Siracusa. Antonino Restuccia ai domiciliari: "E' stata una terribile disgrazia"

Dal carcere alla casa della madre. Antonino Restuccia, l’infermiere 32enne alla guida dell’auto travolta domenica dall’onda di piena dell’Asinaro, è comparso questa mattina davanti dal gip del tribunale di Siracusa, Alessandra Gigli. L’arresto è stato convalidato ma è stata disposta la misura della custodia cautelare ai domiciliari fino al 10 febbraio. Tempo entro cui gli inquirenti e gli investigatori vogliono acquisire ulteriori prove e testimonianze. Ieri, prima dei funerali, è stata ascoltata Ramona Restuccia, la madre della piccola Marisol, una delle tre vittime. Il 32enne viene così tenuto lontano dagli altri occupanti, considerati testimoni importanti per ricostruire quanto accaduto in quelle drammatiche ore di domenica mattina. Per il pm potrebbe influenzare la versione delle alte persone che erano in auto con lui. Dopo quella data, se non interverranno fattori di novità, Antonino Restuccia tornerà ad essere un uomo libero.
Questa mattina l’uomo ha risposto a tutte le domane, in particolare riguardo alla principale contestazione circa l’invito a non passare in quel tratto di strada che affonda nel torrente. “Non c’era una apparente situazione di pericolo. Si è trattato di una terribile disgrazia”, spiega l’avvocato dell’uomo, Paolo Signorello. “Ma adesso si deve valutare se esistono responsabilità di terzi”, avverte sibillino riferendosi alle condizioni della strada e del fiume.