Siracusa. "Ennesimo incidente sul lavoro, adesso basta. Protocollo ignorato"

Il tenore è analogo, la stanchezza, evidente. Sindacati e associazioni del territorio chiedono di riportare alta l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, alla luce della tragedia che ha colpito un operaio di 38 anni, morto a seguito di un incidente che, nella zona industriale di Augusta, lo ha visto precipitare dal tetto di un capannone. “L’attenzione delle aziende verso la sicurezza sul posto di lavoro non ha mai raggiunto quegli standard necessari chiesti senza sosta dai sindacati. E la morte di Antonio Galvano, il dipendente di un’impresa che opera nel polo industriale ne è la conferma”.
Roberto Alosi, segretario generale della Cgil di Siracusa, tuona contro un sistema che, ancora oggi, non riesce a tutelare le vite dei lavoratori. “E’ follia pura che un uomo, nel 2017, esca da casa per andare a lavorare e non vi faccia più ritorno. Le nostre battaglie per la garanzia della sicurezza nei cantieri non ha mai conosciuto sosta, ma le imprese finora sono state piuttosto sorde, nonostante il protocollo siglato in prefettura nel 2007”.
Alosi, pur rilevando come i dati statistici più recenti offrano un calo nel numero di infortuni sul lavoro e delle cosiddette “morti bianche”, non manca di rimarcare come le statistiche evidenzino la persistente drammaticità del fenomeno infortunistico “che impongono l’urgenza di efficaci misure di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali al fine di portare le dimensioni del fenomeno infortunistico a un livello inferiore a quello considerato fisiologico. Una piano operativo – prosegue Roberto Alosi – che ruoti intorno a una revisione del sistema degli appalti (l’eccesso del ribasso impone inevitabilmente i tagli a monte delle spese di cantiere) e maggiori controlli sull’applicazione della legge sulla sicurezza sul posti di lavoro”.
Il segretario generale della Cgil siracusana ha già organizzato per lunedì 9 gennaio, alle 10, nel saloncino della sede di viale Santa Panagia, un incontro che ruoterà proprio sulla sicurezza e sugli appalti nella zona industriale.
Reazione analoga da parte dell’Anmil, l’associazione nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, grida allo scandalo e lo fa attraverso la presidente territoriale, Giorgia Lauretta. “Abbiamo appreso con immenso dispiacere quanto accaduto al giovane Antonio Galvano- commenta Giorgia Lauretta- La sicurezza sul lavoro è basilare, non ci stancheremo mai di dirlo e questi tragici eventi ci confermano che non dobbiamo arrenderci. Siamo vicini alla famiglia”.
La segreteria dell’Ugl parla di “una notizia che non avremmo mai voluto apprendere. Si trascurano le elementari ma indispensabili misure di sicurezza, in questo caso relative ai lavori in quota. La rabbia è forte in quanto ci ritroviamo a parlare sempre di sicurezza nei luoghi di lavoro, argomento che oramai dovrebbe essere non solo conosciuto dagli addetti ai lavori, ma applicato quotidianamente in tutte le attività lavorative”.