Siracusa. Flash mob letterario, scambio di libri "a catena" in piazza Duomo

Un flash mob letterario in piazza Duomo. Si svolgerà sabato 12 aprile alle 20 in piazza Duomo. E’ l’iniziativa ideata dal gruppo di giovani “consulenti del Difensore dei diritti dei bambini” di Siracusa. Un appuntamento che radunerà giovani e adulti per lanciare un messaggio culturale, che vuole nella lettura un fondamentale strumento di sviluppo delle capacità critiche, ma anche di reciprocità e di scambio. In piazza Duomo ognuno potrà scambiare un libro, a volere sottolineare come la cultura possa crescere se diventa relazione tra le persone. I partecipanti continueranno a scambiarsi libri finché non troveranno quello che riterranno giusto per loro. Ci sarà, inoltre, la possibilità di ricevere degli sconti nelle librerie che hanno aderito all’iniziativa. Ogni volume sarà “timbrato” con un simbolo appositamente creato. Alla manifestazione parteciperà, Vincenzo Spadafora, l’Autorità Garante Nazionale dell’Infanzia e l’adolescenza, che subito dopo incontrerà i consulenti del Difensore dei diritti dei bambini nella loro sede, in via Santi Coronati 46, nella sede della Biblioteca Comunale.




Siracusa. Flash mob letterario, scambio di libri "a catena" in piazza Duomo

Un flash mob letterario in piazza Duomo. Si svolgerà sabato 12 aprile alle 20 in piazza Duomo. E’ l’iniziativa ideata dal gruppo di giovani “consulenti del Difensore dei diritti dei bambini” di Siracusa. Un appuntamento che radunerà giovani e adulti per lanciare un messaggio culturale, che vuole nella lettura un fondamentale strumento di sviluppo delle capacità critiche, ma anche di reciprocità e di scambio. In piazza Duomo ognuno potrà scambiare un libro, a volere sottolineare come la cultura possa crescere se diventa relazione tra le persone. I partecipanti continueranno a scambiarsi libri finché non troveranno quello che riterranno giusto per loro. Ci sarà, inoltre, la possibilità di ricevere degli sconti nelle librerie che hanno aderito all’iniziativa. Ogni volume sarà “timbrato” con un simbolo appositamente creato. Alla manifestazione parteciperà, Vincenzo Spadafora, l’Autorità Garante Nazionale dell’Infanzia e l’adolescenza, che subito dopo incontrerà i consulenti del Difensore dei diritti dei bambini nella loro sede, in via Santi Coronati 46, nella sede della Biblioteca Comunale.




Siracusa. "Scuola Arcobaleno" con Arcigay e assessorato pari opportunità. Domani all'Einaudi

Educare alla diversità, contro il pregiudizio. E’ l’obiettivo del progetto “Scuola Arcobaleno” che vede in campo Arcigay Siracusa e l’assessorato alle pari opportunità del Comune di Siracusa. Incontri nelle scuole per parlare di omosessualità e omofobia. Il progetto ha come obiettivo generale la conoscenza di sé e della propria affettività come capacità di entrare in contatto con il prossimo.
“Sensibilizzando i ragazzi sui temi trattati, si cercherà di aprire il più possibile il dialogo verso l’accettazione della diversità e della libera espressione di sé”, spiega Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa.
Prima tappa, con polemiche, al liceo artistico Gagini. Domani incontro in programma al liceo scientifico Einaudi.  A maggio Arcigay Siracusa andrà al Corbino.




Siracusa. "Scuola Arcobaleno" con Arcigay e assessorato pari opportunità. Domani all'Einaudi

Educare alla diversità, contro il pregiudizio. E’ l’obiettivo del progetto “Scuola Arcobaleno” che vede in campo Arcigay Siracusa e l’assessorato alle pari opportunità del Comune di Siracusa. Incontri nelle scuole per parlare di omosessualità e omofobia. Il progetto ha come obiettivo generale la conoscenza di sé e della propria affettività come capacità di entrare in contatto con il prossimo.
“Sensibilizzando i ragazzi sui temi trattati, si cercherà di aprire il più possibile il dialogo verso l’accettazione della diversità e della libera espressione di sé”, spiega Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa.
Prima tappa, con polemiche, al liceo artistico Gagini. Domani incontro in programma al liceo scientifico Einaudi.  A maggio Arcigay Siracusa andrà al Corbino.




