Siracusa. Decreto Cura Italia, Prestigiacomo: "Governo arrogante respinge le proposte dell'opposizione"

“Il governo ha di fatto respinto tutte le richieste delle opposizioni che chiedevano modifiche al decreto Cura Italia. Una vergognosa presa in giro, una ferita per la democrazia della quale bisognerà tenerne conto”. La deputata Stefania Prestigiacomo punta l’indice contro l’atteggiamento del Premier Giuseppe Conte , responsabile, a suo dire, di avere frainteso un atteggiamento che era invece collaborativo.
“Abbiamo ridotto gli emendamenti, abbiamo selezionato quelli senza oneri ponendo questioni importanti e di buon senso, come quella di nominare dei commissari straordinari stile Ponte di Genova – spiega la parlamentare di Forza Italia- per accelerare l’edificazione di nuovi complessi ospedalieri di cui c’è un disperato bisogno in alcune parti del Paese e che l’emergenza Covid ha messo tragicamente in luce.Non c’è stata nessuna reale volontà da parte della maggioranza di accogliere le richieste dell’opposizione, ma solo l’arroganza di chi ritiene di poter continuare a fare tutto da solo, senza il disturbo del confronto parlamentare. Tutto ciò è inaccettabile”. La vice presidente della Commissione Bilancio ritiene che “i provvedimenti assunti ponevano un obbligo, un dovere al Governo: aprire al contributo fattivo delle opposizioni. Abbiamo invece solo partecipato a riunioni e conference call tutte finte a cui non sono seguiti fatti.Credo che il nostro atteggiamento dovrà decisamente cambiare, anche perché gli italiani hanno ben capito che le misure adottate fin ora sono del tutto insufficienti e che questo esecutivo non è assolutamente in grado di gestire la ripartenza.Se non vogliamo che il dopo-epidemia sia più devastante dell’epidemia stessa – e i presupposti di crisi e di disperazione purtroppo ci sono – bisogna intervenire oggi, e con energia e determinazione per la riapertura.
Questo Governo non è in grado di farlo e per evitare critiche, ma anche contributi costruttivi, pretende di mettere in quarantena anche la democrazia. Non glielo consentiremo”.