Siracusa, 146 ettari di Zes. Il sindaco: "percorso accidentato, risultato importante"

“Un risultato di grande importanza per le imprese locali, per il rilancio
economico e la riqualificazione del territorio, ma anche un esito per nulla scontato che premi l’impegno di tutti i soggetti istituzionali e degli stakeholder che hanno deciso di scommettere su questa opportunità”. Così il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, commenta il decreto con il quale il ministro per il Mezzogiorno,
Giuseppe Provenzano, ha istituito ieri le Zone economiche speciali (Zes) che consentiranno di attrarre investimenti produttivi con gli strumenti dello sconto fiscale e del credito d’imposta. In Sicilia sono state realizzate due Zes, una occidentale e una orientale; quest’ultima mette assieme il
65 per cento dei territori contemplati. Siracusa parteciperà con 146 ettari (più del doppio di quelli previsti all’inizio) individuati nell’area portuale di Targia, a Santa Teresa Longarini e nella zona di confine con il polo artigianale di Floridia.
“È stato un percorso accidentato – aggiunge il sindaco Italia – che ha richiesto uno sforzo comune di tutti i soggetti interessati per ottenere il risultato massimo possibile. Abbiamo dovuto superare l’ostacolo delle aree Sin, che restringevano di molto i margini di movimento dei comuni nell’individuazione delle Zes, e va considerato che secondo l’ipotesi iniziale a Siracusa dovevano spettare aree per 67 ettari complessivi. Siamo stati bravi a fare squadra guardando tutti insieme all’obiettivo di mettere le aziende nelle condizioni di investire risorse a condizioni vantaggiose. Alla
Regione abbiamo trovato orecchie attente e di questo ringrazio il presidente Musumeci e l’assessore Mimmo Turano; e ringrazio pure il ministro Provenzano che è stato disponibile alle istanze partite dalla Sicilia”.
Le Zes furono previste dal decreto Mezzogiorno del 2017 per favorire gli interventi dei privati, anche in un ottica di recupero del territorio. Fino a 50 milioni di euro di investimenti, le aziende godranno di incentivi fiscali e crediti di imposta, oltre a un regime di semplificazioni, che sarà messo a punto attraverso appositi protocolli, per ridurre i tempi burocratici e per realizzare in quelle zone le opere di urbanizzazione primaria.