Siracusa. Accertamento dell'operato del Cga, presentata la richiesta dei legali di Legambiente:dubbi sul caso Open Land e le villette di Epipoli

L’operato del Cga della Regione al centro dell’attenzione degli avvocati di Legambiente. I legali dell’associazione ambientalista hanno inoltrato richiesta di accertamento, firmatadagli avvocati Corrado Giuliano, Nicola Giudice, Antonella Bonanno, Marilena Del Vecchio e Paolo Tuttoilmondo; dRoberto De Benedictis, Giuseppe Ansaldi e Francesco Licini, periti di Legambiente. Un passaggio già preannunciato nei giorni scorsi, nel corso della conferenza stampa convocata per commentare la sentenza del Consiglio di Giustizia amministrativa che aveva rispinto il ricorso e la richiesta risarcitoria di 240 milioni di euro, dichiarata inammissibile, alla società AM Group della famiglia Frontino contro la Soprintendenza e la Regione, per avere negato il nullaosta per la realizzazione di 71 villette in un’area sottoposta a vincolo archeologico e paesaggistico.
Sono due, in particolare, i casi sui quali gli avvocati di Legambiente chiedono chiarezza, casi che il TAR di Catania aveva risolto rigettando le argomentazioni presentate dai legali della famiglia Frontino.
Il primo riguarda proprio l’appello contro la sentenza del TAR presentato al CGA dalla società Am Group per la costruzione delle 71 villette all’Epipoli. L’appello, secondo Legambiente, si sarebbe potuto chiudere rapidamente con il rigetto del ricorso per la prevalenza dei vincoli paesaggistici ed archeologici sugli interessi costruttivi privati. “Il CGA ha invece disposto una consulenza tecnica d’ufficio per quantificare il danno presunto subito da Am Group in seguito al parere negativo della Soprintendenza di Siracusa sul progetto di costruzione delle villette. Nella richiesta di accertamento si avanzano poi forti dubbi sui criteri di scelta del consulente tecnico d’ufficio (CTU),Vincenzo Naso, sulle sue competenze tecnico-professionali (è infatti docente di meccanica, ingegneria aereo spaziale ed energetica) e sulle sue conclusioni peritali.Il secondo caso riguarda il procedimento promosso dalla società Open Land (sempre del gruppo imprenditoriale Frontino) per il ritardo nel rilascio di un permesso per costruire un centro commerciale in viale Epipoli, in un’area ad alto valore archeologico, permesso dichiarato peraltro illegittimo e ‘sanato’ soltanto da un presunto intervenuto silenzio assenso. Il ricorso al CGA di Open Land -secondo Legambiente- ha consentito di riaprire la strada al risarcimento danni milionario e alla nomina, per la quantificazione del danno, del consulente tecnico d’ufficio, dott. Salvatore Pace. Consulente tecnico di cui Legambiente ha chiesto più volte la sostituzione, sia per le erronee valutazioni del merito dei quesiti posti dal CGA, sia perché Pace è stato praticante nello studio Cirasa, nominato nello stesso giudizio dalla famiglia Frontino per la quantificazione dei presunti danni sofferti”.