Camera di Commercio: “Subito confronto fra associazioni di categoria e Regione”

Con la pubblicazione del decreto di nomina dei due commissari il procedimento di scioglimento della Camera di Commercio del sudest Sicilia si è ormai concluso. Tempo di considerazioni per la Camera di Commercio di Siracusa. “Non sono fra quelli che ne festeggiano la fine – taglia corto Piscitello, presidente di Confcommercio Siracusa -, resto convinto che potessero esservi ancora margini per modificarne modalità di gestione e azione, evitando lo sconvolgimento del sistema camerale nel suo complesso, ma a questo punto non posso che prenderne atto”.
“Al netto di eventuali ricorsi che potrebbero essere presentati e delle polemiche sorte in merito all’opportunità di un intervento legislativo ad hoc per determinare lo scioglimento di una singola Camera di commercio e sulla costituzione di una nuova circoscrizione camerale-secondo la Confcommercio- comprendente cinque province molto distanti fra loro sia geograficamente che per tessuto socio economico e produttivo, Confcommercio Siracusa ritiene sia arrivato il momento di avviare un sereno e serio confronto fra le associazioni datoriali di categoria maggiormente rappresentative e il Governo regionale, al fine di poter determinare l’assetto delle circoscrizioni camerali in Sicilia”.
“In più occasioni mi sono dichiarato favorevole all’istituzione di una quinta camera in Sicilia – sottolinea Piscitello -, ritenendola soluzione più congrua e maggiormente rispondente agli interessi del sistema produttivo del nostro territorio. Sul punto si è anche espressa la Regione Siciliana, che in una recente delibera di Giunta, nel manifestare al Governo nazionale la volontà di ridisegnare la geografia delle Camere di Commercio in Sicilia, ha dichiarato di ritenere necessaria e risolutiva l’istituzione di una quinta Camera. Il successivo assordante silenzio del Governo nazionale sulla questione è, a mio parere, del tutto inaccettabile. Pertanto, continua Piscitello – credo che questa battaglia vada combattuta con forza, oltre che dal Presidente Musumeci e dalla sua Giunta, da tutti i parlamentari regionali e nazionali, rivendicando, in particolar modo, il nostro status di regione a Statuto speciale che, fra le altre cose, ha competenza legislativa esclusiva in buona parte delle materie relative a commercio, industria, agricoltura, turismo, ma anche, ad esempio, sul regime degli enti locali e delle circoscrizioni relative. Quindi, essa dovrebbe essere direttamente coinvolta, e avere piena voce in capitolo, sulle scelte relativa all’ambito territoriale e al numero delle proprie Camere di commercio”.
Secondo la Confcommercio di Siracusa, infatti, questa è una battaglia, che va combattuta insieme e con determinazione, alla quale non si possono dedicare anni, non sarebbe giusto, utile e mortificherebbe la credibilità di tutti.
“Nel caso in cui il Governo nazionale non dovesse però manifestare segnali concreti di disponibilità – afferma il presidente aretuseo – ritengo che, pur mantenendo viva la richiesta, il presidente Musumeci avrebbe il dovere di dare avvio al procedimento per la definizione territoriale delle quattro circoscrizioni camerali. Pertanto, entro breve termine, si dovrebbero convocare i rappresenti delle associazioni di categoria per avviare un serio, approfondito, ma al tempo stesso veloce confronto, e poi, come previsto sempre dall’art. 54 ter, procedere al completamento della riorganizzazione. A mio parere – continua Piscitello – su tale questione, partendo dalla ferma convinzione che il sistema camerale siciliano non può permettersi di restare commissariato per anni, ove dovessimo uscire sconfitti dalla battaglia per l’ottenimento della quinta Camera, rimarrebbe, come unica possibile soluzione alternativa, quella più facilmente e velocemente attuabile, ovvero, la conferma dell’istituzione della Camera di Commercio di Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani, per il funzionamento della quale è già stato nominato un commissario straordinario”.

