Giornata mondiale dell’acqua, “Sicilia in crisi idrica, Siracusa non rischia razionamento”

Oggi si celebra la Giornata mondiale dell’acqua. Diversi gli appuntamenti anche a Siracusa, con il coinvolgimento di scuole e associazioni. Previsti anche laboratori alla fonte Aretusa e al museo del Mare. Anche Siam, la società che gestisce il servizio idrico a Siracusa, partecipa al momento di riflessione sull’uso consapevole della preziosa risorsa idrica. “Il cambiamento climatico è un problema globale che sta già producendo i suoi effetti. In questa prima parte del 2024, ad esempio, la Sicilia si trova a fronteggiare le conseguenze della siccità che ha svuotato gli invasi dell’isola. Qualche giorno fa è scattato un nuovo piano di razionamento idrico, dopo quello già adottato a gennaio. Il piano riguarda ben 93 comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, per un totale di circa 850 mila residenti. Un’area vasta nella quale si avranno riduzioni della portata di acqua potabile che vanno dal 10 al 45%. A Siracusa, per fortuna, la risorsa idrica non necessita di razionamento e il servizio viene garantito regolarmente, nonostante i seri problemi di vetustà della rete che comportano perdite e guasti, rispetto a cui i tecnici e le squadre operative di Siam agiscono quotidianamente con competenza e tempestività, sia attraverso attività di monitoraggio e prevenzione, laddove possibile, sia attraverso interventi immediati ed efficaci che permettono di risolvere i problemi nel più breve tempo tecnicamente possibile”, spiega una nota dell’azienda. Nonostante la siccità che ha ridotto al minimo gli invasi siciliani, Siracusa gode ancora di una posizione di discreta sicurezza.
Ma rimane prioritario sensibilizzare tutti sull’importanza di ridurre lo spreco della risorsa idrica e di adottare comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. “Nella nostra attività di gestore a tempo determinato – spiega Siam – abbiamo sempre svolto una costante azione di lotta allo spreco, grazie alla soluzione tempestiva delle problematiche dell’infrastruttura e grazie anche a iniziative volte alla sostenibilità ambientale e al risparmio, come ad esempio le casette dell’acqua”.
Dal canto suo, il gestore rivendica la sua responsabilità sociale che ha sin qui reso possibile che “la situazione non ottimale della rete non pesi troppo sui cittadini, che abbiamo anche sinora tutelato (non adeguando le tariffe del Servizio) dalle conseguenze dell’aumento spropositato dei costi dell’energia negli ultimi due anni”.




Sopralluogo ai Pronto Soccorso degli ospedali di Avola e Siracusa per Gilistro e De Luca del M5S

(cs) I deputati regionali Carlo Gilistro (M5S) e Antonino De Luca (M5S) questa mattina hanno visitato i Pronto Soccorso degli ospedali Di Maria di Avola e Umberto I di Siracusa. Un doppio sopralluogo che rientra nell’attività della Sottocommissione Pronto Soccorso, in seno alla Commissione Salute dell’Ars. I due esponenti cinquestelle hanno visionato i locali e le attrezzature, verificando condizioni e turni di lavoro insieme ai dirigenti medici.
“Ad Avola abbiamo riscontrato una situazione nel complesso positiva. Servirebbe maggiore personale nel Pronto Soccorso, soprattutto per evitare che vi siano aree inutilizzate a dispetto degli spazi oggettivamente disponibili”, hanno detto Gilistro e De Luca al termine della visita ispettiva. I due deputati hanno suggerito alla direzione un percorso di rafforzamento del P.S. del Trigona di Noto, parte dell’ospedale riunito Avola/Noto.
Diversa la condizione del Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa. “Per struttura e carenza di personale, purtroppo ancora oggi ancora la situazione è disastrosa. E questo nonostante l’impegno e la capacità profusi da medici, infermieri e OSS chiamati ognuno a fare almeno per tre. A breve – annunciano Gilistro e De Luca – incontreremo il direttore generale dell’Asp di Siracusa. Apprezzabile il cambio di passo che ha cercato di imprimere con i suoi primi atti da manager della sanità siracusana, segno di rottura rispetto al recente e immobile passato. Ma ogni buona intenzione si vanifica se il reparto di emergenza non verrà trasferito nel più breve tempo possibile, come ci è stato garantito, nei nuovi e più adeguati locali. Resta il nodo carenza di personale, ma apriamo un credito di fiducia verso le annunciate nuove immissioni in servizio”.
Carlo Gilistro ha poi rilanciato la necessità di “una virtuosa alleanza tra medicina ospedaliera e medicina del territorio. Troppi ancora sono gli accessi al PS di codici bianchi e verdi che finiscono per ingolfare un sistema già in cronica sofferenza. Va rilanciato sul territorio il ruolo di pediatri di libera scelta e dei medici di famiglia. Liberiamoli dalle scartoffie e dalla burocrazia e permettiamo loro di tornare a fare i medici clinici, in modo che i pazienti possano tornare ad avere fiducia nel proprio medico e togliere così pressione sui Pronto Soccorso”.




