Siracusa. Caso Lo Giudice, il Pd contro Garozzo: "Gesto gravissimo". Zappulla: "Rappresaglia politica"

Il Pd provinciale pronto a prendere “provvedimenti” nei confronti del sindaco, Giancarlo Garozzo dopo la decisione del primo cittadino di revocare l’incarico assessoriale ad Alessio Lo Giudice. L’esecutivo provinciale prende posizione e lo fa attraverso un documento a firma della segretaria provinciale, Carmen Castelluccio. Parole da cui appare chiaro il “profondo rammarico dell’esecutivo per la gravissima decisione del sindaco, che revocando l’incarico ha anche accelerato in maniera incomprensibile la pur legittima intenzione – si legge nella nota – di avviare una fase di verifica dell’attività amministrativa e una rimodulazione della giunta”. Ma non è di certo solo un problema di tempi. Al Pd non piace la motivazione fornita da Garozzo, accusato di avere seguito “logiche antiche, non da innovatori, schiacciando la personalità politica di Lo Giudice, rappresentante dell’intero Pd e protagonista di un’azione amministrativa apprezzata in città e dallo stesso sindaco. Logiche di corrente- puntualizza Castelluccio- che sono esattamente quelle da cui occorrerebbe affrancarsi per rilanciare l’azione di giunta, che guardi unicamente alle esigenze della città, al merito e alle competenze”. Estromettendo Lo Giudice dall’esecutivo, secondo il partito del primo cittadino, “il sindaco si priva di una risorsa importante, che si da dopo le primarie ha lealmente sostenuto la sua candidatura e che da assessore è stato tra i maggiori interpreti di quel “Progetto Città” alla base del progetto di questa maggioranza”. Le parole di Carmen Castelluccio chiariscono che con la revoca dell’assessorato affidato fino a ieri a Lo Giudice chiude la fase in cui “si pensava che la fase di verifica avviata costituisse l’occasione per ricostruire l’indispensabile dialogo e il rapporto tra il sindaco e il suo partito”. Adesso lo scontro interno al Pd si fa frontale. “No” del Pd locale anche alle scelte politiche che Garozzo si appresta a compiere, con la rimodulazione dell’esecutivo e il probabile ingresso, tra gli altri, di Gianluca Scrofani e, pertanto, dell’Udc. “Non comprendiamo la necessità- argomenta Castelluccio- per una maggioranza che almeno nei numeri è più che solida, di ricercare la stabilità politica inseguendo e coltivando la frammentazione in consiglio comunale”. L’esecutivo provinciale del Partito democratico la definisce “un’operazione di corto respiro, che consegnerebbe la giunta ai capricci e ai trasformismi di singoli e gruppi, anziché rilanciare il rapporto tra amministrazione e forze di maggioranza”.Eventuali “provvedimenti” nei confronti di Garozzo saranno decisi in sede di direzione provinciale della forza politica, convocata per venerdì (4 giugno).
Decisamente duro il commento del deputato nazionale del Pd, Pippo Zappulla, che muove al sindaco pesanti e precise accuse. Per il deputato nazionale, le motivazioni alla base dell’estromissione di Lo Giudice dalla giunta sono “patetiche e offensive” e l’ex assessore ai Lavori pubblici sarebbe stato fatto fuori per “mera ritorsione e mediocre calcolo politico”. Il parlamentare perla di ” rappresaglia politica, maturata in una logica vecchissima di disprezzo per gli interessi generali della città”. Zappulla sottolinea l’alta qualità del lavoro svolto da Lo Giudice. “Una scelta simile quindi – evidenzia il rappresentate dell’area dei cuperliani – rappresenta un’offesa a tutto il partito e all’intera città. C’era e c’è bisogno con urgenza di far prevalere il senso di responsabilità nell’interesse generale su quelli di parte, di componente e di singoli gruppi: questa decisione va nella direzione opposta e crea un solco profondo tra le scelte di Garozzo e il Partito democratico violandone regole fondanti e fondamentali. Agli organismi del partito- conclude Zappulla- il compito di valutare la gravità del fatto e di trarne le dovute conclusioni politiche”.