Spetterà poi alle associazioni di categoria riuscire a definirne un adeguato assetto giuridico statutario che riesca a coniugare l’imprescindibile necessità di forte autonomia delle singole sedi provinciali con la necessità di garantire l’efficacia e l’efficienza della complessiva azione politico amministrativa della Camera di Commercio accorpata. In questo percorso, la Confcommercio Siracusa si dichiara disponibile a lavorare insieme alle altre associazioni di rappresentanza per la redazione di un nuovo e innovativo statuto federale che riesca a trasformare gli iniziali evidenti punti di debolezza legati all’istituzione di una Camera di commercio con un territorio vastissimo e con interessi economici profondamente diversi, in reali punti di forza che si basino sul riconoscimento e rispetto reciproco e sulla volontà di creare occasioni concrete di crescita e sviluppo per i rispettivi territori.
”Credo sia arrivato il momento – conclude Piscitello – che la “Politica” si occupi con la dovuta attenzione di questo aspetto, lasciando invece alle Associazioni di rappresentanza del sistema imprenditoriale la gestione delle Camere di commercio”.




Covid, il bollettino: 946 nuovi positivi in provincia, +148 a Siracusa in 24 ore

Sono 946 i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. In aumento rispetto al dato di ieri ma ancora al di sotto del picco settimanale di due giorni addietro quando furono 1.120 i contagi nel siracusano. Quarto dato giornaliero per provincia, primo in rapporto alla popolazione.
Uno sguardo in dettaglio ai numero del capoluogo. A Siracusa per il secondo giorno consecutivo crescono i contagi: +148 nelle ultime 24 ore. Sono ora sono 2.432 gli attuali positivi. Scendono però a 229 (-11) le persone in isolamento fiduciario a Siracusa città.
Lieve diminuzione dei ricoveri: sono 50 (-1) i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 47 (-2) di loro è stato sufficiente il ricovero in regime ordinario, 3 persone (+1) in terapia intensiva.
Per quel che riguarda la campagna vaccinale, sono state 738 le inoculazioni nelle ultime 24 ore. Prime dosi: 126 (+34). Sono state 127 le seconde dosi e 485 quelle booster. I dati, si ricorda, sono relativi a Siracusa città.
In Sicilia sono 7.057 i nuovi casi covid registrati a fronte di 43.692 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 262.775 (+4.599). I guariti sono 2.654, 44 i decessi. Negli ospedali siciliani sono 1.558 i ricoverati (-49), in terapia intensiva 133 (-7). Questi i numeri oggi nelle singole province: Palermo 1.382 casi, Catania 1.589, Messina 1.097 Siracusa 946, Trapani 442, Ragusa 701, Caltanissetta 490, Agrigento 450, Enna 200.




Cosa c’è nel futuro di Siracusa? La lista dei desideri: parcheggi, bus, digitale e Pnrr

