Siracusa. Coronavirus, allarme di Natura Sicula: "Sanificazione con candeggina, inutile e dannosa"

“Per salvarci dal Coronavirus, ci avvelenano con la candeggina”. Natura Sicula esprime preoccupazione per le tecniche di sanificazione e, soprattutto, sull’utilizzo degli igienizzanti e disinfettanti impiegati. L’associazione parla attraverso il presidente, Fabio Morreale, secondo cui “la candeggina utilizzata in grandi quantità per sanificare le strade, è pericolosa per la salute dei cittadini e inquinante per la falda acquifera”. Morreale osserva come, a seguito dell’ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, i Comuni stiano sanificando le strade dei centri abitati, ” e lo stanno facendo
spruzzando grandi quantità di una sostanza inquinante, l’ipoclorito di sodio, cioè la candeggina. L’utilità di questa operazione è assai discutibile visto che il virus, come afferma il Ministero della Salute, vive nella saliva e e si riproduce solo all’interno delle cellule”. Il presidente di Natura Sicula sottolinea come “nessuno vada in giro a leccare marciapiedi, alberi e scarpe. Secondo il virologo dell’università statale di Milano Fabrizio Pregliasco, sulle strade “il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria (…) È molto improbabile che si calpestino le scarpe infette di qualcuno che ha tossito o starnutito per strada, si tocchi con le mani la suola per poi mettersi le mani in naso o in bocca””. Altro aspetto su cui Natura Sicula focalizza l’attenzione è relativo all’efficacia della sanificazione stradale. La ritiene illusoria. “Non appena una strada viene spruzzata di candeggina, viene immediatamente contaminata dal primo portatore di virus che passa o staziona-argomenta – Ovviamente è meglio avere città pulite che città sporche, ma piuttosto che spruzzare candeggina ovunque, la sanificazione sarebbe più appropriata se venisse fatta su panchine, ringhiere, maniglie e, in generale, su tutti quegli oggetti toccati da più persone”.
L’uso eccessivo di candeggina “indebolisce il sistema immunitario e aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie causando tonsilliti, bronchiti, otiti e polmoniti. Essendo sostanza inquinante, utilizzata in grandi quantità (come in questo caso), nel tempo contaminerà la falda acquifera, direttamente o attraverso i suoi prodotti di degradazione. Neanche questa inaspettata pandemia è stata capace di suscitare in alcuni politici riflessioni e ripensamenti-commenta ancora Morreale-  L’obbligo di sanificare le strade senza limitazioni all’uso di una sostanza inquinante qual è la candeggina, manifesta tutta la convinzione dell’uomo a ritenersi il dominatore della natura, il padrone incontrastato della terra, colui che può continuare a inquinare e a distruggere ecosistemi per il raggiungimento veloce dei suoi obiettivi o in nome del profitto”. L’invito rivolto a Musumeci, anche attraverso i sindaci, è che si rimoduli l’ordinanza, concentrando gli sforzi nella disinfezione delle sole superfici che possono interagire con el vie di trasmissione umana del virus: mani, naso, bocca, occhi.