Siracusa. Via Crucis Cittadina, due lettori d'eccezione: Elisabetta Pozzi e Massimo Venturiello

Via Crucis cittadina venerdì 11 aprile, alle 19.45. Promossa dal Santuario della Madonna delle Lacrime averà come tema “Gesù davanti al mistero della morte”. La rappresentazione sacra, momento di preghiera e meditazione, si svolgerà nel parco archeologico della Neapolis, in particolare al teatro greco. Collaborano all’evento l’Istituto Nazionale del dramma antico, il Servizio regionale Parco archeologico della Neapolis e la società Kairos. “Siamo arrivati alla quarta edizione di una Via Crucis che quest’anno presenta tante novità – ha detto don Luca Saraceno, rettore della Basilica Santuario  della Madonna delle Lacrime – Ne anticipo solo una: avremo due lettori d’eccezione, Elisabetta Pozzi e Massimo Venturiello. Due attori impegnati quest’anno nelle rappresentazioni classiche, che hanno deciso di accettare il nostro invito.
La Via Crucis sarà presieduta dall’Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo.  Dieci le stazioni all’interno del teatro greco, l’undicesima all’ingresso del parco archeologico ed infine l’ultima nel Santuario della Madonna delle Lacrime. “Abbiamo scelto il tema del mistero della morte – ha spiegato don Saraceno –Tutte le volte in cui Gesù racconta della morte fino a quando non incontra la sua  morte. Ma lì c’è il momento della Resurrezione. La sua passione e la compassione  che ha verso la morte degli altri. Fino alla compassione di Maria di fronte alla  passione di suo figlio. Papa Francesco ci ha ricordato che “Sono le lacrime quelle che ci avvicinano a questo mistero”.
 




Siracusa. Uno studente della facoltà di Architettura scopre un tesoro in casa

Un giovane studente iscritto alla facoltà di architettura di Siracusa ha permesso di ritrovare due preziosi dipinti rubati anni addietro dalla casa di una ricca signora londinese. Si tratta di due oli su tela. Una natura morta a firma di Paul Gauguin del 1869 e una fanciulla seduta in giardino di Perre Bonnard. In tutti questi anni, trentanove per l’esattezza, l’appassionato studente siracusano li ha avuti sotto il naso: erano infatti appesi nella cucina di casa. Il papà, emigrato a Torino per lavoro, li aveva notati nel 1975 nel Dopolavoro delle Ferrovie e acquistati all’asta come oggetti non reclamati per 45 mila lire. Oggi si scopre che sono due pezzi da museo con valutazioni stellari, si parla di milioni di euro.  Sono conservati nel caveau dei Carabinieri, tutela patrimonio culturale. Ma lo studente della facoltà siracusana di Architettura potrà tenerli dimostrando che sono stati comprati in buona fede.
La storia e l’incredibile ritrovamento sono stati raccontati oggi dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, e dal generale di Brigata Mariano Mossa, comandante dei carabinieri della tutela patrimonio culturale.  Erano stati rubati nei primi anni settanta dalla casa di una facoltosa signora londinese che li aveva comprati alla galleria Sotheby’s. Come siano finiti fra gli oggetti smarriti del dopolavoro ferroviario di Torino resta un mistero.




Siracusa. Anche siracusani nelle grotte di Balza Acradina? Italiani in Movimento: "Lì regna un degrado assoluto"

