Sicilia in zona gialla da lunedì, cosa cambia: obbligo di mascherina all’aperto e poche restrizioni

Ultimo fine settimana senza restrizioni, da lunedì la Sicilia si ritroverà in zona gialla. Un giallo “sbiadito” secondo i virologi alla luce di misure di contenimento in effetti più blande rispetto a quelle del precedente sistema di colorazione in base all’indice di rischio.
Da lunedì in Sicilia torna l’obbligo di mascherine, anche all’aperto. Sono esentati i bambini fino a 6 anni. Superata quindi l’ordinanza regionale del 13 agosto che aveva esteso estende l’obbligo della mascherina anche ai luoghi pubblici all’aperto, ma solo “se si è nel contesto di presenze di più soggetti in luoghi particolarmente affollati”. Da lunedì, all’aperto, bisognerà indossarla sempre.
Non tornerà il coprifuoco, ormai superato da recenti provvedimenti governativi. Nessuna chiusura di negozi o attività. Per ristoranti, musei, cinema, parchi divertimento, teatri e sale gioco rimane sempre l’obbligo del green pass. Attesa per i chiarimenti del governo sul limite dei 4 commensali per tavolo in zona gialla. Nessuna limitazioni per gli spostamenti tra regioni ed è sempre possibile raggiungere le seconde case.
Il passaggio in zona gialla sembra quindi più “simbolico” che restrittivo. Una sorta di “avvertimento” perchè se i numeri dovessero continuare a salire, la Sicilia rischierebbe di essere la prima regione arancione. Se si superano i 150 casi settimanali ogni 100milaabitanti e si superano il 20% dei ricoveri in terapia intensiva e la soglia del 30% negli altri reparti, il cambio colore è inevitabile. E con le nuove regole, le veri restrizioni arrivano proprio con la zona arancione. Lo sanno già i quattro comuni siciliani (Barrafranca, Niscemi, Comiso e Vittoria) che da giorni, s provvedimento regionale, stanno sperimentandola.
Arancione significa non poter uscire dal territorio comunale (tranne possessori green pass), coprifuoco dalle 22 alle 5, centri commerciali chiusi nel fine settimana. In zona arancione chiuse palestre, piscine, teatri e cinema. No al servizio al tavolo in bar e ristoranti. Resta consentita fino alle 22 la sola ristorazione con consegna a domicilio o asporto.
«La “zona gialla” in Sicilia, decisa dal ministro per la Salute – che ho sentito poco fa al telefono – non coglie di sorpresa nessuno. È, purtroppo, il risultato del fatto che nell’Isola, negli ultimi mesi, da un lato si è verificata un’intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro è arrivato un ingente flusso di turisti, per la fortuna dei nostri operatori, direi. Non cambia molto col “giallo”, ma il passaggio di colore deve suonare come un campanello d’allarme». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Nello Musumeci, commentando il provvedimento del ministro Speranza che colloca la Sicilia in “zona gialla” da lunedì 30 agosto, a seguito del superamento dei parametri previsti.
«Mi aspetto che i siciliani non vaccinati contro il Covid – prosegue – sentano la priorità di dare corso a questo dovere civico. Cos’altro deve accadere perché si convincano? Se nella terapia intensiva dei nostri ospedali vanno quasi tutti i non vaccinati, si vuole finalmente prendere contezza della necessità di proteggersi? La mia ordinanza sulla vaccinazione nei 55 Comuni più esposti è operativa. Valuterò domani se estenderla a tutti i centri sotto i parametri di immunizzazione, a prescindere dalla diffusione del contagio. Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale».

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