Siracusa. Ad una settimana dalla piantumazione cemento sulla terra dei nuovi alberi: "Un passo indietro"

Una settimana. Non è durata di più la soddisfazione di vedere finalmente, dopo anni, gli alberelli lungo i marciapiedi della zona centrale di Siracusa. Da corso Gelone, a viale Teracati e Corso Timoleonte. Il Comune di Siracusa ha ripristinato, attraverso la ditta incaricata, gli arbusti, con un risultato gradevole dal punto di vista del decoro e nell’ottica del verde in città, che è sempre positivo. Eppure a qualcuno l’idea di avere l’alberello vicino casa, evidentemente, non piace. Occorre sforzarsi parecchio per comprendere le ragioni che hanno spinto “ignoti” (almeno al momento) a gettare un bel secchio di cemento sulla terra che ospita una delle piante in questione. Un gesto che sembra avere il solo scopo di danneggiare fortemente l’alberello e di procurarne la morte. L’assessore Carlo Gradenigo ha subito espresso forte rammarico per quanto accaduto. Questa mattina, ai microfoni di FMITALIA, non ha nascosto tutta l’amarezza per un lavoro che in questo modo si vanifica. O meglio, che adesso costerà di più alle casse comunali e pertanto ai cittadini. Perchè il cemento dovrà essere rimosso e magari la terra ripristinata. Sperando che l’alberello sopravviva, altrimenti occorrerà sostituirlo con un altro. “Un passo indietro- commenta l’assessore al Verde Pubblico- Il cemento impermeabilizza la superficie. Questo pregiudica la respirazione radicale, peraltro nella fase più delicata, che è quella dell’attecchimento.  Possiamo mettercela -scrive sulla sua pagina Facebook- tutta ma la città è dei cittadini e dei cittadini la responsabilità di prendersene cura”. Gradenigo non esclude che a qualche residente gli alberi possano dare fastidio perchè potrebbero essere utilizzati da qualche cane di passaggio per i propri bisogni (o per segnare il territorio). Per evitare il problema, queste persone, preferiscono evitare direttamente l’albero, in una logica difficile da comprendere e in ogni caso non condivisibile. Nel caso in cui si dovesse risalire all’identità dell’autore del gesto, il responsabile incorrerebbe in una sanzione. “Ma è assurdo dover pensare- commenta ancora Gradenigo- che avremmo bisogno di un vigile urbano in ogni angolo della città, perchè se non veniamo controllati o non si arriva alla repressione, non riusciamo a prenderci cura del bene comune. Io non voglio pensare che debba essere così”.