C’è una città “invisibile” tra le rocce di Balza Acradina. Tre aree, probabilmente altrettante piccole comunità, gruppi di persone che non hanno alternative abitative e che nelle grotte che fino a qualche anno fa ospitavano, nel periodo natalizio, il presepe vivente, vivono davvero, non è difficile immaginare tra quanti disagi. Eppure, negli ultimi tempi, quella che sembrava la soluzione estrema di pochi rappresenta una realtà condivisa da diversi nuclei di persone, a testimonianza di un crescente disagio sociale, con casi e dinamiche diversi fra loro, ma con un minimo comune denominatore, l’esigenza di un tetto sotto cui dormire. Domenica scorsa, l’associazione “Italiani in Movimento” ha organizzato, come preannunciato con ampio anticipo, una “Giornata per l’Ambiente” scegliendo come luogo da ripulire proprio balza Acradina. Non era un mistero che alcune grotte fossero abitate e SiracusaOggi  ha realizzato un ampio reportage in proposito (leggi qui), mostrando lo stato in cui versa una delle aree simbolo del capoluogo, che ospitò la visita di papa Giovanni Paolo II in occasione della consacrazione del Santuario della Madonna delle Lacrime. I volontari di “Italiani in movimento”, però, non si aspettavano di ritrovarsi di fronte ad una sorta di “città parallela” e di incontrare persone che hanno raccontato le loro difficoltà, la loro sofferenza, la mancanza di alternative. “Quella a cui avevamo pensato- racconta Giuseppe Giganti, che guida l’associazione – era una giornata ecologica. Volevamo ripulire una zona così importante, ma così poco attenzionata del capoluogo. Ci siamo trovati, invece, di fronte persone che vivono in un profondo degrado, in condizioni igienico-sanitarie che definire allarmanti è un eufemismo. Che nel 2014 si possa ancora vivere in quello stato- prosegue Giganti- è allucinante”. L’idea che gli organizzatori della giornata per l’ambiente si sono fatti è che balza Akradina sia suddivisa in tre zone. “Ci è sembrato di capire -continua Giganti – che una parte è abitata da rumeni, mentre in un altro lato della balza vivono dei nord-africani. La possibilità a cui non pensavamo affatto è quella che ci sia anche una “fetta” abitata, molto probabilmente, da italiani, magari nostri concittadini”. L’esponente di “Italiani in Movimento”  non spiega altrimenti l’esistenza di oggetti, in alcune grotte, che sono tipici del modo di vivere italiano. “Dal tipo di stoviglie, agli oggetti della vita quotidiana, con elementi di usanze locali- prosegue Giganti- e perfino oggetti che lasciano ipotizzare che in quelle famiglie ci possano essere anche dei bambini”. L’esponente di “Italiani in Movimento” racconta di avere incontrato alcuni degli “ospiti” di balza Akradina. “Alcuni cittadini romeni ci hanno raccontato, con le lacrime agli occhi, la difficile vita che sono costretti a condurre. Ci hanno chiesto aiuto, come hanno detto di avere già fatto in passato, rivolgendosi ad alcune istituzioni, senza esito. Quando siamo arrivati nei pressi delle abitazioni di fortuna di alcuni ragazzi africani, abbiamo notato una certa reticenza iniziale, la preoccupazione che fossimo lì per danneggiarli. Non era così, ovviamente ed è stato subito chiarito. Anche loro ci hanno detto di sperare in una casa dignitosa”. Giganti lancia un appello agli enti che, in un modo o nell’altro, hanno competenza in materia, “perché quelle persone non devono essere lasciate sole, ma anche perché balza Acradina deve ritrovare il decoro perduto”.




Siracusa. Anche siracusani nelle grotte di Balza Acradina? Italiani in Movimento: "Lì regna un degrado assoluto"

C’è una città “invisibile” tra le rocce di Balza Acradina. Tre aree, probabilmente altrettante piccole comunità, gruppi di persone che non hanno alternative abitative e che nelle grotte che fino a qualche anno fa ospitavano, nel periodo natalizio, il presepe vivente, vivono davvero, non è difficile immaginare tra quanti disagi. Eppure, negli ultimi tempi, quella che sembrava la soluzione estrema di pochi rappresenta una realtà condivisa da diversi nuclei di persone, a testimonianza di un crescente disagio sociale, con casi e dinamiche diversi fra loro, ma con un minimo comune denominatore, l’esigenza di un tetto sotto cui dormire. Domenica scorsa, l’associazione “Italiani in Movimento” ha organizzato, come preannunciato con ampio anticipo, una “Giornata per l’Ambiente” scegliendo come luogo da ripulire proprio balza Acradina. Non era un mistero che alcune grotte fossero abitate e SiracusaOggi  ha realizzato un ampio reportage in proposito (leggi qui), mostrando lo stato in cui versa una delle aree simbolo del capoluogo, che ospitò la visita di papa Giovanni Paolo II in occasione della consacrazione del Santuario della Madonna delle Lacrime. I volontari di “Italiani in movimento”, però, non si aspettavano di ritrovarsi di fronte ad una sorta di “città parallela” e di incontrare persone che hanno raccontato le loro difficoltà, la loro sofferenza, la mancanza di alternative. “Quella a cui avevamo pensato- racconta Giuseppe Giganti, che guida l’associazione – era una giornata ecologica. Volevamo ripulire una zona così importante, ma così poco attenzionata del capoluogo. Ci siamo trovati, invece, di fronte persone che vivono in un profondo degrado, in condizioni igienico-sanitarie che definire allarmanti è un eufemismo. Che nel 2014 si possa ancora vivere in quello stato- prosegue Giganti- è allucinante”. L’idea che gli organizzatori della giornata per l’ambiente si sono fatti è che balza Akradina sia suddivisa in tre zone. “Ci è sembrato di capire -continua Giganti – che una parte è abitata da rumeni, mentre in un altro lato della balza vivono dei nord-africani. La possibilità a cui non pensavamo affatto è quella che ci sia anche una “fetta” abitata, molto probabilmente, da italiani, magari nostri concittadini”. L’esponente di “Italiani in Movimento”  non spiega altrimenti l’esistenza di oggetti, in alcune grotte, che sono tipici del modo di vivere italiano. “Dal tipo di stoviglie, agli oggetti della vita quotidiana, con elementi di usanze locali- prosegue Giganti- e perfino oggetti che lasciano ipotizzare che in quelle famiglie ci possano essere anche dei bambini”. L’esponente di “Italiani in Movimento” racconta di avere incontrato alcuni degli “ospiti” di balza Akradina. “Alcuni cittadini romeni ci hanno raccontato, con le lacrime agli occhi, la difficile vita che sono costretti a condurre. Ci hanno chiesto aiuto, come hanno detto di avere già fatto in passato, rivolgendosi ad alcune istituzioni, senza esito. Quando siamo arrivati nei pressi delle abitazioni di fortuna di alcuni ragazzi africani, abbiamo notato una certa reticenza iniziale, la preoccupazione che fossimo lì per danneggiarli. Non era così, ovviamente ed è stato subito chiarito. Anche loro ci hanno detto di sperare in una casa dignitosa”. Giganti lancia un appello agli enti che, in un modo o nell’altro, hanno competenza in materia, “perché quelle persone non devono essere lasciate sole, ma anche perché balza Acradina deve ritrovare il decoro perduto”.