Progetto Icaro della Polizia Stradale, Cittadella della sicurezza per i più piccoli

“Rimettiamoci in strada”. Il Progetto Icaro della Polizia Stradale, guidata dal comandante Antonio Capodicasa propone anche quest’iniziativa, che rientra nell’ambito dell’importante campagna di educazione stradale rivolta agli studenti di ogni ordine e grado. “Rimettiamoci in strada” è rivolto ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia e dei primi due anni della primaria. I piccoli seguono stage formativi all’aperto, presso la “Cittadella della sicurezza stradale” allestita al piano terra degli Uffici della
Polizia Stradale.
In tale contesto domani 22 marzo 2024 alle ore 11.15 – presso la Sezione Polizia Stradale di Siracusa, sarà inaugurata la “Cittadella della sicurezza stradale” alla presenza delle massime autorità provinciali e dei piccoli studenti che, per primi, fruiranno di questo spazio a loro dedicato.
La “Cittadella della sicurezza stradale” conterà su strutture che riproducono un percorso stradale all’interno di una città in miniatura. I bambini avranno in questo modo opportunità di apprendimento attraverso esercitazioni finalizzate sia alla conoscenza delle principali regole del Codice della Strada sia alla loro applicazione ed anche
all’apprendimento delle regole di comportamento.
La “Cittadella” farà si che i piccoli possano conoscere la segnaletica
stradale e di esercitarsi all’apprendimento ed al rispetto delle regole per diventare un utente della strada sicuro e consapevole. Saranno previsti, inoltre, due momenti formativi: nel primo, l’operatore
di polizia stradale spiegherà ai bambini il significato della segnaletica presente nella Cittadella, nel secondo i bambini a piedi o in sella alle biciclette percorreranno il circuito allestito sempre nel
rispetto delle regole previste.
“Obiettivo-spiega il comandante Capodicasa- sarà quello di coinvolgere ed educare i bambini, nell’età compresa tra i 4 ed i 7 anni, ai corretti comportamenti da tenere verso il prossimo ed in particolare quelli sulla
strada, perché solo una efficace educazione sui comportamenti può instaurare negli alunni una cultura formativa e civile che diventi, così, parte integrante del loro modo di vivere, che li porti a
considerare il rispetto delle regole come atteggiamento normale e non come una odiosa costrizione. I bambini potranno, così, assumere comportamenti responsabili e sicuri per la propria mobilità
attraverso le attività motorie per muoversi senza pericoli negli spazi urbani e sulle strade a piedi o in bicicletta”.
Adiacente alla Cittadella della Sicurezza Stradale, è prevista, inoltre, un’area multimediale destinata alla formazione degli alunni degli Istituti di Istruzione secondaria di primo e di secondo grado dove i ragazzi, potranno misurare le loro capacità di guida e di conoscenza delle regole con il “Simulatore di Guida City” donato da Enel Green Power alla Polizia Stradale.




Consorzi di bonifica, Gilistro (M5S) “Ci vuole una vera riforma, non un restyling”

