Siracusa. Acqua pubblica in tutta la provincia, Cgil: "Occhio a lavoratori e infrastrutture"

La gestione idrica in provincia di Siracusa torna interamente pubblica. I sindaci dei 21 comuni del territorio si sono espressi in questa direzione, all’unanimità. Un tema che negli anni passati aveva, invece, causato forti spaccature nel territorio con qualche singola scelta fuori dal coro. La decisione trova il consenso pieno della Cgil, con il suo segretario, Roberto Alosi. Una battaglia vecchia quella per la ripubblicizzazione dell’acqua, per ricostruire la quale occorre andare indietro nel tempo, di svariati anni, passando attraverso uno specifico referendum. “Una decisione coraggiosa, uniforme e trasversale -la definisce il segretario del sindacato- che va sostenuta, accompagnata e rafforzata con ogni mezzo. La ripubblicizzazione del servizio idrico chiude il cerchio di una lunga battaglia di civiltà democratica iniziata nel 2010 con la Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che dichiarò il diritto all’acqua un diritto umano universale e fondamentale e che proseguì nel 2011 con un Referendum popolare che espresse l’acqua un Bene Comune”. Se il principio è condivisibile per il sindacato, altrettanto rilievo merita l’aspetto occupazionale. Una condizione che la Cgil pone come assolutamente prioritaria, a partire da quella secondo cui, con il passaggio a l nuovo soggetto pubblico ” tutti i lavoratori attualmente impegnati nel servizio idrico integrato della nostra provincia devono essere assorbiti”. Perplessità vengono espresse, in tema di infrastrutture. “come faremo- chiede Alosi- ad affrontare lo stato disastroso delle infrastrutture esistenti?. Terza richiesta, il rispetto della scadenza di gennaio 2021 per la presentazione dell’aggiornamento del “Piano d’Ambito provinciale necessario per accedere ai contributi nazionali ed europei indispensabili per affrontare gli investimenti infrastrutturali necessari al nostro territorio. Quarto punto- conclude Alosi – individuazione del prossimo soggetto gestore nell’Azienda Speciale Consortile Pubblica, ente cioè di diritto pubblico e non municipalizzato. Noi, come Cgil, vigileremo con attenzione su tutto il processo”.