Siracusa. Rimpasto Regione, sindaci con Sgarlata. Lettera a Crocetta: "Confermala in giunta"

Stesso destinatario, stessa richiesta. A poche ore dal varo della nuova giunta regionale, il presidente, Rosario Crocetta riceve una nuova lettera, dopo quelle dei soprintendenti, degli archeologi e dei direttori di siti culturali e musei. Il tentativo è quello di scongiurare, “in zona Cesarini” la paventata esclusione dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Mariarita Sgarlata dal nuovo esecutivo. Protagonisti della campagna “pro Sgarlata” sono, questa volta, sette sindaci della provincia di Siracusa, non tutti con lo stesso percorso politico alle spalle. Le firme in calce alla missiva indirizzata al governatore Crocetta sono quelle dei primi cittadini di Siracusa, (Giancarlo Garozzo), Cassaro (Nello Pisasale), Ferla (Michelangelo Giansiracusa), Floridia, (Orazio Scalorino), Noto (Corrado Bonfanti) , Solarino (Sebastiano Scorpo) e Priolo (Antonello Rizza). Bastano 4 righe ai sindaci firmatari del documento per avanzare la loro richiesta. “L’assessore Mariarita Sgarlata – spiegano al presidente della Regione i primi cittadini-  ha dimostrato abnegazione e grande competenza nel suo ruolo. La politica ha bisogno, oggi, di persone che possano svolgere con professionalità il proprio compito, oltre che con spiccate capacità amministrative. L’interlocuzione istituzionale con Mariarita Sgarlata, per noi sindaci della provincia di Siracusa, è stata preziosa e oggi privare il governo regionale del suo apporto sarebbe un grave danno”.
 
 




Siracusa. "Politici, basta egoismi e indifferenza. Corruzione piaga dei nostri giorni"

“La corruzione è una piaga del nostro tempo”. L’arcivescovo emerito di Siracusa, monsignor Giuseppe Costanzo “bacchetta”  i politici. Lo fa nel corso del ritiro spirituale per politici e operatori sociali promosso  dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato al Santuario della Madonna delle Lacrime.
“Per essere fedeli al Vangelo e alla storia, per superare l’odierna crisi, che non è solo economica e sociale, ma anche culturale,  morale e spirituale, bisogna liberare il cuore da ogni forma di egoismo e di indifferenza  e imparare l’arte di amare: amare Dio e amare il prossimo, specialmente i poveri,  i quali come dice Papa Francesco,  non possono aspettare”.
E per essere ancora più chiaro, monsignor Costanzo spiega che “non è buona la ricchezza che nasce dallo  sfruttamento dei poveri e dei fragili; quella dell’illegalità; della finanza-slot; della prostituzione, delle guerre, del traffico delle droghe; quella che nasce dal mancato rispetto dei lavoratori e della natura. Dobbiamo avere la forza di dire che questa pseudo-ricchezza  non è buona, e dirlo senza se e senza ma”, con tanto di citazione di Luigino Bruni.