Siracusa calcio, il consiglio comunale ad hoc: “Tutti uniti per salvare la società”

Unità di intenti e voglia di andare avanti. Alla fine del lungo consiglio comunale aperto alla città per la questione Siracusa calcio, l’esclamazione di Nicola Santangelo amministratore delegato: “Iscriviamo la squadra e ripartiamo”. È emerso tutto ciò nel civilissimo confronto che c’è stato anche al termine della seduta tra tifosi e sindaco e fra tifosi e Amministratore delegato.

Qui di seguito i vari interventi dei consiglieri comunali a cominciare da chi ha voluto questa assise come Gaetano Favara: “avrei sperato in una presenza più massiccia, anche da parte dei deputati e da qui già si vede quale interesse abbiano per la questione Siracusa. Si è voluto portare in consiglio la discussione della prima squadra della città, sono stato un ultras che ha dimostrato appartenenza alla Città, oggi emerge un problema serio con la possibile scomparsa del Siracusa dai quadri professionistici e la gente ci chiede come andrà a finire. È vero che i consiglieri non sono in grado da soli di salvare una squadra ma il dovere dei consiglieri è quello di tutelare il patrimonio della città e tra questi c’è appunto il Siracusa calcio. Solo chi ci è dentro lo può capire, salvare il Siracusa calcio significa salvare anche un aspetto sociale per le centinaia di iscritti al settore giovanile. Noi come consiglieri comunali ci abbiamo messo la faccia e forse è la prima volta nella storia e chi è presente oggi ha dimostrato senso di appartenenza. La perdita del Siracusa calcio sarebbe la sconfitta di una città intera che vuole trasmettere anche attraverso lo sport qualcosa di positivo e qui parlo anche da genitore. Entro il 17 occorre presentare il cronoprogramma dei lavori allo stadio ed entro il 24 tutta la documentazione per l’iscrizione. Tutti i consiglieri comunali saremmo i primi a sottoscrivere l’abbonamento, in passato avrò visto 3-4 consiglieri allo stadio ed è arrivato il momento di dare una risposta. Oggi non sono presenti Confindustria, Confcommercio e Confartigianato che dovrebbero contribuire al bene della città. Io non chiedo al sindaco di prendersi la squadra sulle spalle perché non sarebbe possibile, ma dare delle risposte positive o quantomeno metterci la faccia. Fra qualche giorno si tratterà il conferimento della cittadinanza onoraria alla moglie di Nicola De Simone e sarebbe un peccato dire che in quell’anno si è celebrato qualcosa ma il Siracusa non c’è più”.

Poi è stata la volta di Michele Buonomo: “Siamo stanchi di vivere situazioni del genere periodicamente per la storia del Siracusa calcio, che poi rappresenta una sindrome cronica della città che forse non è abbastanza compulsata in tal senso se ogni qualvolta dobbiamo citare i vari soggetti politici, economici e industriali del territorio. Servirebbe un tavolo tecnico con le altre forze sportive per spingere tutte le discipline e dunque il Siracusa calcio che è l’emblema dello sport cittadino. La Borgata vive di Siracusa calcio, sarebbe la salvaguardia di un quartiere nevralgico della città, dunque parliamo di sport ma anche sociale ed economico”.

Quindi Salvatore Castagnino: “Non c’è maggioranza e opposizione oggi, c’è l’obiettivo di salvare una squadra che è cultura ma è anche lavoro perché c’è un indotto che cresce sempre di più man mano che si va avanti. Nel piano delle opere triennali bisogna prevedere una somma da investire nello stadio, approvato due giorni fa il Piano ma noi un emendamento lo abbiamo presentato, sconvolgendo un bilancio, ma è importante stanziare un importo per lo stadio. Coinvolgiamo commercianti vari ma dopo che pagano i tributi per il 200 per cento non ne vogliono sapere. E poi individuare l’area per realizzare il nuovo stadio di modo che chi vorrà investire in futuro sul Siracusa potrà sapere di farlo. Se l’amministrazione ce la vuole mettere tutta domani presenta un nuovo piano per le opere pubbliche inserendo i lavori allo stadio. Associazioni di categoria e commercianti sono deboli”.

