Siracusa. Paolo Cugno si avvale della facoltà di non rispondere, il difensore: "affetto da turbe della personalità"

Chiede notizie del figlio di 8 mesi. Quel bimbo avuto con Lauretta, la mamma che non c’è più. Paolo Cugno l’ha uccisa, con almeno sedici coltellate come ha rilevato l’autopsia. Poi ha gettato il corpo in un pozzo. Lo ha raccontato lui stesso agli investigatori, dopo oltre 10 ore di interrogatorio.
Ma al suo avvocato, Giambattista Rizza, ha chiesto solo notizie sul figlio. Poi ha affrontato l’udienza di convalida del fermo in un’aula del Tribunale di Siracusa. Pochi minuti perchè il reo confesso Paolo Cugno si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip Andrea Migneco.
Personalità schiva, molto introverso Paolo Cugno amava passare più tempo con i suoi animali in campagna. Dormiva spesso in quel capanno dove si sarebbe consumata la tragedia. A scatenare la furia omicida sarebbe stato un rimprovero da parte di Lauretta perchè si era fermato in campagna, ritardando senza avvisare. Paolo Cugno, 27 anni oggi, a differenza dei suoi coetanei non aveva un cellulare.
“Chiederemo delle perizie psicologiche perchè non è un violento per natura. La sensazione è che possa essere affetto da turbe della personalità”, dice l’avvocato Rizza che solo ieri sera ha assunto la difesa del ragazzo accusato di omicidio. Anticipando così la strategia difensiva e processuale: l’incapacità di intendere e di volere. “Dobbiamo approfondire la materia”, si limita ad aggiungere il legale.
Il giudice si è riservato la decisione poi ha confermato la misura cautelare in carcere. L’attenzione dei media resta alta sul caso. “Avvertiamo la pressione mediatica, ma sappiamo come gestirla”, ammette sereno Giambattista Rizza.
La famiglia di Paolo Cugno da domenica sera ha lasciato Canicattini, pare su consiglio delle forze dell’ordine. Avrebbero raggiunto una località fuori provincia. Tutti insieme, niente tv. Con la madre del presunto assassino in lacrime senza sosta per Lauretta. “Se avessimo capito prima, saremmo intervenuti”, ripete disperata.




Pachino. In fiamme il deposito della Fortunato srl: il titolare è ex presidente Consorzio Igp

Un incendio di probabile origine dolosa ha parzialmente distrutto il deposito dell’azienda agricola “Fortunato”, di Pachino. Il rogo in via Lipari attorno alle 3.30. Sono intervenuti i vigili del fuoco che avrebbero individuato due differenti punti di propagazione dell’incendio.
L’azienda è leader nell’export di ortaggi ed in particolare della commercializzazione del pomodoro Igp di Pachino. Titolari sono i due fratelli Fortunato, uno consigliere comunale (Joseph) l’altro (Sebastiano) ex presidente del Consorzio Igp, dimessosi lo scorso febbraio.
Il rogo è stato domato solo nella prima mattina. Nel deposito si trovavano accatastate le cassette per il confezionamento dei prodotti. Danneggiato anche il capannone degli uffici dell’azienda, che si trova a pochi metri di distanza da quello colpito dalle fiamme.
“Massima solidarietà e sostegno alla famiglia Fortunato, vittima di un rogo che ha distrutto il magazzino danneggiando gravemente un’azienda che conta oltre 200 dipendenti”. Sono le parole del presidente provinciale di Cna Siracusa, Innocenzo Russo. Al suo fianco Giovanni Luciano, presidente comunale di Cna Pachino.
“A prescindere dall’esito delle indagini sulla natura del rogo, ancora in corso – continuano i due presidenti – teniamo a sottolineare la vicinanza di Cna a tutti gli imprenditori che con impegno e fatica ogni giorno garantiscono lavoro e sicurezza economica a migliaia di famiglie. Auspichiamo che si faccia presto luce sulla vicenda e che l’azienda possa riprendere la propria normale attività nel più breve tempo possibile”.

