Siracusa. I pescatori protestano in Capitaneria, Bandiera: "il settore rischia di sparire"

I pescatori siracusani schiacciati dalla crisi e dalle troppe norme, spesso in contrasto tra normativa italiana e quella comunitaria. Il comparto, in provincia, occupa – tra diretto e indiretto – circa 4.000 persone. Ma il rischio serrata è dietro l’angolo.
Per questo hanno dato vita questa mattina ad una manifestazione spontanea sotto la sede della Capitaneria di Porto. Un centinaio di pescatori e operatori del settore si sono dati appuntamento per chiedere un incontro al comandante, Domenico Latella. Che ha subito acconsentito alla loro richiesta.
Insieme ai pescatori anche il commissario provinciale di Forza Italia, Edy Bandiera. “Stiamo lavorando per difendere la nostra pesca”, ha spiegato. “Parliamo di un settore vitale per l’economia locale che è anche un pezzo della nostra tradizione. Al comandante abbiamo chiesto un nuovo metodo che possa privilegiare le attività informative su norme varie prima dell’azione repressiva, quella delle sanzioni”.
I pescatori, infatti, soffrono non solo la crisi ma anche un volume di norme tali da richiedere consulenze su consulenze prima di uscire per mare. Cosa, ovviamente, non semplice. E così gente che va per mare nel tentativo di “fare” la giornata si ritrova con cartelle esattoriali per migliaia di euro, pignoramenti e altro.
“Nessuno vuole violare le regole o chiedere impunità”, precisa Bandiera. “Vogliamo solo condividere un metodo nuovo per consentire una certa elasticità nelle relazioni”. Nei prossimi giorni la richiesta sarà reiterata anche in Prefettura. “Siamo davanti ad una categoria distrutta e che si sta rischiando di cancellare. E’ il momento degli interventi. Abbiamo già chiuso il mercato ittico, i nostri operatori sono costretti ad andare a Catania o Pozzallo, non esiste un mercato del pescatore per la filiera corta. Andando avanti così le barche della nostra marineria non lasceranno più le banchine del porto”, l’allarme lanciato da Edy Bandiera.