Siracusa. Erosione delle coste, problema sottovalutato. E fioccano le ordinanze di interdizione

Il problema c’è ed è sotto gli occhi di tutti. La costa siracusana sta venendo giù. Tecnicamente si chiama erosione, fenomeno inesorabile sin qui combattuto più a colpi di ordinanza che con interventi di contenimento e consolidamento.
L’ultima, in ordine di tempo, è stata emessa dalla Capitaneria di Porto per Costa del Sole, all’Arenella. Uno dei (pochi) tratti di spiaggia di libera fruizione adesso interdetto “a tutela della pubblica e privata incolumità”.
Chiamati in causa Comune e Regione per adottare le misure necessarie per superare le criticità esistenti, “anche in relazione ad eventuali rischi derivanti da frane e smottamenti in aree private limitrofe al sedime demaniale marittimo”.
Dall’Arenella a Fontane Bianche la situazione cambia poco. Anche qui la falesia viene giù. Si è tentato di limitare il processo con una barriera di tubi innocenti divenuti a loro volta, adesso, pericolosi. E poi c’è la Fanusa, dove sta sprofondando una torre di osservazione del secondo conflitto mondiale. E ancora Ognina, con via Mar di Giava travolta dalle mareggiate e ridotta ai minimi termini. Senza dimenticare la zona di Lido Sacramento e via La Maddalena all’Isola.
Alcuni progetti per il consolidamento della falesia siracusana sono stati presentati dal Comune al ministero dell’Ambiente. Attendono una valutazione e – magari – un finanziamento.
Ad Avola, intanto, il sindaco Cannata è riuscito a rivalutare tutto il lungomare con operazioni di ripascimento e frangiflutti a protezione, riconquistando la porzione di spiaggia di Mare Vecchio. Ancora più a sud, nel ragusano, all’ordine del giorno escavatori e ruspe a lavoro in spiaggia ciclicamente.