Siracusa. Archiviazione per Gettonopoli, nel provvedimento del gip passaggi importanti

E’ a firma del gip Tiziana Carrubba il decreto di archiviazione relativo al caso Gettonopoli, che ha visto coinvolti 39 tra ex ed attuali consiglieri per abuso d’ufficio in concorso. Nel documento si ripercorre la vicenda, partita da una segnalazione del Movimento 5 Stelle, presentata nel 2015 e relativa alle spese eccessive sostenute dal Comune di Siracusa per le sedute delle commissioni consiliari, soprattutto se confrontate con quelle di altri comuni, anche di dimensioni maggiori rispetto al capoluogo. Seguirono le indagini affidate alla Digos e consistite soprattutto nel controllo dei verbali di tutte le sedute tenute dalle commissioni, dal settembre del 2013 e fino a febbraio 2015. Secondo quanto emerso i consiglieri hanno in effetti percepito gettoni non dovuti in violazione, ad esempio, di quanto previsto in tema di partecipazione alle sedute, 65,55 euro per ciascuna di queste. In molti casi sarebbe emersa la corresponsione anche per sedute non effettivamente svolte. Il Gip ha però posto in rilievo l’assenza di elementi anche solo “indiziari” relativi ad un accordo con i dirigenti amministrativi, che avrebbero dovuto procedere al controllo sulle spettanze. Non è emerso nulla che potesse far parlare di un accordo o di cifre eventualmente corrisposte agli stessi dirigenti amministrativi. I consiglieri, come da tesi difensiva, non hanno mai chiesto il rimborso riconosciuto per ogni sedura che è stato invece liquidato dai dirigenti che avrebbero dovuto operare, si legge nel provvedimento di archiviazione, una scrematura tra sedute utili ed inutili.
Vengono comunque tirate le orecchie ai consiglieri comunali (non erano ignari del fatto che con la moltiplicazione delle sedute avrebbe aumentato la spesa pubblica, scrive il gip) a cui il magistrato riconosce – pur in assenza di reato -una responsabilità politica. Il gip parla infatti di sedute “del tutto inutili” convocate e tenute, “sproporzionate rispetto alle attività da espletare”.
La vicenda passa, adesso, al vaglio della Corte dei Conti a cui le carte sono state trasmesse. L’ipotesi è quella dell’esistenza di un sistema volto alla trasformazione del munus publicum in occasione di guadagno perpetratosi per anni all’interno del Comune di Siracusa.