Siracusa. Amministrative 2018 e la conferma di Italia sindaco: le reazioni della politica

Non si mostra particolarmente sorpreso, Ezechia Paolo Reale dalla sentenza del Cga, che ha accolto il ricorso presentato dal sindaco, Francesco Italia contro il primo pronunciamento, quello del Tar, sulla vicenda elezioni amministrative. Il consiglio di giustizia amministrativa ha respinto l’appello incidentale di Reale e, in poche parole, lascia Italia alla guida della città. “Il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo ha preso la propria decisione, in parte già anticipata dalla velocissima sospensione della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Catania, ratificando il risultato delle elezioni amministrative di Siracusa-commenta Reale, competitor di Italia al ballottaggio-
Le numerose e ripetute irregolarità verificatesi nei seggi elettorali, pur riscontrate anche nel corso della verifica ordinata dal giudice ed eseguita dal Prefetto, non sono state ritenute sufficienti per giungere all’annullamento delle elezioni, valutandosi necessaria anche una prova sicura e certa che tali irregolarità fossero preordinate ad alterare il risultato elettorale o abbiano concretamente influito sui suoi risultati”. Il leader di Progetto Siracusa non nasconde la propria amarezza ed esprime anche delle perplessità. “L’esito del giudizio e le valutazioni del giudice amministrativo- spiega- ovviamente, mi amareggiano e non mi convincono affatto, perché abbassano le garanzia del procedimento elettorale ad un livello troppo basso, rendendo praticamente inutili tutti gli accorgimenti che la legge impone per proteggere la genuinità del risultato elettorale.
Ho portato avanti con convinzione una battaglia di principio, non personale, che, nonostante la decisione contraria, continuo, quindi, a ritenere giusta e fondata. La risposta giudiziaria è stata molto insoddisfacente non solo per me, il che è di nessuna importanza, ma per il futuro di ogni elezione che potrà, in base a questi principi – che spero non vengano applicati in altri casi, come già al di fuori della Sicilia in altre importanti decisioni non sono stati applicati – svolgersi nel più grande disordine e senza alcun rispetto per le necessarie formalità, tra schede mancanti, voti non assegnati e voti assegnati in misura maggiore dei votanti, senza che ciò possa incidere sulla validità del risultato.
Io continuo a pensare e credere che il livello di garanzie necessario durante il procedimento elettorale sia molto più in alto del punto in cui lo ha individuato oggi un giudice amministrativo, ma la mia resta, a questo punto, solo una posizione personale che, peraltro, so non essere affatto isolata”. Ma con la sentenza, risposta definitiva dell’autorità giudiziaria, Reale annuncia anche di voler rispettare quanto stabilito, seppur ritenuto ingiusto. “Da questo momento, quindi-conclude- è giusto, anche da parte mia, riconoscere a Francesco Italia pienezza di poteri e legittimazione e mi sento di augurargli di riuscire a fare il bene di Siracusa e dei siracusani in un momento di grandissima difficoltà per tutti”. Le reazioni sono diverse in ambito politico. Il deputato regionale Giovanni Cafeo , parla di una vicenda “che ha rischiato di immobilizzare l’attività amministrativa di una città importante come Siracusa e che adesso si è conclusa”. dal segretario della commissione Attività Produttive dell’Ars, l’augurio di un “buon lavoro al sindaco confermato Francesco Italia”.
“Con i pensieri sgombri dalle preoccupazioni legate alla riconferma e alle prese con uno dei momenti di maggiore difficoltà della storia recente, è arrivato il momento per questa Amministrazione di cambiare passo – prosegue l’On. Cafeo – abbandonando ogni atteggiamento prudenzialmente attendista per provare ad agire con l’obiettivo di studiare una strategia per il medio e lungo periodo, in grado di far tornare a vivere con ottimismo e speranza la nostra città”.
