Sciopero nazionale, la scuola siracusana sfila e protesta a Catania

Anche la scuola siracusana sfila a Catania. E’ il giorno dello sciopero nazionale e le varie componenti dell’universo scolastico partecipano alla mobilitazione nazionale. In Sicilia doppio appuntamento, uno a Palermo e l’altro a Catania. I sindacati unitari Cgil-Cisl e Uil hanno chiamato a raccolta docenti e dirigenti, studenti e personale ata.
Nelle prime ore del mattino diversi pullman hanno fatto il giro della provincia. Per i sindacati siracusani sono tra gli 800 e i 1.000 i partecipanti aretusei. Sfilano in corteo con i loro striscioni e slogan contro il ddl “Buona Scuola”.
Uno degli striscioni ad aprire il corteo dei siracusani recita “Abbasso la morte della democrazia a scuola”, riferimento ad alcune delle novità in discussione a Roma e che, temono i sindacati, potrebbero incidere negativamente sulla libertà della scuola pubblica.
Momento di protesta anche a Siracusa, con i comitati di base che hanno indetto un presidio in piazza del Pantheon.
Impreparati, questa mattina, diversi genitori sorpresi dall’impossibilità – in alcuni istituti – di lasciare i loro figli a lezione proprio per lo sciopero e l’assenza di insegnanti e dirigenti. “Capiscano che stiamo protestando anche per il futuro dei loro figli”, spiegano all’unisono i sindacati.
La Cisl Scuola Ragusa Siracusa ha partecipato alla manifestazione di Catania con circa 500 persone, guidate dal segretario generale Antonio Palermo e dal segretario aggiunto Patrizia Epaminonda. C’era anche il segretario generale, Paolo Sanzaro. «Questa non è la nostra buona scuola – hanno sottolineato Palermo ed Epaminonda – Qui si rischia di trasformare la scuola in una giungla dove poteri impropri possono delegittimare il ruolo dell’istituzione stessa. Non chiediamo solo rivendicazioni contrattuali, vogliamo un progetto chiaro che non si fondi sull’illusione di una stabilizzazione solo annunciata.» «La scuola è la base del nostro Paese e del nostro futuro – ha aggiunto Paolo Sanzaro -; non può essere occasione di propaganda. Oggi siamo tutti in piazza per difendere la storia della nostra scuola. Al Governo e al Parlamento chiediamo di affrontare con obiettività, serietà e concretezza questo tema. Chiediamo, innanzitutto, il dialogo perché serve la piena condivisione politica e sociale”. A commentare la manifestazione di questa mattina a Catania sono anche i rappresentanti della Uil locale. “Da sette anni non si vedeva una partecipazione così massiccia – ha sottolineato il segretario generale Uil Scuola Siracusa-Ragusa-Gela, Mario Rubino – per uno sciopero unitario che ha fatto pervenire al Governo un messaggio preciso: la scuola non può essere trattata con superficialità. E’ stato dimostrato, infatti, che la scuola è fondamentale, educa le future classi dirigenti, per cui i docenti e il personale Ata devono essere messi nelle condizioni di lavorare bene e con strumenti adeguati”. Opinione ribadita anche dal segretario generale della Uil territoriale, Stefano Munafò. “Dovevamo far sentire la nostra voce – ha detto – e lo abbiamo fatto. Ma il nostro impegno prosegue. Il premier Renzi dovrà tenere conto di quanto il mondo della scuola ha fatto presente. Ora è il tempo delle risposte”.