La Siracusa del futuro vuole percorrere la strada della città “accessibile”. A tracciare il cammino è il Dup 2002-2024, ovvero il Documento Unico di Programmazione a cui è demandata la programmazione strategica ed economico/finanziaria del triennio a venire. Obiettivi da fissare e centrare, facendo i conti con le entrate e le uscite della macchina di Palazzo Vermexio.
Nelle scelte programmatiche del Comune di Siracusa, pesa ancora “la situazione emergenziale in cui versa l’intero territorio mondiale a seguito dello stato di emergenza sanitaria per l’epidemia Covid”. La direzione che si vuol dare all’azione amministrativa è quella che si ispira – riportiamo testuale – “ad uno spirito di resilienza che non mortifichi l’ambizione di una rigenerazione complessiva dei processi amministrativi e che esalti la capacità di reazione e adattamento alle nuove sfide poste dal mutato scenario globale”. L’idea, come detto, è quella di una città accessibile che “accolga, integri e governi le transizioni digitali ed energetiche, mettendo al centro la qualità della vita dei cittadini e l’ecosistema urbano in cui essa si svolge”. Per riuscirci nel breve volgere di un triennio, bisogna però mettere in campo una serie di azioni concrete. La buona volontà di un pensiero deve fare i conti con le capacità e potenzialità, specie economiche, del momento. Ed ecco, allora, che in via preventiva il Dup richiama l’importanza di “studi e progettazioni preliminari in grado di attivare interventi qualificanti e strategici per la città, a valere sui finanziamenti regionali, nazionali ed europei provvedendo e ricorrendo ove necessario a professionalità esterne”.
Nel dettaglio, quali obiettivi vuole raggiungere Siracusa nel prossimo triennio? Il primo obiettivo è legato dal Comune alle infrastrutture digitali, quindi transizione digitale. “Obiettivo primario dei prossimi anni sarà dotare l’amministrazione comunale e la città di una rete di servizi digitali implementati sotto il profilo della quantità e della qualità. Siracusa è, già oggi, la terza città siciliana dopo Palermo e Catania ad essere interamente cablata per la banda larga grazie all’accordo siglato nel 2017 con Open Fiber. L’ambizione dei prossimi anni – si legge nel Documento Unico – è quella di avviare una progressiva dematerializzazione della pubblica amministrazione e al contempo creare una banca dati unica, integrata ed attendibile gestita in modo funzionale e accessibile”. Un passaggio, invero, che alla lettura sembra molto di principio ma non di semplice attuazione. Va riconosciuto che siano stati comunque compiuti passi avanti sulla strada della digitalizzazione, specie per la richiesta di certificati tramite spid e Io.
La parte più ambiziosa del Dup è dedicata alla mobilità sostenibile. Primo target: collegare centro e periferie, attraverso l’acquisto di mezzi moderni e a basso impatto: “almeno 12 entro il 2023”. E questo genererebbe in automatico “l’ampliamento e l’efficientamento del TPL” per cui è però previsto “l’affidamento esterno del servizio”. Entro il 2023 il Comune indica come obiettivo la realizzazione di parcheggi scambiatori, almeno 3. Si ma dove? Uno potrebbe essere il Mazzanti, il secondo via Elorina. Nessuna indicazione precisa, in questo senso, nel Dup. Non potevano mancare, nella previsione, “nuove piste e percorsi ciclabili (almeno 4 entro il 2023)” e “l’ampliamento e la creazione di nuove zone a traffico limitato”.
La transizione ecologica è tema di stretta attualità, come vuole affrontarlo la Siracusa 2022-2024? “La sfida può essere affrontata attraverso ulteriori azioni che riguardano: l’approvazione del Paesc; il ciclo dei rifiuti, con il potenziamento della raccolta differenziata e la realizzazione di nuova impiantistica; riqualificazione energetica di immobili pubblici (scuole – uffici – edilizia sociale); efficientamento energetico e ampliamento sostenibile del sistema di pubblica illuminazione; servizio idrico, in particolare migliorando la qualità dell’acqua pubblica e l’impatto dei reflui nel porto grande; realizzazione di percorsi naturalistici e di nuove aree verdi, come infrastrutture urbane. Tutto bello, tutto giusto. Ma a leggere uno dopo l’altro questi desiderata, si corre il rischio di ritrovarsi a sfogliare un libro dei sogni.
Per riuscire a centrare questi obiettivi, determinante sarà il ruolo degli uffici e del personale di Palazzo Vermexio. Oggi in pianta organica il Comune di Siracusa conta 689 unità. Poche per le necessità reali della macchina comunale. E allora? Nel corso del triennio 2022-2024, “un ruolo importante sarà certamente svolto dagli
