Siracusa. I gozzi allo Sbarcadero: intimata la rimozione delle barche, i social insorgono

Un avviso attaccato con del nastro adesivo sui buzzetti “posteggiati” allo Sbarcadero ha dato il via alla nuova polemica condita da interventi social, anche illustri. Il tono è quello da “giù le mani dai gozzi siracusani”. Ma procediamo con ordine.
Su Facebook è stata postata e rilanciata la foto dei tipici gozzi siracusani, protagonisti della regata dei quartieri storici in estate, con su l’avviso lasciato dalla Capitaneria di Porto. Non una multa, come viene da alcuni sostenuto. E’ l’invito a spostare entro dieci giorni quelle imbarcazioni dall’area demaniale, pena rimozione.
Apriti cielo, il dibattito si è subito incentrato sulla “lesa maestà”. I buzzetti, è la tesi di maggioranza, sono bene patrimonio immateriale, come è possibile che un’autorità pubblica ne intimi la rimozione? E’ possibile perchè le regole valgono per tutti, perchè per occupare area del demanio marittimo occorrono autorizzazioni. Semmai, converrebbe guardare il problema da una diversa angolazione: come è possibile che solo ora ci si ricordi dell’attenzione che serve per quelle imbarcazioni? Perchè nessuno si è occupato prima di trovare uno spazio per la giusta tutela, conservazione e mostra di queste imbarcazioni che racchiudono e compendiano l’antica arte dei calafatari?
E’ bene ricordare che si tratta di imbarcazioni di proprietà privata ma dall’indubbio valore ed interesse pubblico. Se si vuole affrontare e risolvere il problema, non si punti il dito sulla Capitaneria di Porto che opera per il rispetto di norme che valgono per tutti, piuttosto si trovino aree dignitose per i buzzetti. Le prime Idee: l’ampio piazzale della Protezione Civile in via Elorina o, con più fantasia, il vicino arsenale greco purtroppo abbandonato.
Secondo i militari della Capitaneria di Porto, quelle barche non possono stare lì. “Si tratta di occupazione di area appartenente al demanio marittimo. Abbiamo ricevuto tante segnalazioni di persone, di Comitati, che si lamentano per come le barche sono state lasciate. I proprietari avranno tutto il tempo per liberare l’area”, spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, Luigi D’Aniello.