Siracusa. Elezioni comunali, come si vota: dal disgiunto alla doppia preferenza

Sono 103.213 i siracusani del capoluogo (compresi i residenti all’estero) chiamati alle urne il 10 giugno per eleggere il nuovo sindaco ed il nuovo Consiglio comunale. Più numerose le donne – sono 53.563 – mentre gli uomini sono 49.650. In questi numeri sono compresi anche i 135 elettori (35 maschi e 100 femmine) cittadini comunitari che hanno chiesto di votare e che sono inseriti nelle cosiddette “Liste aggiuntive”. Seggi aperti domenica dalle 7 alle 23. Poi via allo spoglio.
La scheda consegnata all’elettore riporta già i nomi dei candidati sindaco con accanto le liste a supporto e lo spazio per indicare al massimo due preferenze per il Consiglio comunale. Ma devono essere preferenze di genere diverso (uomo e donna) altrimenti la seconda preferenza viene annullata.
Tre le possibili opzioni al voto. Si può votare per un candidato sindaco ma senza dare la preferenza anche ad uno dei partiti, tracciando un segno solo sul nome del candidato sindaco: in questo caso il voto va solo al candidato sindaco e non anche alla lista. Tracciando un segno solo sul simbolo della lista il voto è attribuito sia alla lista che al candidato sindaco. Infine, si può tracciare un simbolo sia sul nome del candidato sindaco che su una delle liste che lo appoggiano.
Ma c’è poi l’opzione offerta dal cosiddetto voto disgiunto. Si può votare per un candidato sindaco e per una lista collegata a un candidato sindaco diverso. In questi casi si barra il nome del candidato sindaco ma si scrivono le proprie preferenze accanto al simbolo di un’altra lista o partito.
E’ eletto sindaco al primo turno il candidato il candidato che ha superato la percentuale del 40% dei voti.
Se nessun candidato sindaco raggiunge quella percentuale, i due più votati vanno al ballottaggio, il 24 giugno. Tra primo e secondo turno (ma al massimo entro sette giorni dal primo turno) è possibile stringere alleanze (i cosiddetti apparentamenti) con liste escluse dal secondo turno. Le liste che appoggiano il candidato eletto sindaco al secondo turno ottengono il 60% dei seggi.
Per effetto del voto disgiunto si può anche verificare il caso della cosiddetta “anatra zoppa”: un candidato eletto sindaco ma senza maggioranza in consiglio comunale. Entra in carica ma per approvare i singoli provvedimenti deve puntare al sostegno anche delle liste che non lo hanno sostenuto.
Occhi puntati sul capoluogo ma in provincia di Siracusa si vota anche a Buccheri, Buscemi, Carlentini, Francofonte, Palazzolo Acreide, Portopalo, Priolo Gargallo e Rosolini. Nei Comuni con meno di 5mila abitanti, la scheda presenta il solo elenco dei candidati sindaco con accanto il simbolo dell’unica lista che lo appoggia. L’elettore può tracciare un segno sul nome del candidato sindaco, sul simbolo della lista o può tracciare due segni: uno sul simbolo della lista e uno sul nome del candidato sindaco. In tutti e tre i casi il voto vale sia per il candidato sindaco che per la lista. Sotto al simbolo della lista c’è lo spazio per indicare una sola preferenza: si può scrivere il cognome (o nome e cognome in caso di omonimia) di un candidato alla carica di consigliere comunale. Il candidato sindaco che ottiene più voti diventa primo cittadino e la lista che lo appoggia ottiene i due terzi dei seggi (i seggi sono attribuiti ai candidati consiglieri in base alle preferenze ottenute). Gli altri seggi sono distribuiti alle altre liste in proporzione ai voti ottenuti.
Per i Comuni tra 5mila e 15mila abitanti, il meccanismo di elezione è lo stesso dei Comuni con meno di 5mila abitanti ma cambia la scheda: è possibile indicare due preferenze (uomo e donna) e non una sola per il Consiglio comunale.