interventi legati, da un lato alla integrazione di nuove risorse umane attraverso concorsi pubblici, dall’altro alla formazione e valorizzazione del personale esistente. Migliorare la qualità e la quantità del lavoro della pubblica amministrazione, dematerializzando e digitalizzando i processi, significa anche incidere sulla qualità e sui flussi di lavoro, attraverso l’ottimizzazione dei sistemi informativi e dei servizi di supporto amministrativo”. Solo poche parole per la lotta all’evasione: “forte e innovativa spinta a migliorare la capacità di riscossione dell’ente”.
Non viene sottovalutato il calo demografico in atto, “una parte significativa dei nostri giovani lascia la città per formarsi e cercare lavoro al nord o all’estero”. E allora “l’amministrazione deve puntare ad una maggiore attrattività (non solo sotto il profilo turistico) potenziando i propri servizi, connettività e processo di dematerializzazione della p.a., infrastrutture, spazi per sport, studio e tempo libero, candidandosi a diventare prestigiosa sede di formazione, consolidando i propri rapporti con università pubbliche e private, collaborando con società e associazioni sportive, proponendosi come “smart venue” per i giovani europei che desiderino lavorare da remoto in un contesto salubre e accogliente”. Manca anche in questo caso una indicazione pratica su cosa e come fare, pur in presenza di concetti alti e condivisibili.
“Una delle emergenze a cui la città dovrà porre rimedio – recita ancora il Dup, nelle sue quasi 130 pagine – è quella abitativa. Questione da affrontare, sia attraverso la creazione di nuovi spazi di housing sociale, sia in termini di riqualificazione sismica ed energetica del patrimonio immobiliare avente destinazione sociale. Investire nella riqualificazione di interi quartieri destinati prevalentemente a edilizia residenziale sociale è anche la strada per trasformare le periferie in spazi di comunità, in cui ciascuno possa sentirsi partecipe e protagonista”. In tutto questo, i cittadini cosa possono fare? “Lo sviluppo della città, sotto il profilo culturale ed economico non necessita solo di un’iniezione di fiducia nei suoi cittadini, ma di un vero e proprio patto di sviluppo sostenibile tra i diversi mondi civici, politici, sindacali e datoriali. Superare le contrapposizioni sterili e ideologiche – invita il Dup – per raggiungere obiettivi di comunità conseguiti grazie a sforzi comuni, è la direzione verso cui l’amministrazione continuerà a lavorare nei prossimi anni”. Pacificazione dopo anni, in cui, la divisione è l’odio tra “fazioni” l’ha fatta da padrone. In effetti, un nuovo clima di fiducia non guasterebbe. E l’amministrazione da prova di aver presente che il primo passo, nel recuperare il rapporto con i cittadini, dipende proprio dalle sue azioni. “La capacità di fare sintesi e di mediare tra interessi e ambizioni legittime di larghe parti di città (si pensi solo all’importanza di una visione comune sul water front e sui nuovi assetti urbanistici), si misurerà nella reale disponibilità della classe dirigente siracusana a partecipare ad un processo di vera rigenerazione culturale di ogni parte in causa. Superare le stagioni delle barricate, dei veti, dei
personalismi e trasformare il presente piano in progetto comune, è premessa indispensabile per traguardare gli obiettivi che abbiamo indicato”, spiega l’amministrazione.
E il Pnrr? Non poteva mancare un massiccio riferimento ai fondi che potrebbero davvero rivoluzionare ogni ambito della vita pubblica cittadina. Palazzo Vermexio accetta la sfida: “Il Pnrr rappresenta lo strumento attraverso il quale il Comune di Siracusa potrà affrontare le innumerevoli sfide poste dalla sua storia più recente, dal dopoguerra ad oggi. Le linee di finanziamento previste su molteplici aree di interesse – dall’ammodernamento delle reti idriche e fognarie, alla riqualificazione sismica ed energetica di scuole e alloggi popolari, dalla forestazione urbana agli interventi contro il dissesto idrogeologico, dalla digitalizzazione al ciclo dei rifiuti alla transizione energetica – in un momento storico di grande complessità in cui regnano sfiducia e disaffezione verso la cosa pubblica, rappresentano un’unica ed irripetibile occasione per la nostra città”. Per questo, l’amministrazione comunale ha recapitato un messaggio diretto a tutti gli uffici che compongono la galassia comunale, “chiamata a produrre ogni sforzo, in termini di pianificazione, programmazione e gestione, per partecipare ai bandi e ottenere i relativi finanziamenti”. Significherebbe produrre lavoro, spingere lo sviluppo e l’economia per “invertire la preoccupante tendenza dei nostri giovani a lasciare la città, in cerca di contesti più adatti alle loro ambizioni, alla loro creatività, ai loro sogni”.
Sebbene in certi passaggi rasenti il trattato filosofico, il Dup inquadra correttamente temi e obiettivi reali e avvertiti come urgenti dalla cittadinanza. Tre anni saranno sufficienti per realizzare questa ambiziosa programmazione?