Molto costruttivo l’intervento di Paolo Ezechia Reale: “oggi occorre far sentire la vicinanza dell’amministrazione comunale al Siracusa calcio, perché la sua storia è la storia di una città. Si è provato in passato a fare una sottoscrizione popolare ma non servirono a nulla e allora le azioni concrete sono quelle dette da Castagnino. Non stiamo cercando consensi ma soluzioni e se è vero che lo stadio è importante chiediamoci anche quanto ha perso la società per lo stadio chiuso per via del pannello in tribuna, perché occorre mettere in sicurezza definitiva lo stadio e qui ci mettiamo nei panni della società che stanzia un budget per la squadra ma deve poi far fronte ad altre situazioni legate allo stadio. Quindi anche noi siamo favorevoli a individuare una somma per lo stadio. Io proporrei una domanda precisa: quanto costa un’iscrizione? 55mila euro, bene facciamo 55 abbonamenti da soci sostenitori. Noi cittadini potremmo comprare gli abbonamenti e domani io aprirei un conto corrente. La fideiussione? 350mila euro, il problema è che devono esserci soldi in banca per averla: una sponsorizzazione del Comune come Città di Siracusa che si faccia da garante, è una cosa fattibile ? Un’azione da parte di singole aziende credo sia difficile, il nostro bacino sarebbe importante con 308 aziende che operano sul territorio il cui fatturato supera i 5 milioni di euro l’anno. Ciò non significa andare da loro e chiedere i soldi: ma dire loro di farsi un abbonamento ciascuno di socio sostenitore. Se fosse possibile avremmo altro budget a disposizione per dare una mano alla società, sarebbero 308mila euro. Diamo un segnale poi dovrete essere bravi voi dirigenti a dare risposte importanti”.

Sono seguito poi gli interventi di Costantino e Burgio, quindi Alessandro Di Mauro ha richiamato l’impegno della classe imprenditoriale: “lo sanno tutti che la Lega Pro è un bagno di sangue, il consiglio comunale si può impegnare con i lavori allo stadio ma poi i soldi nel calcio li devono mettere gli imprenditori. È risaputo che Siracusa soffre e lo dimostrano le circa 50 presenze di tifosi quando si parlava che si doveva essere in 3000. Non credo che gli imprenditori siano interessati altrimenti ad invito sarebbero stati presenti oggi. Noi faremo la nostra parte ma occorre che anche gli imprenditori facciano la propria”.

Andrea Bùccheri ha invece proposto di organizzare a gennaio di ogni anno “gli stati generali dello sport per capire di cosa abbiano bisogno le società sportive perché il tennis fa la Serie A, la pallanuoto idem e la pallamano pure, fra qualche anno ci sarà il centenario del Siracusa e non è pensabile che non ci sia società per una ricorrenza simile”.