Ferma condanna per quanto accaduto e solidarietà al consigliere comunale Joseph Fortunato e al fratello Sebastiano viene espressa dal sindaco, Roberto Bruno. “Si tratta – ha dichiarato il sindaco Bruno – non solo di un vile atto intimidatorio contro gli imprenditori colpiti ma anche di una minaccia contro tutto il comparto agricolo e contro la nostra laboriosa e onesta comunità. Non consentiremo a nessuno di destabilizzare il quieto vivere civile della nostra città: il mio invito è a rimanere uniti e riporre tutta la nostra fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura”.

foto: archivio




Siracusa. La luna piena sorge alle spalle del Duomo, sul mare di Ortigia: suggestivo time-lapse di Marcello Bianca

La luna piena sorge alla spalle del Duomo di Siracusa. E mentre disegna un arco nel cielo di una sera di marzo, si specchia sul mare di Ortigia. Il suggestivo momento viene “raccontato” attraverso oltre 300 scatti fotografici “uniti” in quello che tecnicamente viene chiamato time-lapse. Autore delle foto e del filmato nato dalla loro unione è il fotografo siracusano Marcello Bianca, non nuovo a scatti al “naturale” capaci di raccontare meglio di ogni didascalia la magia del centro storico siracusano e delle sue attività. Nella sua pagina facebook, avvisa chi vorrà guardare il filmato che trovate anche qui in allegato: “Attenzione, può causare ipnosi”. Messaggio ironico che vale a Marcello Bianca anche i complimenti per la simpatia.




Lauretta e Paolo, il sogno di una vita felice finisce di sabato sera dentro un pozzo. Rabbia e pietre

Paolo ha 26 anni. Dicono amasse Laura. Avevano avuto un figlio insieme. Paolo ha ucciso Laura. C’è rabbia a Canicattini. Nessun sospetto prima d’ora, nessun segnale. “Litigavano, come fanno i ragazzi. Ma violenza mai”, raccontano in piazza. Paolo aveva anche trovato un lavoro più stabile, un posto da muratore. I ragazzi volevano affittare una casa e andare a vivere insieme. E sorrideva Laura nel raccontarlo. Era venerdì. Sabato la morte.
Lauretta, così la chiamavano tutti, era uscita alle 19. Il bimbo lasciato al nonno e via per una passeggiata con il suo Paolo.
Poi il buio. Telefoni spenti. Il suo e quello del compagno. Genitori allarmati. Entrambi i genitori dei ragazzi che alle 22 di sabato sera raggiungono insieme la caserma dei Carabinieri. Iniziano così le ricerche che si protraggono fino alle 5 di domenica mattina. Senza nessun esito.
Ma quando alle 7 il papà di Paolo si è recato in campagna, ha visto il figlio in una stradina di contrada Tradituso. Lo ha raccontato ai militari. E lì sono riprese le ricerche, passo dopo passo sempre più vicini a quel pozzo dove Laura era stata gettata, senza vita. Come una “cosa” usata.
Paolo ha aspettato la tarda sera per confessare quanto molti avevano già intuito. Silenzio, non una parola per rispondere alle domande degli investigatori. Fino a quando, messo alle strette, ha confessato. “Sono stato io, ho ucciso Laura”. Ha usato un coltello, rinvenuto poco distante dal luogo del delitto insieme alla maglietta sporca di sangue che Paolo indossava. Tutto come aveva raccontato.
Rabbia a Canicattini. C’era chi aveva preparato pietre per “accogliere” il reo confesso. Sono dovuti intervenire i carabinieri per riportare la calma.