“Non si può spacciare un semplice restyling per una vera riforma. Per rimettere in piedi i Consorzi di bonifica siciliani non basta un disegno di legge incapace di guardare oltre Catania e Palermo, ridimensionando tutti gli altri territori”. Sono le parole del deputato regionale M5S Carlo Gilistro, intervenuto ieri in Commissione Bilancio all’ Ars, in merito agli oltre 900 lavoratori precari, su 1.800 impiegati negli 11 attuali consorzi.
“Dalla perimetrazione dei consorzi si scorge chiaramente che chi ha ideato la riforma ha studiato con attenzione come favorire un particolare territorio, Catania e Palermo, a cui potranno così essere indirizzate scelte economiche ed ingenti investimenti. Una regione che sta vivendo una delle peggiori crisi idriche a causa della siccità deve intervenire subito su reti di approvvigionamento e bacini colabrodo, con percentuali di dispersione da incubo”.
Gilistro continua, sottolineando un altro nodo critico della riforma proposta dal governo. “Non chiarisce cosa fare del pesante passivo che schiaccia i Consorzi di Bonifica. Né dà spiegazioni su come sia stato possibile registrare perdite così significative. È chiaro che se non si azzera la situazione debitoria non si tappa un’altra delle falle del sistema dei Consorzi di bonifica”., il deputato Cinquestelle evidenzia come “manchi completamente un riferimento sul destino del personale in servizio presso i consorzi attuali. Oltre ad un mero ipotetico passaggio dei dipendenti, il disegno di legge non prevede nulla in termini di garanzie occupazionali”. “Per questo abbiamo presentato, e ripresenteremo in Aula, emendamenti sull’aggiornamento dei POV (le piante organiche dei consorzi) e sul transito automatico del personale dai vecchi consorzi ai nuovi enti, con conservazione dell’anzianità di servizio, delle qualifiche e di quanto già maturato in questi anni”, conclude Gilistro.




Bulgarella, l’uomo che creato Monasteri Resort denuncia: “Depistaggio ai miei danni”

Con un documento di 33 pagine, l’imprenditore Andrea Bulgarella ha depositato presso le Procure di Caltanissetta e Gela una durissima denucia su quello che ritiene sia un sistema che, negli anni, si è mosso per danneggiarlo. Bulgarella, trapanese, è a capo dell’omonimo gruppo imprenditoriale tra i principali in Italia nella realizzazione di strutture alberghiere e restauro di immobili vincolati dal Ministero per i beni Culturali.
Il Monasteri Golf Resort, alle porte di Siracusa, è una delle sue realizzazioni e finisce incidentalmente citato nella sua denuncia circa “un depistaggio di Stato, attuato nei miei confronti da un sodalizio criminale di uomini dello Stato, falsi pentiti mafiosi, consulenti compiacenti, giornalisti portavoce delle Procure, che trova ampio riscontro nell’infondatezza delle accuse, gravissime, inaudite, che mi sono state rivolte”, si legge nella querela depositata in Tribunale a Caltanissetta e Genova.
Piccolo passo indietro. Nel 2015 Andrea Bulgarella finì al centro di una indagine della Dda di Firenze. Nell’aprile del 2018 la stessa Dda ha richiesto l’archiviazione, come poi disposto dal gip del Tribunale fiorentino. Nel 2019 anche il Tribunale di Milano dispone la definitiva archiviazione di tutte le indagini a suo carico.
“Il mio Gruppo – dice Bulgarella – è stato trascinato in una vicenda giudiziaria di cui sono stato una vittima inconsapevole, da innocente mi devo difendere, per le conseguenze negative che ancora oggi paghiamo a caro prezzo: gravissimi danni patrimoniali e di immagine”. Nonostante le archiviazioni, “tutti hanno diffidato di noi: le banche, che hanno chiesto il rientro immediato delle loro esposizioni, ci hanno chiuso i conti e non sono più disponibili ad aprirne di nuovi (…); i clienti che avevano paura ad acquistare i nostri immobili anche perché dissuasi dagli istituti bancari; i fornitori che chiedevano il pagamento anticipato per consegnare la merce. Rappresentati di enti pubblici si rifiutavano di incontrarci per paura di essere contaminati”. Una situazione paradossale, secondo l’imprenditore che legge i decreti di archiviazione come una “sentenza di condanna di questo metodo criminale attuato da pubblici ministeri, dirigenti di polizia giudiziaria, falsi pentiti, giornalisti e avvocati prezzolati”. Accuse non generiche, accompagnate da nomi e cognomi che Bulgarella appunta tra le pagine della sua denuncia.
“Gli ostacoli che ho incontrato nei miei investimenti – scrive nel documento depositato nelle due Procure – non sono stati realizzati solo con inchieste o persecuzioni, ma anche con disparità di trattamento rispetto ad altri imprenditori, sempre del Nord (…) privilegiati con finanziamenti ben più esosi di quelli che mi venivano
assegnati, a parità di condizioni, anzi forse con crediti maggiori vantati dal mio Gruppo, come nel
caso del Resort ‘Monasteri – Campo da golf’ di Siracusa” in confronto ad altri investimenti effettuati sempre in Sicilia da altre società su cui Andrea Bulgarella avanza dubbi sulla solidità finanziaria.
“Non è pensabile che un imprenditore di rilievo nazionale, a capo di uno dei Gruppi alberghieri specializzato nel settore dei recuperi più importanti d’Italia, se non il primo, esponga dei fatti di reato, per opere che impegnano la pubblica amministrazione per centinaia di miliardi di lire poi milioni di euro, e che queste non diano seguito a nessun tipo di accertamento, obliterando totalmente l’obbligatorietà dell’azione penale”, un’altra delle pesanti accuse dell’imprenditore trapanese che confida adesso di ricevere adeguate risposte.