Covid, il bollettino: 834 nuovi positivi in provincia, frenata nella discesa dei contagi

Sono 834 i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Si torna sotto i mille contagi in un giorno, dopo il dato di 1.120 registrato ieri. E’ il terzo dato per provincia quest’oggi, il primo se rapportato alla popolazione.
Uno sguardo in dettaglio ai numero del capoluogo. A Siracusa città sono 2.432 gli attuali positivi, 84 in più rispetto alle scorse 24 ore. Salgono a 240 (+115) le persone in isolamento fiduciario a Siracusa città.
Scendono i ricoveri: sono 51 (-4) i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 49 (-4) di loro è stato sufficiente il ricovero in regime ordinario, 2 persone (-) in terapia intensiva. Un decesso.
Per quel che riguarda la campagna vaccinale, sono state 970 le inoculazioni nelle ultime 24 ore. Prime dosi: appena 92. Sono state 161 le seconde dosi e 717 quelle booster. I dati, si ricorda, sono relativi a Siracusa città.
In Sicilia sono 6.452 i nuovi casi di covid registrati a fronte di 39.283 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 258.176 (+3.519). I guariti sono 3.189, 36 i decessi. Negli ospedali siciliani sono 1.607 ricoverati (-7), 140 (-8) in terapia intensiva. Questi i numeri di oggi nelle singole province: Palermo 1.414 nuovi casi, Catania 1.595, Messina 801, Siracusa 834, Trapani 312, Ragusa 671, Caltanissetta 438, Agrigento 544, Enna, 135.




Covid, il bollettino: 1.120 nuovi positivi in provincia, il capoluogo in controtendenza

Sono 1.120 i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Rispetto a ieri, ancora un aumento, con oltre 300 nuovi casi in più. In controtendenza rispetto al dato provinciale, il capoluogo. A Siracusa città sono 2.348 gli attuali positivi, 116 in meno rispetto ad ieri. Restano 135 le persone in isolamento fiduciario a Siracusa città.
Stabili i ricoveri: sono 55 (-) i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 53 (-) di loro è stato sufficiente il ricovero in regime ordinario, 2 persone (-) in terapia intensiva.
Per quel che riguarda la campagna vaccinale, sono state 1030 le inoculazioni nelle ultime 24 ore. Prime dosi: 176. Sono state 189 le seconde dosi e 665 quelle booster. I dati, si ricorda, sono relativi a Siracusa città.
In Sicilia sono 8631 i nuovi casi di covid19 registrati a fronte di 55.622 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 254.657 (+4.000). I guariti sono 4.936, 49 i decessi. Negli ospedali siciliani sono 1.612 i ricoverati (-8), 148 in terapia intensiva (+8).
Questi i numeri oggi nelle singole province: Palermo 1.979 nuovi casi, Catania 1.580, Messina 1.346, Siracusa 1.120, Trapani 604, Ragusa 903, Caltanissetta 615, Agrigento 608, Enna 230.




