Siracusa. Brogli elettorali, la Procura sequestra gli atti al Cga

Si aggiungono nuovi passaggi alla complessa vicenda dei presunti brogli alle ultime elezioni regionali in alcune sezioni di Pachino e Rosolini. La Procura di Siracusa ha sequestrato la documentazione elettorale, depositata al Cga di Palermo, che  si è occupato della vicenda dal punto di vista amministrativo e che ha emesso una sentenza secondo cui le votazioni, in quelle sezioni, vanno ripetute per via delle irregolarità riscontrate. Ad indirle dovrebbe essere il governo regionale, che non ha ancora fissato alcuna data, in attesa di chiarimenti da parte del proprio ufficio legale. Motivo di rammarico e di eclatanti proteste, proprio in questi giorni, da parte dell’ex deputato regionale, Pippo Gennuso, da cui è partita la richiesta di nuove elezioni nelle sezioni in cui, fin dall’inizio, ha creduto fossero state commesse delle irregolarità, a suo discapito. Per una manciata di voti, infatti, l’ex deputato del Movimento per l’Autonomia, è rimasto fuori da palazzo dei Normanni.  Intanto, anche a seguito della denuncia presentata da alcuni deputati regionali siracusani, che chiedono provvedimenti cautelari nei confronti dei presidenti dei seggi, degli scrutatori e di chi, in tribunale, ha fatto sparire le schede da ricontrollare, la Procura ha aperto la sua inchiesta. Questa mattina, la polizia giudiziaria di Siracusa, come disposto dal procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, ha raggiunto, dunque, la sede del Cga, portando via tutti gli atti relativi alle sezioni in questione. In merito al giallo delle schede scomparse, le attenzioni degli inquirenti si sarebbero concentrate su un dipendente del Palazzo di Giustizia,  sentito nelle scorse settimane (leggi qui).