Antincendio, Schifani e Pagana “Campagna anticipata al 15 maggio, più tempo per tutela territorio”

(cs) La campagna antincendio in Sicilia partirà il 15 maggio e si concluderà il 31 ottobre. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Elena Pagana, che ne anticipa per la prima a volta a maggio l’avvio, estendendo a cinque mesi e mezzo il periodo in cui è operativa la macchina di contrasto ai roghi boschivi.
“È un ulteriore tassello – sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani – di una programmazione che ci possa consentire di avere uomini e mezzi disponibili in un periodo più ampio. Una necessità legata ai cambiamenti climatici a causa dei quali, purtroppo, la stagione degli incendi boschivi si allunga di anno in anno. Non vogliamo farci trovare impreparati, per cui stiamo mettendo in campo misure che servono ad avere una capacità di intervento più efficiente e coordinata di tutte le forze disponibili. Abbiamo, infatti, il dovere di dare sicurezza ai cittadini e alle attività agricole e produttive. In quest’ottica, abbiamo già aggiudicato la gara per il noleggio di 10 elicotteri leggeri e a breve dovrebbe concludersi anche quella per i mezzi pesanti. Nel frattempo, va avanti anche il progetto di una” control room” regionale unica per le emergenze, che metta insieme Protezione civile e Corpo forestale, anche con l’utilizzo di sistemi all’avanguardia per il monitoraggio del territorio nella logica della prevenzione”.
La decisione di iniziare il 15 maggio è stata presa anche in considerazione degli eventi incendiari di straordinaria violenza che si sono verificati nel 2023 e dell’andamento climatico che vede la Sicilia alle prese con una gravissima condizione di siccità.
“L’anno scorso – sottolinea l’assessore Pagana – abbiamo avviato la campagna antincendio i primi giorni di giugno, in anticipo rispetto alle altre regioni. Quest’anno, insieme con il presidente Schifani, abbiamo programmato di partire ancora prima. Con i cambiamenti climatici in atto, sempre più evidenti, il concetto di stagionalità è largamente superato ed è necessario che la complessa macchina dell’antincendio boschivo regionale sia pronta il prima possibile”.




In Sicilia un laureato su due non trova lavoro: “poco preparati e senza esperienza”