Covid, il bollettino: 845 nuovi positivi in provincia, a Siracusa città -50 con 55 ricoveri

Sono 845 i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Rispetto a ieri, circa 600 nuovi casi in più. A Siracusa città sono 2.464 gli attuali positivi, 50 in meno rispetto ad ieri. Restano 135 le persone in isolamento fiduciario a Siracusa città.
Scendono i ricoveri: sono 55 (-6) i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 53 (-7) di loro è stato sufficiente il ricovero in regime ordinario, 2 persone (+1) invece in terapia intensiva.
Per quel che riguarda la campagna vaccinale, sono state 935 le inoculazioni nelle ultime 24 ore. Prime dosi: 145. Sono state 133 le seconde dosi e 657 quelle booster. I dati, si ricorda, sono relativi a Siracusa città.
In Sicilia sono 7.218 i nuovi casi di covid19 registrati a fronte di 37.525 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 250.657 (+5.697). I guariti sono 1.658, 46 i decessi. Negli ospedali siciliani sono 1.620 i ricoverati (-17), 140 in terapia intensiva (-1).
Sul fronte del contagio nelle singole province, questi i numeri: Palermo 1.305 nuovi casi, Catania 1.645, Messina 859, Siracusa 845, Trapani 384, Ragusa 776, Caltanissetta 650, Agrigento 773, Enna 164.




Covid, il bollettino: 224 nuovi positivi in provincia, a Siracusa città -141 con 61 ricoveri

Sono 224 i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. E’ il settimo dato per provincia oggi in Sicilia, il quinto se rapportato alla popolazione. Nel solo capoluogo sono oggi 2514 gli attuali positivi, 141 in meno rispetto ad ieri. Sono 135 le persone in isolamento fiduciario a Siracusa città.
Resta, invece, ancora elevato il numero dei ricoveri: sono 61 i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 60 di loro è stato sufficiente il ricovero in regime ordinario, una persona invece è in terapia intensiva.
Per quel che riguarda la campagna vaccinale, sono state 680 le inoculazioni nelle ultime 24 ore. Prime dosi sotto il centinaio: 92. Sono state 152 le seconde dosi e 436 quelle booster. I dati, si ricorda, sono relativi a Siracusa città.
In Sicilia sono 3.328 i nuovi casi di covid19 a fronte di 21.906 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 244.960 (+2.516). I guariti sono 1.054, 29 i decessi. Sul fronte ospedaliero sono 1.637 ricoverati (+27), 141 in terapia intensiva (+1).
Questi i numeri oggi nelle singole province: Palermo con 712 nuovi casi, Catania 806, Messina 791, Siracusa 224, Trapani 245, Ragusa 345, Caltanissetta 248, Agrigento 164, Enna 64.




Disabile gravissima privata dell’assistenza, il tribunale intima il ripristino del servizio

Alessia deve tornare ad avere l’assistenza domiciliare per 8 ore al giorno. In questo modo si è pronunciato il Tribunale, che la settimana scorsa ha ordinato in via d’urgenza il ripristino del servizio, sospeso alla giovane siracusana, disabile gravissima.
Nonostante la tempestiva notifica all’Asp, tuttavia, come spiega l’avvocato che segue la vicenda per la famiglia di Alessia, Marco Nocera, nulla è ancora accaduto.
Nel  frattempo, l’assistenza di due ore al giorno è stata mantenuta dalla cooperativa (che aveva mandato dall’Asp) a titolo gratuito.
Dopo la comunicazione secondo cui ad Alessia sarebbe stato interrotto il servizio di assistenza domiciliare, la madre, Rosanna Tartaglia, si è rivolta all’avvocato Marco Nocera.
Alessia è affetta sin dalla nascita da lissencefalia con grave tetraparesi spastica, con grave ritardo psicomotorio, oltre che da disfagia, epilessia farmaco resistente e insufficienza respiratoria cronica in ventilazione meccanica invasiva tramite tracheostoma 24/24 e pratica alimentazione enterale attraverso PEG.
A causa della sua condizione di salute è classificata come disabile gravissimo, per questo ha goduto sino al mese di ottobre 2021 dell’assistenza domiciliare infermieristica per otto ore al giorno.
“Improvvisamente -racconta l’avvocato della famiglia- senza alcuna comunicazione da parte dell’ASP di Siracusa si è vista prima ridurre drasticamente l’assistenza a sole due ore al giorno sino alla data in cui, la scorsa settimana, le è stato comunicato da terze parti che il servizio le sarebbe stato totalmente revocato dal prossimo martedì giorno 25 gennaio”.
Il Tribunale di Siracusa si è pronunciato diversamente il giorno dopo la scadenza indicata. Secondo quanto evidenziato dall’avvocato Nocera, “la legge regionale sull’assistenza  domiciliare infermieristica in situazioni simili prevede l’assistenza h 24” .