"Sono stato io": confessa nella notte il compagno di Laura, la 20enne uccisa a Canicattini

“Sono stato io”. Paolo Cugno, il compagno di Laura Petrolito, ha confessato nella notte, al termine di un interrogatorio fiume. Ai carabinieri ha indicato il luogo in cui aveva gettato l’arma del delitto. Forse un raptus di gelosia alla base dell’omicidio che ha scosso l’intera comunità di Canicattini Bagni. Cancellate le celebrazioni per San Giuseppe. Laura e Paolo avevano anche avuto un bimbo, 8 mesi. Era il secondo figlio per la giovane, mamma di un pargoletto di 4 anni nato da una precedente relazione.
Era stato il papà di Laura a lanciare sabato notte l’allarme, non vedendola rincasare. Il telefonino era sempre spento. Il corpo della ragazza è stato poi ritrovato in fondo a un pozzo artesiano in contrada Tradituso, al confine fra il territorio di Canicattini Bagni e quello di Noto.
La ragazza aveva ferite in tutto il corpo: probabilmente è stata pugnalata prima di essere gettata nel pozzo. Il cadavere è rimasto incastrato tra delle lamiere e non è arrivato in fondo. L’assassino ha provato a spingerlo giù, poi lo ha coperto con il coperchio di ferro e si è allontanato.
Le indagini, il compagno condotto in caserma nella serata. Poi durante la notte la confessione.
Storia difficile quella di Laura. Abbandonata dalla madre a tre anni, cresciuta dal padre con l’aiuto degli assistenti sociali del Comune. Un amore enorme per i suoi figli che “raccontava” su Facebook, chiedendo di essere compresa, di non essere giudicata.




Calcio, Siracusa: reti inviolate contro il Francavilla. Bianco: "Meritavamo un risultato pieno"

Una buona prestazione e tante occasioni non bastano al Siracusa per tornare dalla trasferta contro il Francavilla con il risultato atteso dopo la batosta della scorsa settimana in casa contro la Casertana. Gli uomini di Bianco in campo dimostrano voglia e capacità. Ma il risultato della sfida lascia comunque l’amaro in bocca. Prima occasione per i padroni di casa, vita facile per Tomei tra i pali. Prima occasione per gli azzurri con Scardina, tiro alto di testa. Altra possibiltà con Mancino, finisce sul palo. E’ ancora Mancino a provarci a inizio ripresa. Albertazzi para.  A 8 minuti dalla fine colpo di testa di Liotti e poi ancora Scardina , di testa, ma  impreciso. La palla va sul lato.”I ragazzi oggi meritavano risultato pieno ma è un periodo in cui ci gira tutto storto – afferma a fine partita il tecnico azzurro Paolo Bianco -. Credo però che continuando a giocare con questo spirito alla fine riusciremo a ottenere risultati importanti come fatto per buona parte del campionato“

 




Il siracusano Tancredi Di Marco è Billy Elliot all'Arcimboldi di Milano: ieri il debutto del giovane performer