(cs) “In cinque anni in Sicilia il divario tra formazione terziaria e sbocco lavorativo è quasi raddoppiato: nel 2019 le imprese faticavano a trovare un laureato su tre posti di lavoro offerti, adesso la difficoltà è salita a uno ogni due. E un laureato su due, così, è a spasso”.
Lo afferma Maurizio Adamo, presidente della Consulta regionale dei consulenti del lavoro, in vista del convegno di lunedì prossimo allo Steri sull’orientamento universitario. Adamo spiega: “Da un lato ci sono troppo pochi laureati (quasi il 30% dei giovani fra i 25 e i 34 anni, contro la media europea del 42%); ma, dall’altro lato, pesa una preparazione spesso non legata alle esigenze delle imprese, unita alla mancanza di esperienza pratica. Ne consegue che, come calcola Almalaurea, a un anno dalla laurea, a parità di ogni altra condizione, i laureati che risiedono al Nord o al Centro hanno, rispettivamente, il 32,1% e il 12,7% di probabilità in più di trovare un’occupazione rispetto a quanti risiedono nel Mezzogiorno”.
Per il presidente regionale della Consulta “occorrono, dunque, corsi di laurea sempre più incentrati sull’interdisciplinarità, per tenere conto della grande complessità e velocità di cambiamento che il mercato del lavoro sta vivendo in questo periodo storico. I corsi di laurea, in particolare, vanno sempre più intesi come percorsi che devono andare oltre la mera preparazione tecnico-scientifica, ampliando i propri orizzonti verso tematiche talvolta lontane dall’attuale contenuto formativo. Infatti, il Bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal ha messo in luce il fatto che tra le competenze più richieste dalle imprese per gli ingressi del 2023 in Sicilia, si annoverano la flessibilità e l’adattamento, la capacità di lavorare in gruppo, le competenze digitali, linguaggi e metodi matematici e informatici, le tecnologie 4.0, il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, il problem solving”.
“In più, per il futuro – gli fa eco Antonino Alessi, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Palermo – l’impatto delle tecnologie digitali e della transizione verde è destinato a esasperare queste contraddizioni. Le proiezioni sui nuovi fabbisogni configurano una crescita rilevantissima della domanda di figure tecniche specializzate e un progressivo raddoppio della relativa quota sul totale della domanda di nuove assunzioni (32%), anche per il contributo offerto dalla ripresa degli ingressi nella P.a.. Più in generale, nel 53,1% dei casi è richiesta ai laureati un’esperienza specifica, nel 34,5% un’esperienza un po’ più ampia ma nello stesso settore, e nel 6% un’esperienza generica. Solo nel 6,4% dei casi non è richiesto alcun tipo di esperienza. Ed è dimostrato che un laureato che svolge un tirocinio aumenta del 4,3% la possibilità di trovare lavoro”.
“Per investire sull’adeguamento della formazione – conclude Alessi – occorrono risorse, ma in Sicilia si avverte un forte squilibrio, dato che la maggior parte dei fondi europei, nazionali e regionali è destinata a incentivare l’offerta di lavoro (assunzioni) piuttosto che a sostenere una più adeguata preparazione dei candidati che li renda più occupabili attraverso tirocini in azienda e aggiornamento delle competenze. Il risultato è che, secondo i calcoli della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, si batte solo sugli sgravi contributivi, ma su 100 assunzioni incentivate solo il 35,5% risulta ancora attivo dopo tre anni”.
“In Sicilia – analizza Vincenzo Silvestri, presidente nazionale della Fondazione consulenti per il lavoro – è positiva l’iniziativa dell’Università di Palermo che finanzia direttamente tirocini curriculari di propri studenti presso le aziende convenzionate. E’ un ottimo esempio che andrebbe replicato su vasta scala beneficiando delle risorse della prossima programmazione delle Politiche di coesione 2021-2027. Infatti, un primo esempio di cambiamento nelle politiche attive arriva proprio da un simile strumento, il programma ‘Garanzia occupabilità lavoratori’, finanziato dal ‘Pnrr’, con cui la Regione sta curando la riqualificazione professionale e l’aggiornamento delle competenze dei soggetti deboli del mercato del lavoro, come i percettori di ammortizzatori sociali e di Rdc. Allo scorso 31 gennaio risultavano presi in carico da ‘Gol’ ben 249.770 soggetti, di cui 97.058 avviati a percorsi di reinserimento lavorativo, 59.193 in aggiornamento delle competenze, 83.388 in riqualificazione professionale e 10.131 in misure di lavoro e inclusione; di questi, 48.661 sono stati inseriti in una politica attiva e 41.360 sono stati occupati dopo 6 mesi. Anche la riforma del Reddito di cittadinanza ha introdotto percorsi di formazione e lavoro con la piattaforma digitale per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), nella quale sono stati coinvolti sinergicamente tutti gli attori del mercato del lavoro per favorire l’occupazione dei soggetti più fragili della nostra società. Questi risultati positivi – è la tesi di Silvestri – ci spingono a proporre di replicare su vasta scala un simile modello per rendere più efficace il rapporto fra università, Its e mercato del lavoro, con l’obiettivo di mettere a disposizione delle imprese risorse professionali formate sul campo e dotate di esperienza”.




