Siracusa. Cgil, conferenza organizzativa: dai numeri della crisi alle soluzioni possibili

Nuovi modelli di sviluppo e nuove possibilità per attirare investimenti nel territorio. Sono i temi approfonditi oggi, nel corso della conferenza di organizzazione della Cgil, che si è svolta all’Open Land. Un’occasione per approfondire le principali tematiche economiche, settore per settore: dall’edilizia all’agroalimentare; dalla metalmeccanica, al turismo passando attraverso l’industria. All’incontro hanno preso parte anche il responsabile della Cgil nazionale per lo Sviluppo Economico, Riccardo Sanna e il segretario regionale del sindacato, Michele Pagliaro, oltre al segretario provinciale, Paolo Zappulla. “La Cgil vuole cambiare profilo – ha chiarito Zappulla- pur mantenendo integra la sua identità, e porre l’organizzazione al passo con un mondo del lavoro in continua mutazione, in una fase in cui siamo chiamati a misurarci con una situazione difficile e in costante peggioramento. Una crisi etica- prosegue il segretario del sindacato- sociale, economica ed occupazionale di portata straordinaria, con una politica priva di identità e di valori, senza autorevolezza e priva di capacità progettuale”. La strategia individuata è quella della promozione della contrattazione inclusiva, “per dare diritti a quella parte crescente di lavoratori che non sono coperti dai contratti e lanciare la contrattazione sociale nel territorio”. Temi di portata nazionale accanto alle esigenze specifiche del territorio. Parlando in numeri, il Pil nel 2015- è emerso dall’incontro di oggi- al Sud subirà un decremento dello 0,7 per cento, mentre le previsioni, per il resto del Paese, parlano dell’1,3 per cento in più. Zappulla ha sciorinato anche dati provinciali, con un tasso di disoccupazione parti al 25, per cento (più della media siciliana) e 100 mila persone senza lavoro, mentre il “65 per cento di occupati è nel terziario, quindi con lavoro povero e precario, con retribuzioni spesso mortificanti e insufficienti al mantenimento delle famiglie.120 mila cittadini vivono con una pensione media di 600 euro circa”. La provincia si conferma un territorio con grandi contraddizioni economiche e sociali, ma anche con punti di forza, che restano, secondo la Cgil, l’industria, l’agroalimentare e il turismo. Obiettivo primario, dunque, partendo da questi presupposti: “alzare il livello del confronto con gli enti”.