Nicola Santangelo, amministratore delegato ha sottolineato come la situazione sia difficile ma che ci si proverà fino alla fine: “Alì sta facendo i salti mortali, il tutto per tutto per iscrivere la strada. Noi siamo entrati il 14 luglio e il presidente arrivò con tanto entusiasmo, pensavamo di avere una città dietro che ci spingesse e supportasse. Noi abbiamo avuto le nostre responsabilità ma ci saremmo aspettati contributi maggiori, abbiamo incassato circa 45mila euro di sponsor, abbiamo fatto 15 abbonamenti socio-sostenitore per una campagna che era già stata aperta prima del nostro arrivo. Abbiamo rilevato una squadra iscritta in Serie C ma siamo stati obbligati a sostituire una fideiussione entro fine settembre che ci è costata 300 mila euro, soldi che sono ancora oggi vincolati e che sarebbero stati a disposizione del Siracusa. Cosa si è interrotto? Speri di avere una città alle spalle e avere serenità mentale per affrontare tutto e programmare, organizzare iniziative e fare in modo di legarti alla città. Media-spettatori troppo bassa che ci ha fatto rimettere soldi nel costo domenicale di una singola partita. Con un ambiente positivo e costruttivo tutto riesce in maniera più semplice. Spero che da giorno 25, qualunque essa sia la soluzione del Siracusa calcio, spero che tutte queste proposte ascoltate abbiano seguito, se rimarranno solo proposte, avremo perso tutti. Abbiamo incontrato tante persone che qui ci hanno detto: ma chi glielo ha fatto fare a venire qua? Venti giorni fa avevamo detto che non c’erano le condizioni e oggi ribadiamo che da soli non riusciamo: ci sono le tre mensilità, la fideiussione, occorre circa 1 milione di euro e ad oggi non ci sono le condizioni”.

Giovanni Cafeo è stato l’unico deputato regionale presente: “secondo me non è dopo l’iscrizione che occorre pensare ma sin da subito, non si può chiedere questo sforzo ad Ali perché è chiaro che è molto oneroso. Pronto a fare la mia parte, chiedendo nuovamente la presenza degli imprenditori affinché possano mostrare partecipazione, con un progetto chiaro: se c’è un consiglio comunale unito a sostegno della squadra della città e di imprenditori che hanno dato disponibilità a partecipare. Ognuno che parte può agevolare il percorso di altri. Si può costruire un azionariato diffuso nel medio e lungo termine”.

Il Sindaco Francesco Italia ha ringraziato i presenti e aggiunto: “tutti noi abbiamo assunto un impegno di responsabilità e serietà. Quello che emerge dalle interlocuzioni continue è che esiste un presidente che sta lavorando perché vuole iscrivere il Siracusa e proseguire con il Siracusa. Esiste un imprenditore che non è siracusano e che vuole fare la propria parte, che ha ammesso i propri errori e che con grande sincerità sottolinea di non riuscire ad andare avanti. Ci siamo impegnati e ci stiamo impegnando tutti. Il presidente non ha mai detto di voler essere l’unico o volere la maggioranza, è stato fin da subito aperto a creare un consiglio di amministrazione per realizzare una sorta di compartecipazione. Aiutare il Siracusa calcio significa aiutare la città, i tifosi, le famiglie e tutto l’indotto che ne genera. È vero che la politica può dare una mano ma devono slittare perché c’è la questione iscrizione che è prioritaria e poi successivamente il progetto da maturare successivamente. Io qualche piccolo sponsor l’ho trovato, se a questo aggiungiamo i soci sostenitori e le imprese, motivando la città a investire su un progetto che riguarda tutta Siracusa. Sottoscrizione pubblica è percorribile, così come la possibilità di aprire a eventuali emendamenti sui lavori allo stadio. A Siracusa si lavora per un obiettivo in dieci giorni che è quello di salvare la squadra e sono convinto che questa è la premessa fondamentale. Valutazione tecnico-giuridica la faremo anche sulla fideiussione. Consiglio Comunale unito, le stiamo tentando tutte ma è importante essere coesi. Chiedo anche ai tifosi di far sentire il sostengo e la fiducia su chi ha deciso di continuare a investire”.

Chiusura dei lavori affidata al gruppo Amo Siracusa con Michele Mangiafico: “Il Siracusa è un patrimonio da difendere e lo faremo fino in fondo. Abbiamo voluto creare le condizioni per condividere qualcosa di importante con tutta la città e ci auguriamo che questa iniziativa abbia trasmesso l’idea che quando si vuole si è uniti per il bene della città. Crediamo che il Siracusa abbia bisogno di una società competente, che sia in grado di passare ad una fase nuova e ci auguriamo che l’esperienza di quest’anno sia stata d’esperienza”.