Lavoro, in Sicilia il 40% dei posti offerti nel 2023 è rimasto vuoto

(cs) In Sicilia tanti cercano un lavoro e tante imprese cercano di assumere, ma domanda e offerta non riescono a incontrarsi: quasi sempre la causa sta nella corsa delle imprese a specializzarsi per competere, mentre il settore dell’istruzione e formazione professionale non riesce a tenere il passo. Per provare a mettere in linea i due mondi, la Fondazione nazionale Consulenti per il lavoro, l’Università di Palermo, Sicindustria, la Consulta regionale dei consulenti del lavoro della Sicilia e l’Ordine dei consulenti del lavoro di Palermo organizzano per lunedì 18 marzo, alle ore 9, presso Palazzo Steri, in piazza Marina, 1, a Palermo, un convegno dedicato all’orientamento, sul tema “Favorire l’occupabilità e accompagnare i giovani nelle transizioni”.
Con la moderazione di Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione consulenti per il lavoro, e dopo i saluti del Rettore, Massimo Midiri, dell’assessora regionale al Lavoro, Nuccia Albano, del presidente della Consulta regionale dei consulenti del lavoro, Maurizio Adamo, del presidente regionale dell’Associazione nazionale consulenti del lavoro, Gaspare Patinella, e del presidente dei Consulenti del lavoro di Palermo, Antonino Alessi, interverranno: Massimo Temussi, D.g. delle Politiche del lavoro del Ministero del Lavoro; Maurizio Serafin, del consorzio Pluriversum che si occupa di orientamento e dispersione scolastica; Franco Amicucci, presidente di Skilla, che si occupa di formazione in e-learning; Enrico Limardo, direttore della Fondazione consulenti per il lavoro; Cinzia Cerroni, delegata del Rettore al coordinamento del Centro orientamento e tutorato universitario; Ettore Foti, D.g. del dipartimento regionale Lavoro; Patrizia Caudullo, responsabile territoriale Sviluppo Lavoro Italia (ex Anpal Servizi); Ornella Campo, dirigente tecnico dell’Ufficio scolastico regionale; Luigi Rizzolo, presidente di Sicindustria; i segretari confederali regionali di Cgil, Cisl e Uil. Concluderà Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro.
Il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, spiega: “Il divario tra istruzione-formazione e mercato del lavoro, in Sicilia come nel resto d’Italia, è un fatto innegabile, ma l’Università di Palermo già da due anni ha invertito la tendenza. Abbiamo stipulato accordi con oltre 3mila imprese siciliane e del resto d’Italia che, da un lato, intervengono nella definizione della nostra offerta formativa modulandola con elementi di vita pratica che interessano alle loro attività e, dall’altro lato, accettano di ospitare nostri studenti in tirocini curriculari pre-laurea di almeno quattro mesi, a nostre spese. Abbiamo dedicato uno stanziamento di un milione di euro e quest’anno, il secondo, abbiamo avviato ben 450 studenti in tirocinio. Speriamo che si concludano con l’assunzione e anche nelle mansioni da loro auspicate”.
A misurare la distanza in Sicilia tra formazione e mondo del lavoro ci ha pensato il Bollettino annuale Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal. Nel 2023 le imprese siciliane che hanno provato ad assumere sono state il 59% del totale, rispetto al 57% del 2022, e hanno programmato 301.190 ingressi di personale, cioè 13.150 in più rispetto al 2022, e nel 28% degli annunci si ricercavano espressamente giovani. Ma il maggiore fabbisogno di dipendenti non si è tradotto in un significativo incremento dell’occupazione nell’Isola, perché la difficoltà di reperire candidati idonei è aumentata dal 35 al 40%: il 22% dei posti offerti non è stato coperto per mancanza di candidati, il 13,5% per preparazione inadeguata e il 4% per altri motivi. Tant’è che nel 15% dei casi le imprese hanno dovuto fare ricorso all’assunzione di immigrati.
In dettaglio, si volevano assumere 54.830 operai specializzati, 34.390 professionisti tecnici, 18.900 dirigenti o appartenenti alle professioni intellettuali e scientifiche e con elevata specializzazione, 31.530 conduttori di impianti e operai di macchinari, 100.580 unità delle professioni qualificate nel commercio e nei servizi, 37.280 addetti delle professioni non qualificate e 23.680 impiegati.
A livello provinciale, le richieste erano così ripartite: Trapani, 26.190; Palermo, 75.370; Messina, 41.700; Agrigento, 20.490; Caltanissetta, 14.890; Enna, 5.890; Catania, 67.750; Ragusa, 22.200; Siracusa, 25.980.
Occorre evidenziare che su 34.410 posizioni rivolte ai giovani fino a 29 anni, 18.680 sono rimaste vacanti (42% la media), con questi picchi: 76% di introvabili per meccanici artigianali, 75% per specialisti di scienze della vita, 68% per fonditori, saldatori e lattonieri, 68% per tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, 60% per operai specializzati in installazioni e manutenzioni elettriche, 59% per operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni, 58% per tecnici informatici e delle Tlc, 55% per operatori della cura estetica, 50% per addetti della ristorazione e 48% per operai edili specializzati.
I settori che più ricercano giovani sono stati commercio, servizi culturali e sportivi, turismo e ristorazione, sanità e costruzioni.
Quanto ai settori per l’intera collettività, l’offerta di lavoro riguardava 67.560 ingressi nel turismo e ristorazione, 47.740 nelle costruzioni, 46.530 nel commercio, 26.630 nella sanità e nei servizi alla persona e 20.090 nei servizi di trasporto e logistica.
Il Bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal rileva che le professioni maggiormente richieste dalle imprese siciliane sono state: addetti alla ristorazione (52.520), addetti alle vendite (31.390), operai edili specializzati (25.370), addetti alle pulizie (23.490), conduttori di veicoli (19.800) e tecnici della salute (10.650).
Ma le prospettive offrono molti più spazi ai laureati (14,5%) soprattutto ad indirizzo economico, sanitario, ingegneristico, insegnamento-formazione, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, efficienza energetica; agli specializzati Its (0,5%), ai diplomati professionali (33,9%), purchè ci siano competenze certificate (35,7%) ed esperienza, che è richiesta nel 67% dei casi. Gli indirizzi di studio che offrono maggiori sbocchi lavorativi, ma che necessitano di un profondo adeguamento alle nuove esigenze del mondo del lavoro, secondo il Bollettino Excelsior, sono l’istruzione terziaria (15%, ma con il 43% di difficoltà per preparazione insufficiente), quella secondaria (67%, col 73% di difficoltà) e la scuola dell’obbligo (18%, col 63% di difficoltà). Nell’ambito dell’istruzione terziaria, la laurea è richiesta nel 96% dei casi, nel 90% con esperienza, e il 42% delle offerte resta senza risposta. Quanto agli Its Academy, il 73% richiede esperienza e non trova candidati il 63% delle volte.
Anche per l’istruzione secondaria superiore tecnico-professionale il 74% richiede esperienza e il 39% non trova risorse idonee; le richieste riguardano soprattutto amministrazione, finanza e marketing; turismo ed enogastronomia, sanità, ristorazione, edilizia e meccanica.




