Servizio idrico e lavoratori. Il sindaco Garozzo replica a Marziano. "Troppo semplice per risultare vero. Ecco perchè"

Il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo,  interviene sulle dichiarazioni rese dall’onorevole Bruno Marziano. “Sulla tutela dei lavoratori della Sai8 ciascuno è libero di pensarla come vuole”, dice il primo cittadino. “Di certo, però, non possono essere prospettate soluzioni troppo semplicistiche da far apparire privi di senso gli sforzi che i sindaci stiamo compiendo per uscire, rispettando le leggi, da una situazione che stiamo subendo. I legali che ci stanno accompagnando nella trattativa – prosegue il sindaco Garozzo – ci hanno più volte spiegato che l’articolo 2112 del codice civile non è applicabile alla pubblica amministrazione anche perché incompatibile con l’articolo 97 della Costituzione che prevede l’assunzione per concorso. La sua violazione e lo sforamento del patto di stabilità, oltre a rendere nulle le assunzioni, esporrebbero gli amministratori al giudizio della Corte dei conti, come recenti avvenimenti riguardanti le società partecipate regionali, e non solo, testimoniano”.
Nel caso di una gestione mista potrebbero forse valere le disposizioni citate dal deputato regionale. “Ma questa soluzione non viene soddisfatta dalla recente legge dell’Ars sul trasferimento ai Comuni degli impianti, visto che la stessa non prevede né risorse per la start-up né per la tutela dei lavoratori. L’Amministrazione – spiega ancora il sindaco Garozzo – è impegnata e si rende disponibile a trovare soluzioni compatibili con l’ordinamento giuridico. Prestiamo pari attenzione  alla difesa dei livelli occupazionali e all’efficienza del servizio senza gravare ulteriormente le finanze pubbliche e la tasche dei cittadini, ben sapendo che la gestione automa da parte di singoli Comuni, anche nel caso del capoluogo, non consente di assorbire tutti i lavoratori”.
Ai deputati regionali eletti nel territorio, Garozzo invia poi una richiesta. “Chiedo loro di arrivare entro 6 mesi alla legge di riordino del settore, eliminando le condizioni che hanno consentito ai privati di fare i danni a tutti noti”.