Siracusa ignorata dalla Regione sul Recovery Fund, sbotta Stefania Prestigiacomo

“E’ sconfortante e scandalosa per la comunità siracusana la ‘Proposta di piano regionale per la ripresa e la resilienza’, cioè il progetto della Regione su come spendere i milioni del recovery Fund che toccheranno alla Sicilia. Se Carlo Levi scriveva che ‘Cristo si è fermato ad Eboli’, noi possiamo dire a ragione che tutto il governo regionale s’è fermato a Catania. E la nostra provincia appare ancora una volta non tutelata, non rappresentata, ignorata e senza alcuna voce nella giunta di Palazzo D’Orleans”. E’ netta la bocciatura da parte della parlamentare siracusana, Stefania Prestigiacomo (FI), del piano predisposto dalla Regione.
“In 27 pagine e più di novemila parole, Siracusa è citata solo una volta e per l’eterno completamento della Siracusa-Gela mentre, ad esempio Noto e Augusta non vengono mai citate. Non ci sono iniziative specifiche sulla infrastrutturazione aree industriali ex Asi (Irsap) della nostra provincia, dove ancora ci sono aziende raggiungibili solo da trazzere. Non un euro per il porto di Augusta, si parla di hub ma senza mai citare l’unico possibile candidato, e cioè lo scalo megarese. Non c’è nemmeno un euro, un progetto per il nostro decantato parco archeologico ed in generale per la filiera turistica”, lamenta la Prestigiacomo.
“Tutto comincia e finisce nelle tre aree metropolitane. I collegamenti ferroviari primari, infatti, a dispetto di tutti i documenti nazionali ed europei che parlano di collegamento fino a Siracusa nella visione della regione si fermano a Catania. Anche la nostra dignità”.
Sempre da Forza Italia, anche la deputata regionale Daniele Ternullo mostra la sua sorpresa per le scelte di Palermo. “È stato trasmesso a Roma al governo nazionale, il Piano del Governo Regionale sul Recovery fund senza un passaggio all’ARS. Dunque i deputati regionali nulla sanno sui contenuti del piano. Grazie alle mie costanti interlocuzioni con l’on. Stefania Prestigiacomo, ho appreso che dalle grandi opere per la Sicilia orientale, Siracusa è stata letteralmente tagliata fuori. Nessuna parola sulle aree industriali ex Asi di Priolo e Melilli, nessuna parola sulle bonifiche, nessuna chiarezza sul fatto che l’hub portuale del mediterraneo non può che essere Augusta. Un silenzio che non comprendo, a dispetto di tutti i documenti sui collegamenti ferroviari della rete europea, nei quali si contempla la provincia di Siracusa, come nodo strategico di collegamento territoriale. Al Governo regionale chiedo chiarimenti per provvedere alle opportune modifiche. Questi assordanti silenzi fanno male al nostro territorio e francamente lasciano stupefatti. La Sicilia orientale non comincia a Messina e finisce a Catania. Il territorio siracusano, pur essendo dal punto di vista produttivo uno dei motori propulsivi della Sicilia – conclude la Ternullo – ha una rete infrastrutturale da medioevo. Per raggiungere le nostre aziende locali, dobbiamo attraversare ancora le trazzere. Rivedere il piano infrastrutturale regionale è doveroso sia per garantire maggiore omogeneità geografica che per i cittadini, i quali non meritano tale sorte. Spero che dai silenzi possa nascere un proficuo dialogo che dia risultati concreti. Chiedo infine ai Liberi Consorzi, ai sindaci dei comuni della provincia, se hanno avuto modo come da richiesta del Presidente della Regione, di inviare le loro proposte territoriali all’ANCI”.

foto da corriere.it