E’ siracusano il protagonista del musical Billy Elliot, al debutto ieri al Teatro Arcimboldi di Milano, per la regia di Massimo Romeo Piparo Tancredi Di Marco è un giovane performer, condensato di passione e assoluta bravura.Da Milano è dunque partito il tour, che il  6 aprile approderà al Teatro Sistina di Roma. Per Tancredi Di Marco, tra studio, impegno e determinazione, il primo passo verso il sogno di sempre.“Io non ho bisogno della mia adolescenza. Ho bisogno di ballare!”: torna a brillare sui palcoscenici italiani la stella luminosa di Billy Elliot, lo spettacolo diretto e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo,che ieri è ripartito in tour dal Teatro Arcimboldi di Milano. Subito dopo Milano il musical tornerà a “casa” alTeatro Sistina di Roma(dal 6 al 22 aprile), per poi proseguire la tournée in altre città. Prodotto da PeepArrow Entertainment e da Il Sistina, “Billy Elliot il Musical” promette nuove emozioni grazie a un cast rinnovato: a vestire i panni del giovane e grintoso ballerinocapace di realizzare il suo sogno di danzare saranno infattitre giovanissimi allievi dell’Accademia il Sistina, Tancredi Di Marco, Davide Fabbri e Matteo Valentini. I nuovi Billy Elliot, che durante i corsi dell’Accademia hanno già dimostrato il loro talento, sono pronti a portare sulla scena tutto l’entusiasmo e la creatività della loro giovane età.Ma a debuttare ieri sera a Milano davanti a una platea affollatissima degna di una prima che si rispetti, è stato il performer siracusano Tancredi Di Marcoche ha incarnato brillantemente il mito dell’enfaint prodige della danza, portando in scena le sue doti innate: tenacia e passione per il mondo dello spettacolo a 360 gradi: danza, canto e recitazione, e ieri sera all’Arcimboldi le ha dimostrate tutte in tre ore di spettacolo, senza mai perdere il ritmo e “mantenendo il personaggio” confermando cosi la bontà della scelta artistica del registaMassimo Romeo Piparoche ha investito sulle abilità diTancredi Di Marco e di Matteo Valentini e Davide Fabbri,tutti e tre allievi dell’Accademia del Sistina di Roma.Con i tre giovani “danzattori” tornano sul palco anche Sabrina Marciano, acclamatissima nel ruolo di Mrs. Wilkinson, Elisabetta Tulli e per la prima volta Eleonora Facchini, tre artiste dal grande talento, protagoniste del musical “Mamma Mia!” il più grande evento teatrale della stagione andato in scena la scorsa estate anche a Siracusa. Il pubblico ritroverà ancheLuca Biagininel ruolo del padre Jackie Elliot;Cristina Nocinel ruolo della nonna,Donato Altomare, nel fratello Tony e una strepitosaorchestra dal vivo, con un cast di30 straordinari performercoreografati daRoberto Croce.Lo spettacolo, basato sull’omonimo film di Stephen Daldry, vanta le musiche pluripremiate di Elton Johne vede alla direzione musicale il MaestroEmanuele Friello, alle sceneTeresa Caruso, ai costumiCecilia Betonae all’impianto luciUmile Vanieri.La passione per la danza, la tenacia e la fiducia in se stessi sono i cardini di una storia straordinaria, che ha conquistato il cuore del pubblico di ogni età.Billy è un ragazzo che per amore della danza sfida anche l’ottusità di un padre e un fratello che vorrebbero diventasse pugile. A far da sfondo alla sua avventura, che ha nutrito sogni e speranze di intere generazioni di talenti, l’Inghilterra dell’era Thatcher, con le miniere che chiudono e i lavoratori in rivolta, ma anche il mondo della danza, fatto di poesia e di faticose ore di prove.Come in ogni grande storia, ad accendere le emozioni ci pensano grandi valori come l’amore,la determinazione, la voglia di farcela, ma anche l’amicizia tra adolescenti, che riesce a far superare ogni discriminazione di orientamento sessuale.




Priolo. Amministrative, ufficiale la candidatura a sindaco di Giusy Valenti: "Scuola, sport e decoro"

Inizia a delinearsi il panorama politico a Priolo in vista delle prossime elezioni amministrative. Ufficiale da oggi la candidatura di Giusy Valente, insegnante, voluta da “gruppi organizzati di cittadini e dagli ex consiglieri e consiglieri  comunali in carica, Cavarra Antonino, Catalano Maria, Lombardo Sebastiano, Sullo Americo. Intorno alla figura di Giusy Valenti il gruppo che la sostiene vede il “simbolo dell’impegno coniugato alla passione  politica. Docente e donna impegnata nel sociale con una spiccata passione culturale, impegnata a fianco dei lavoratori nel sindacato e in politica le si riconosce la forza di guardare insieme al futuro e la capacità di rappresentare una svolta verso la meta comune dello sviluppo del territorio attraverso le azioni che verranno poste in essere per la crescita produttiva ed occupazionale del nostro paese”. L’idea parte dalla necessità di “conciliare la conoscenza dei fatti con la procedura per decidere. Il progetto vede “la scuola, lo sport, il decoro della città, le politiche giovanili, sociali e del lavoro quali obiettivi principali per il rilancio di Priolo”.