Protocollo d’intesa Regione-Simest. Tamajo “Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese”

“Le imprese che decidono di investire all’estero spesso si trovano ad affrontare sfide legate alle elevate barriere informative che riflettono diversità culturali, legislative e ostacoli burocratici. Con la sottoscrizione di questo accordo con Simest, la Regione Siciliana intende potenziare le proprie politiche di sostegno all’internazionalizzazione, rendendo più facile il percorso delle aziende della nostra Isola sui mercati esteri e favorendo, così, i processi di “learning-by-exporting”, “learning by investing” e la contaminazione di capacità e competenze”. Sono le parole dell’assessore Tamajo, dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Regione e Simest.
Promuovere la presenza delle aziende siciliane sui mercati esteri. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa, siglato questa mattina a Palazzo dei Normanni, dalla Regione Siciliana e da Simest, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane. A sottoscrivere l’accordo l’assessore regionale alle Attività produttive, Edmondo Tamajo, e l’amministratrice delegata di Simest, Regina Corradini D’Arienzo.
L’intesa definisce i termini della collaborazione che, nel rispetto delle procedure e competenze di ciascun ente, ha come obiettivi analizzare e proporre congiuntamente iniziative a supporto dell’export delle imprese regionali, selezionare progetti meritevoli di finanziamento e sostegno, monitorare lo sviluppo delle attività promozionali e diffondere la conoscenza degli strumenti per la crescita internazionale messi a disposizione da Simest.
Verrà inoltre istituito un tavolo tecnico permanente tra la società e la Regione per coordinare le azioni e capitalizzare le reciproche competenze a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia siciliana nel suo complesso. Inoltre, sarà sottoscritto un protocollo operativo per potenziare lo sportello regionale “Sprint Sicilia”, così da agevolare il percorso di apertura ai mercati esteri delle aziende dell’Isola.
“La collaborazione con la Regione Siciliana – sottolinea l’ad di Simest, Regina Corradini D’Arienzo – è strategica per supportare le imprese dell’Isola nei processi di internazionalizzazione. Si tratta di un impegno che rafforza il sostegno fornito negli ultimi due anni alle oltre 200 pmi siciliane già partner di Simest, con finanziamenti a tasso agevolato per circa 60 milioni di euro rivolti a investimenti in digitalizzazione e “green”, in capitale umano, per lo sviluppo dell’e-commerce e la partecipazione a fiere di carattere internazionale. Sono certa che questo importante accordo potenzierà l’impegno comune a sostenere la competitività all’estero del Made in Italy e delle filiere produttive del territorio, con un maggior focus sulle pmi del Sud Italia”.