Covid: quasi mille nuovi positivi in provincia di Siracusa, +198 nel capoluogo

E’ ancora saliscendi per i numeri del contagio covid in provincia di Siracusa. Oggi tornano a salire diversi indicatori, intanto quello dei nuovi casi nelle ultime 24 ore: 998. Ed è quest’oggi il terzo dato provinciale dopo Palermo e Catania ma il primo se rapportato alla popolazione. Anche nel capoluogo, dopo una settimana di frenata, tornano a crescere i contagi quotidiani: +198. Gli attuali positivi a Siracusa città tornano così sopra quota 3.500: 3.648. In isolamento fiduciario da contatto si trovano 275 siracusani del capoluogo. E rispetto alle scorse 24 ore, impennata anche nei ricoveri: 61. Di questi, 58 in regime ordinari (+24) e 3 (+2) in terapia intensiva. Per quel che riguarda la campagna vaccinale nel capoluogo, sono state 1007 inoculazioni nelle ultime 24 ore. Il grosso (688) è rappresentato dalle dosi booster. Le prime dosi sono state 118, le seconde 201.
In Sicilia sono 7.100 i nuovi casi di covid19 registrati a fronte di 45.661 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 231.716 (+2.137). I guariti sono 5.474, 47 i decessi. Negli ospedali sono 1.601 (+1) i ricoverati, 145 in terapia intensiva (-5). Nuovi casi per provincia: Palermo 1.587 casi, Catania 1.602, Messina 933, Siracusa 998, Trapani 504, Ragusa 835, Caltanissetta 588, Agrigento 453, Enna 158.




Porto di Augusta, via libera al piano regolatore fermo al 1963 con l’ok al Dpss

Via libera dalla Regione Siciliana al Documento di Programmazione Strategica di Sistema. “Un risultato positivo per l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale (Augusta-Catania) che ha portato a termine il documento e che potrà ora mette mano ai piani regolatori dei porti di Augusta e Catania, fermi rispettivamente al 1963 ed al 1978”, dice soddisfatto il vicepresidente della Commissione Trasporti, Paolo Ficara (M5s).
“Il Documento di Programmazione Strategica di Sistema definisce la strategia di sviluppo dei nostri porti in uno scenario internazionale. Un documento previsto dall’ultima riforma del sistema portuale e che pochissime Autorità hanno portato a termine. Tra queste quella di Augusta”, sottolinea il parlamentare siracusano.
“Negli ultimi mesi, l’attuale governance è riuscita a sbloccare investimenti attesi da tempo ma finiti nel pantano delle beghe di quartiere. Attualmente sono in corso lavori per la banchina container e la diga foranea del porto di Augusta, senza dimenticare il finanziamento inserito nel PNRR e che permetterà di realizzare il collegamento ferroviario nel porto di Augusta. Questi risultati devono far riflettere tutti, e responsabilmente, sul senso da dare alla nuova governance dell’Autorità, dopo questa positiva parentesi commissariale che si protrae da oltre un anno. Ridurre ad un discorso di appartenenze politiche sarebbe deleterio. Sono sempre più convinto che il Ministero debba fare la propria scelta guardando a quanto si è riuscito a fare negli ultimi anni, dopo lunghi periodi di immobilismo. Ed anche l’approvazione del DPSS ne è l’ulteriore esempio. Sembra scontato dire che si deve puntare su competenza e capacità, ma forse ripeterlo è bene. Vecchia politica e vecchie logiche la smettano di pensare che i porti siano il giocattolo di casa. Il porto di Augusta, come quello di Catania, siano a servizio del territorio, delle imprese, dei lavoratori e dello sviluppo a cui questa parte di Sicilia può e deve finalmente ambire dopo anni di retroguardia”.