Confisca da 9 milioni di euro al "re" dei videopoker di Siracusa: anche una Maserati Gt

Beni per nove milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Catania a Gaetano Liuzzo Scorpo di 53 anni, imprenditore originario di Tortorici (Messina) e ritenuto vicino al clan Trigila di Noto. L’uomo è a capo di alcune aziende che operano nel settore del noleggio di videogiochi. Tra i beni confiscati 4 terreni e 3 fabbricati nel comune di Siracusa, 10 automezzi (di cui una Maserati Gran Turismo), le società “Media Game srl”, “Betting Game srl”, “Orizzonti Design di Ivana Mazza s.n.c.”, nonché numerosi rapporti bancari e postali.
Come racconta La Repubblica, il provvedimento è stato emesso dalla corte di appello di Catania “che ha confermato una precedente confisca disposta dal tribunale di Siracusa, a seguito dell’applicazione della misura di prevenzione del sequestro emanata, nel 2011, su proposta del direttore della Dia Giuseppe Governale”.
Le indagini sono partite nel luglio del 2008, con l’operazione “Nemesi” della polizia di Siracusa che disarticolò il clan “Trigila-Aparo” con una sessantina di arresti, inclusii presunti vertici dell’organizzazione. Liuzzo Scorpo, coinvolto nell’operazione, venne arrestato a seguito della sentenza di condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione, emessa dalla corte d’assise d’appello di Catania, per associazione per delinquere di stampo mafioso.
L’uomo avrebbe gestito in regime di monopolio il mercato del noleggio delle macchinette videopoker nelle provincie di Siracusa e Ragusa grazie all’appoggio di esponenti di vertice del clan Trigila, affiliato alla famiglia catanese Santapaola.
“Diversi collaboratori di giustizia hanno dichiarato che il clan aveva investito nelle società riconducibili a Liuzzo Scorpo oltre un milione di euro per l’acquisto di apparecchiature elettroniche. Scoperto tra l’altro che Liuzzo Scoropo versava mensilmente nelle casse del clan la somma di 20 mila euro, ricevendo in cambio protezione e la repressione della concorrenza in quel settore e mantenere il monopolio”, si legge sul quotidiano.
Gli investigatori hanno ricostruito le tappe che hanno permesso a Gaetano Luzzo Scorpo di costituire, intestandola alla madre, la società Media Game srl, con l’attività di commercializzazione e noleggio di videogiochi, per poi giungere a realizzare una vera e propria holding di famiglia, specializzata nel noleggio di apparecchiature elettroniche di intrattenimento e di azzardo, con la costituzione di altre due società intestate a familiari e a soggetti compiacenti.
Un migliaio le macchinette piazzate, con giocate per circa 120 milioni di euro, tra il 2000 ed il 2008, periodo che coinciderebbe con gli asseriti stretti rapporti con elementi di spicco del clan mafioso Trigila. Le investigazioni di carattere patrimoniale hanno evidenziato dislivelli troppo grandi tra i redditi dichiarati ed il patrimonio
posseduto, tali da fondare la presunzione, condivisa dal Tribunale di Siracusa, di un’illecita acquisizione patrimoniale che derivava dalle attività delittuose.




Siracusa. In Consiglio comunale la sfiducia ad Armaro, sulla Tasi rinvio a venerdì