“Oggi, il sindaco Italia si trova finalmente nelle condizioni di poter agire, anche se la città resta orfana del suo organo di rappresentanza collegiale, ossia il Consiglio Comunale – continua Cafeo – ma paradossalmente proprio l’assenza dell’assise comunale potrebbe diventare un elemento di velocizzazione per le scelte amministrative verso le quali il sindaco, in ogni caso, avrebbe comunque un dovere quanto meno morale di condivisione con i cittadini, seppur ormai in altra forma”.
“È il momento di dare risposte politiche a problemi non più procrastinabili – continua ancora Giovanni Cafeo – aprendo un confronto con le forze economiche e sociali della città, instaurando un dialogo costruttivo e provando così a ricucire una frattura che in questi mesi ha alimentato lo scontro tra fazioni, male assoluto in una città che prova a risollevarsi dopo una terribile pandemia con conseguente crisi economica”. Il candidato alla segreteria provinciale del Pd, Giovanni Giuca parla di una “decisione dei giudici amministrativi che  riempie di soddisfazione ed entusiasmo.
Assicurare ad una città la continuità amministrativa è già un valore di per sé. Che questo valore venga rappresentato da un sindaco bravo, preparato, dinamico e lungimirante come Francesco Italia allora diventa una grande conquista per tutta la realtà siracusana. Francesco Italia oggi-prosegue Giuca- rappresenta quanto di meglio riesce ad esprimere la nuova classe dirigente e questo è dimostrato dalla circostanza che il sostegno e l’ammirazione per il suo operato travalica i confini della città di Siracusa.  La gestione commissariale che avrebbe comportato l’accoglimento del ricorso è quanto di peggio e irresponsabile si possa augurare . Dalla costruzione del nuovo ospedale al rilancio economico post covid: basta solo questo per dimostrare quanto è impegnativo il ruolo pubblico del Sindaco e della coalizione che lo sostiene e quanto sia importante che questi obiettivi vengano perseguiti dalla politica, quella vera, quella vicina alle esigenze delle persone e che punta allo sviluppo delle nostre realtà”. Poi un’anticipazione di quelli che possono essere i rapporti, non sempre idilliaci in passato, tra il Pd e Italia. “Da oggi -conclude  Giuca- possiamo scrivere una pagina nuova fatta di leale collaborazione e di sostegno al Sindaco Italia nell’interesse di Siracusa e di tutto il territorio siracusano”. Lealtà e Condivisione esprime soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo e sollecita l’amministrazione comunale a compiere una serie di passi, con un cambiamento di passo. “Ora la giunta -l’auspicio del movimento politico che esprime un assessore in giunta-  potrà proseguire la sua attività con rinnovato vigore e un più saldo rapporto e confronto con tutte le forze che la sostengono, come più volte richiesto. Ma tutto deve cambiare perché tutto è cambiato. Da un lato l’amministrazione dovrà compiere quanto è nelle sue possibilità per venire incontro alle persone più colpite dagli effetti economici e sociali della pandemia; dall’altra deve saper essere radicale guardando lontano e cogliere questa crisi come opportunità per realizzare la Siracusa del 2030. Una città – conclude Lealtà e Condivisione- dove mettere in atto le pratiche più innovative, altrove sperimentate, di cittadinanza attiva, di coesione sociale, di ecosostenibilità”. Di ben altro tenore il commento di Vincenzo Vinciullo che è stato componente dell’Ufficio Elettorale Centrale, “che ha constatato e attestato le anomalie emerse in sede di controllo dei verbali dei singoli seggi, confermate, in seguito, dalla Prefettura di Siracusa. La decisione per chi, come me, ha esaminato i verbali-commenta-  è inaccettabile e del resto la mia opinione sul C.G.A è notoria, avendone, a suo tempo, con un apposito disegno di legge chiesto l’abrogazione. Dopo questa decisione -conclude Vinciullo- credo che sia inutile mantenere in vita gli Uffici Elettorali Centrali”.