Amministrative ed Europee, election day in Sicilia l’8 e il 9 giugno

Le elezioni amministrative in Sicilia si svolgeranno l’8 e il 9 giugno, negli stessi giorni in cui si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. Lo ha deciso la giunta regionale nella seduta di oggi pomeriggio. In tutto sono 37 i Comuni che rinnoveranno i loro organi elettivi, 32 per scadenza naturale del mandato elettorale e 5 attualmente amministrati da commissari straordinari. Tra questi ultimi, figura anche Pachino. Per quanto riguarda il sistema elettorale, 29 andranno al voto con il maggioritario e 8 con il proporzionale. Gli elettori chiamati alle urne per le Comunali sono in tutto 484.218.
«È una scelta opportuna e di buon senso che – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – abbiamo fortemente voluto. L’election day, infatti, ci permetterà di contenere notevolmente i costi evitando così di gravare ulteriormente sui bilanci dei Comuni. La nostra decisione va anche incontro ai cittadini che saranno agevolati nell’esercizio del voto».
«La scelta di accorpare le elezioni amministrative alle Europee – sottolinea Andrea Messina, assessore regionali alle Autonomie locali – risponde a un duplice obiettivo: da un lato si riduce il disagio per i siciliani chiamati al voto, dall’altro si contiene la spesa. Una scelta ispirata al principio di economia e al buon senso, maturata proprio dall’ascolto quotidiano degli amministratori locali».
L’unico capoluogo di provincia interessato da questa tornata elettorale è Caltanissetta; tra i comuni di maggiori dimensioni ci sono Gela, nel Nisseno, Mazara del Vallo, nel Trapanese, e, per la provincia di Palermo, Bagheria e Monreale.
Le operazioni di voto si svolgeranno nelle giornate di sabato 8, dalle ore 14 alle 22, e di domenica 9, dalle 7 alle 23. L’eventuale turno di ballottaggio per le elezioni amministrative si terrà, come previsto dal Dl 7/2024, nelle giornate di domenica 23 giugno a partire dalle ore 7 e fino alle 23 e di lunedì 24 giugno dalle 7 alle 15.

Questo l’elenco dei Comuni al voto nelle varie province:

In provincia di Agrigento si voterà in sei Comuni, tutti al di sotto dei 15 mila abitanti: Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Campobello di Licata (commissariato), Naro, Racalmuto e Santa Elisabetta.

Nel Nisseno si voterà con il sistema proporzionale oltre che a Caltanissetta anche a Gela. Con il sistema maggioritario, invece, a Mazzarino.

Nella provincia di Catania l’unico dei quattro Comuni coinvolti che andrà alle urne con il sistema proporzionale è Aci Castello. Si voterà anche a Motta Sant’Anastasia, Ragalna e Zafferana Etnea.

I dieci Comuni del Messinese coinvolti dalla tornata elettorale sono tutti al di sotto dei 15 mila abitanti Brolo, Condrò, Falcone (commissariato), Forza D’Agrò, Leni, Longi, Mandanici, Oliveri, Rometta e Spadafora.

In provincia di Palermo si voterà per il rinnovo di nove amministrazioni: con il proporzionale a Bagheria e Monreale, mentre con il maggioritario a Bompietro, Borgetto, Corleone, Palazzo Adriano, Roccamena, Cinisi e San Mauro Castelverde. Gli ultimi due attualmente attualmente amministrati da commissari straordinari.

Nel Siracusano si voterà solo a Pachino, attualmente commissariato, con sistema proporzionale.

In provincia di Trapani i Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti coinvolti saranno Castelvetrano e Mazara del Vallo. Si voterà col maggioritario a Salaparuta e Salemi.