Siracusa. Bufera dopo la lettera di Armaro ai consiglieri comunali: "Così si fa sporca l'aula"

Polemiche, ieri, nell’aula consiliare “Vittorini”. La seduta era stata convocata dal presidente, Santino Armaro per affrontare il tema delle linee guida per la revisione del piano regolatore generale. Tema che è stato affrontato soltanto fino a quanto, la discussione sul primo emendamento illustrato dal presidente della commissione Urbanistica, Antonino Trimarchi, è venuto meno il numero legale. Si ricomincerà oggi pomeriggio, alle 18, in seconda convocazione. La prima parte della seduta ha, invece, riguardato la lettera inviata alcuni giorni fa dal presidente del consiglio comunale, Santino Armaro ai componenti dell’assise cittadina e, per conoscenza, al Prefetto, al Procuratore della Repubblica, e al dirigente della Digos, in cui si richiamavano “Gli obblighi della Legge 11/2015 e a maggiore produttività ed efficienza dei lavori delle Commissioni consiliari”.
A chiedere spiegazioni “Sulla nota e sulla sua trasmissione ad altri organi dello Stato perché ne va dell’onorabilità del Consiglio” è stata, con una mozione, Simona Princiotta. Al suo intervento sono seguiti quelli del consigliere Salvo Castagnino che ha parlato di “Tentativo di fare apparire sporca l’aula”; di Gaetano Firenze, che ha definito quello di Armaro “Un agire in maniera anomala”; mentre Cetty Vinci ha stigmatizzato l’invio per conoscenza agli organi istituzionali estranei al Comune, Salvo Sorbello ha chiesto invece notizie sulla mancata pubblicazione di decine di delibere; Elio Di Lorenzo ha definito la lettera di Armaro “Inopportuna” e l’intera vicenda “Causa di un grande disagio”; Enrico Lo Curzio ha parlato di “Mortificazione del Consiglio” invitando il presidente al ritiro dell’atto; per Carmen Castelluccio, invece, quella del presidente “E’ una lettera di grande rispetto verso il ruolo dei consiglieri”; di “Posizione indifendibile” ha parlato Luciano Aloschi che ha chiesto le dimissioni del Presidente; Gaetano Rabbito, dope avere rivendicato il ruolo del Consigliere e le competenze delle Commissioni, ha preannunciato le sue dimissioni da presidente della II Commissione; per Alberto Palestro, infine “Nessuna censura ai contenuti della lettera, ma sono sbagliati i destinatari”.
Nella sua replica il presidente Armaro ha precisato che la sua comunicazione voleva essere solo “Un richiamo ai colleghi e ai presidenti delle Commissioni per il rispetto delle norme e dei regolamenti, e per una maggiore trasparenza verso l’opinione pubblica. Non ho fatto denunce, e va dato atto a questo Consiglio di avere dimezzato i costi della politica”.
Dopo l’approvazione dei verbali della seduta del 10 luglio 2015, il Consiglio si è occupato della vertenza Versalis ed ha esitato a maggioranza il documento con il quale si fa voto ai Governi regionale e nazionale e alle rispettive deputazioni “Affinchè venga data serenità e sicurezza alle popolazioni amministrate, assumendo con urgenza e determinazione tutte le iniziative utili e necessarie per la salvaguardia degli investimenti e del livello occupazionale”. Prima della sua approvazione sono intervenuti il consigliere Salvatore Castagnino che, pur votandolo, ha definito il documento “Fumo negli occhi ed atto che non produrrà effetti, atteso che il Consiglio non ha alcun potere nei confronti della società. Occorre invece un deciso intervento delle segreterie politiche regionali e nazionali a tutela dei posti di lavoro”; Sonia D’Amico che ha definito il documento “Un atto che va votato a tutela dei lavoratori, molti dei quali siracusani” ricordando all’aula l’impegno “Assunto qualche settimana fa con sindacati e deputazione per dar man forte alla protesta”; e Gaetano Firenze che ha definito il documento “Non all’altezza della tradizione del Comune e non rispecchiante il dramma dei lavoratori. Siracusa deve essere alla guida del territorio in questa protesta: anche su questa battaglia – ha concluso – abbiamo perso l’ennesima occasione”.
La trattazione del punto sulle “Linee guida” è stato preceduto dalla richiesta del consigliere Castagnino sul diritto di presentare 11 emendamenti, dei quali era primo firmatario, depositati in aula in apertura di seduta, quindi oltre il termine del 21 marzo, che il Consiglio si era dato nella seduta precedente. “Ci sono due emendamenti della maggioranza presentati dopo questo termine- ha detto Castagnino-non capisco perché i nostri non possone essere accolti”. A dare ragione al consigliere, che in un primo momento si era visto respingere la sua richiesta da parte del presidente Armaro, è stato il Segretario generale, Danila Costa. Con la trattabilità di questi 11 emendamenti presentati dall’opposizione, il numero complessivo sale a 63.
I precedenti 52 emendamenti erano stati presentati dalla Commissione Urbanistica e dai consiglieri Trimarchi, Sorbello, Acquaviva e Salvo.