Aggiornata a domani, in seconda convocazione, la sessione di Consiglio comunale aperta stamattina. Il rinvio è stato causato dalla mancanza del numero legale mentre era ai voti uno dei due emendamenti al secondo punto all’ordine del giorno, quello relativo alle aliquote Tasi, presentati da Cetty Vinci.
La seduta è stata però caratterizzata da una serie di interventi preliminari. Il primo a prendere la parola è stato Salvo Sorbello che ha chiesto al presidente, Santino Armaro, chiarimenti su una sua dichiarazione, non smentita, resa alla stampa secondo la quale la Regione avrebbe “bacchettato” i consiglieri comunali per le convocazioni delle commissioni. Sorbello ha detto di non avere notizia di questa iniziativa e di non avere ricevuto nessuna censura personale e, quindi, di non comprendere il senso della dichiarazione. Armaro ha spiegato che quanto riportato dall’autore dell’articolo non corrisponde alla sue parole.
Poi ha preso la parola Simona Princiotta per annunciare che ieri è stata presentata una mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale con la quale sei consiglieri (Princiotta, Di Lorenzo, Impallomeni, Boscarino, Rabbito e Bonafede) accusano Armaro di non tenere un comportamento super partes e di violare il regolamento. La consigliera ha contestato anche la mancata convocazione di sedute dedicate al question time e ha inoltre criticato l’odierno ordine dei lavori per i troppi argomenti previsti (24 in tutto) alcuni dei quali, ha affermato, sono talmente importati da meritare un’intera seduta.
Il presidente Armaro ha replicato ricordando che il regolamento non prevede convocazioni dedicate esclusivamente al question time. Sorge, dunque, la necessità organizzare le adunanze per dare la possibilità di affrontare le interrogazioni in modo esaustivo ma sul punto la Capigruppo non ha ancora trovato una sintesi. Quanto all’ordine dei lavori, dopo avere ricordato che molti argomenti erano già stati portati in aula senza però che fossero trattati per mancanza del numero legale, Armaro ha detto di essersi limitato ad applicare il regolamento e di avere inserito tutte le mozioni in sospeso per non creare disparità.
Ancora sull’ordine dei lavori, Sorbello ha ribadito l’importanza delle sedute dedicate alle interrogazioni e Vinci ha stigmatizzato l’inserimento al 19esimo posto di un “punto importante come quello dedicato alla tassa di soggiorno”. Secondo Vinci, c’è la necessità di rivedere i regolamenti sui tributi locali poiché non sarebbero più adeguati.
Castagnino ed Enrico Lo Curzio hanno contestato il costume dei nuovi assessori di non presentarsi all’Aula. In particolare Castagnino ha criticato Giuseppe Raimondo, assente ad entrambe le sedute convocate dopo il suo insediamento, e poi ha condannato la prassi secondo la quale si fanno presenziare alle adunanze i dirigenti di settore che, essendo tecnici, non possono rispondere a tutte le obiezioni sollevate da un organo politico.
Chiusa la fase degli interventi preliminari e approvati i verbali delle sedute precedenti, ha preso la parola l’assessore al Bilancio, Salvatore Piccione, per illustrare la proposta sulle aliquote Tasi per l’anno in corso (atto propedeutico alla stesura del previsionale), che rimangono immutate dal 2015, così come accade per le detrazioni. La Tasi resta abolita per l’abitazione principale e rimane applicata agli immobili classificati come case di lusso, fabbricati rurali e strumentali.
Sulla proposta dell’Amministrazione, Vinci ha presentato due emendamenti per dimezzare l’aliquota sulla seconda tipologia di costruzioni: da 1 a 0,50 per mille sui fabbricati rurali, da 3 a 1,5 per mille su quelli strumentali. La votazione sulle modifiche sono avvenute dopo una pausa decisa dal presidente Armaro per consentire la presenza in aula del ragioniere generale, Giorgio Giannì, richiesta da Castagnino e Gaetano Firenze così da motivare il parere contabile.
Parere che è stato negativo per evitare, ha detto Giannì, che saltino gli equilibri di bilancio sanciti nel pluriennale, ma che è stato criticato dai banchi dell’opposizione. Sorbello, Vinci e Tony Bonafede hanno sostenuto la necessità di ridurre la pressione fiscale e si sono detti certi del fatto che il taglio alle aliquote porterebbe a un incremento delle entrate tributarie perché ridurrebbe di molto la fascia dell’evasione.
Sul vincolo del bilancio pluriennale, ha poi spiegato il vice segretario generale rispondendo a Castagnino, si può legittimamente intervenire ma la modifica deve essere debitamente motivata.
Il presidente Armaro ha, quindi, aperto la votazione sugli emendamenti. L’aula ha bocciato quello sui fabbricati rurali (10 no, 5 astensioni e 6 sì) mentre su quello relativo ai capannoni è venuto a mancare il numero legale.