Siracusa. Bando contributi sportivi, per Progetto Siracusa è da sospendere

Progetto Siracusa chiede l’immediata sospensione del bando sui “contributi sportivi” e la modifica del regolamento comunale. “I criteri scelti dall’amministrazione comunale – spiegano dal movimento guidato da Ezechia Paolo Reale – escludono di fatto molteplici associazioni e società sportive dall’opportunità di richiedere sostegni”.
Il bando, approvato dalla giunta a dicembre, stabilisce l’erogazione di 21 mila euro di contributi nella misura di 7 mila euro per ogni finalità e prevede che la concessione del contributo sia riservato solo a chi svolge discipline olimpiche e paraolimpiche.
“Addirittura – affermano Ivan Scimonelli, responsabile sport di Progetto Siracusa e i consiglieri comunali Salvo Sorbello, Cetty Vinci (Progetto Siracusa), Salvo Castagnino e Fabio Alota (Siracusa Protagonista) -, l’amministrazione siracusana, a soli quattro mesi dal grande evento del campionato mondiale di Canoa polo, rischia di dimenticarsi di quante società e associazioni portano avanti questo sport che di fatto, al momento, non è olimpico. Sport, che come abbiamo potuto osservare è stato frutto e sacrificio di molti privati e se da un lato si elogiano i nostri grandi campioni siracusani, dall’altra si escludono di fatto da un potenziale contributo per l’attività svolta“.
In pratica Progetto Siracusa lamenta come la Kst, società che ha fornito ben 4 elementi alla nazionale laureatasi campione del Mondo, non potrà accedere al finanziamento.
Bocciati dal movimento di opposizione anche i “progetti di innovazione sociale”, in cui l’ente include di fatto soltanto la pratica sportiva delle persone affette da disabilità, escludendo quindi tutte quelle attività rivolte alla inclusione sociale (detenuti, tossico-dipendenti, situazioni di recupero-sociale).
“Non solo – ancora Scimonelli, Sorbello, Alota, Vinci e Castagnino – , non vengono menzionate nel bando gli enti di promozione sportiva, quali Aics, Csi che svolgono un ruolo fondamentale nell’avvio di piccole leve in tantissimi sport e quartieri disagiati della città. Infine, come in ogni città che rispetti i propri sportivi, sarebbe corretto, indicare come soggetti beneficiari non coloro che perseguono solo ed esclusivamente discipline olimpiche, ma discipline riconosciute dal Coni, il che implica una sostanziale e numerosa differenza”.