Siracusa. Covid-19, l'ex primario di Malattie Infettive: "Crescita lineare ma troppo tempo per i tamponi"

Crescita progressiva ma lineare dei casi di Coronavirus in provincia. L’ex primario dell’Unità operativa di Malattie Infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa, Gaetano Scifo traccia un quadro della situazione attuale.  “I numeri al momento ci lasciano abbastanza tranquilli. I nostri 39 infetti, di cui 17  ricoverati non rappresentano al momento dati preoccupanti. Ben diverso il problema nella limitrofa Catania”. Difficile poter avanzare delle previsioni precise sulla diffusione del virus in provincia. “Se noi ipotizziamo che in Sicilia si arrivi a 2500 pazienti -paventa Scifo –  In provincia arriveremmo a circa 250 . Auguriamoci che quei numeri non vengano superati, visto che abbiamo avuto il tempo di prepararci. I numeri della Lombardia, invece, sono stati fortemente segnati dal fatto che la diagnosi del caso uno sia avvenuta in ritardo, almeno di un mese rispetto all’ingresso del Covid-19 nel territorio, visto che non è stata subito identificata e poi scambiata per un’influenza”.  Ad oggi (ma i dati aggiornati saranno resi noti dopo le 13 dalla Regione e dalla Protezione Civile ) in Sicilia  si registrano 379 pazienti con infezione attiva, 25 guariti e 5 deceduti, l’ultimo questa mattina all’ospedale di Caltagirone.  i ricoverati sono 210, di cui la metà a Catania. A livello locale, preoccupa la vicenda dei contagi all’interno dell’ospedale Umberto I. ” Questo aspetto non andrebbe enfatizzato-secondo Scifo – Il problema è generale in Italia ed è legato alla carenza di dispositivi di sicurezza, lamentato fortemente anche in provincia. Quello di Cardiologia è un caso sfortunato ma anche problematico. Noi abbiamo 5 persone infette alla data del 16 marzo scorso, data del tampone effettuato. Il percorso parte alla notizia della prima positività. Passano poi 72/93 ore prima dell’arrivo dei risultati. Un lasso di tempo che non dovremmo lasciar passare. In Toscana i risultati arrivano in sei ore. Per questo sarebbe necessario consentire anche alla provincia di effettuare i tamponi. Due centri nella regione sono insufficienti “.