Sciolto il consiglio comunale di Pachino, decade anche il sindaco: “faremo ricorso”

Il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Pachino “per forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata” produce come effetto anche la decadenza di sindaco e giunta. Non appena il decreto sarà notificato – forse lunedì – avverrà il passaggio di consegne con la commissione amministrerà Pachino per 18 mesi.
Il sindaco Roberto Bruno, però, non ci sta. “Sono fiero di aver servito con lealtà e dedizione la mia città”, dice. E valuta il provvedimento “ingiusto e abnorme, che danneggia Pachino ed il suo tessuto produttivo. Io e la mia amministrazione abbiamo sempre lavorato nell’interesse della collettività, nel pieno rispetto della trasparenza e della legalità. Sciolgono un Comune per responsabilità di un Consiglio Comunale che era già decaduto per inadempienze e incompetenza. È evidente che si tratta di una operazione politica ad opera di un governo ostile”. E cita Crispi e il prefetto Colmayer utilizzato per colpire le amministrazioni socialiste in Sicilia.
“Leggeremo le carte contenenti non solo i fatti contestati, relativi agli elementi concreti, univoci e rilevanti, ma soprattutto i nomi di quelle persone direttamente coinvolte con i fatti addebitati. Ovvio che presenteremo ricorso rispetto a questo provvedimento che, ribadisco, ha una chiara connotazione politica”, aggiunge ancora Roberto Bruno rivendicando che “nè io, nè i miei assessori, nè i consiglieri comunali di maggioranza che sono stati al mio fianco fino all’ultimo sono mai stati coinvolti in procedimenti penali”.