Siracusa. L'ex presidente dell'Amp Plemmirio non ci sta, Romano: "non abbiamo mai usato cemento al Maniace"

Il clamore sul corridoio che collega i due fabbricati in uso all’Amp Plemmirio su piazza d’Armi fa sorridere Nuccio Romano, all’epoca dei lavori (2015) massimo rappresentante del Consorzio che gestisce l’Area Marina Protetta. “In qualche misura me l’aspettavo pure”, esordisce Romano mentre il centrodestra siracusano rumoreggia avanzando il sospetto di un’operazione confusione, volta solo a deviare l’attenzione dal “casus belli”.
“Ristabiliamo la verità: quel corridoio è stato realizzato su progetto della facoltà di Architettura e attraverso l’uso di materiali sostenibili ricercati ed arrivati di proposito a Siracusa. E’ stato montato tutto in una sola giornata, imbullonando i pezzi e senza ricorso a cemento armato. Il Ministero dell’Ambiente finanziò l’intervento in quella che è burocraticamente un’area governativa nella quale, peraltro, abbiamo solo ripristinato l’esistente”, spiega l’ex presidente dell’Amp.
“Nel progetto iniziale erano previsti altri 220 metri di superficie per uffici e per l’acquario ma io ho stralciato quella parte, rifiutandomi di aggiungere un solo grammo di cemento sull’area. Solo riqualificazione dell’esistente”. E ricorda come venne concordato ed effettuato l’abbattimento del muraglione nei pressi della garitta di sorveglianza all’altezza del cancello dell’Amp “per aprire la vista del mare alla città”.
Poi il giudizio tranchant di Nuccio Romano: “tra il corridoio del consorzio e la caffetteria non c’è nessun termine di paragone”.