ispettore intervenuto, disposti 15 giorni di sospensione.
Arrabbiata la mamma di Renzo, a cui la città ha dedicato l’albero di Natale di via Cannizzo, riempito di oggetti e messaggi per il ragazzo che non c’è più. “Quando il primo gennaio abbiamo notato la presenza in servizio dell’ispettore che doveva invece essere sospeso, ci siamo sentiti di nuovo presi in giro”. Si è allora attivato il sindaco, Francesco Italia, che ha disposto verifiche e controlli che hanno alla fine prodotto il risultato che doveva essere ormai “acquisito” alla luce della pubblicità dei documenti della Disciplinare e gli atti di sospensione presenti anche sull’Albo Pretorio.