Siracusa. Il Comune paga il 30% e taglia il debito con Amp e Consorzio Universitario

L’amministrazione comunale di Siracusa mette ordine nei rapporti con i consorzi nei quali è socia attraverso la revisione degli statuti e la riorganizzazione della spesa. Il primo atto è stato consumato nella riunione di Giunta, tenuta stasera, che ha approvato le proposte dell’assessore con delega alle Partecipate, Gianluca Scrofani, sull’azzeramento dei debiti nei confronti dell’Area marina protetta del Plemmirio e del Consorzio universitario “Archimede”.
L’assessore Scrofani – assieme al ragioniere generale, Giorgio Giannì, e al dirigente dell’Ufficio legale, Salvatore Bianca – ha avuto in queste settimane alcuni incontri con i rappresentanti dei due enti al termine dei quali è stato raggiunto un accordo che prevede l’abbattimento del dovuto con la corresponsione del 30% degli importi. Il Comune negli ultimi cinque anni ha sempre versato degli acconti e così ha accumulato un debito di 96mila euro con il Consorzio universitario e di 50mila con l’Area marina protetta; a fronte di tali somme pagherà 28mila e 800 euro al primo e 15mila al secondo.
“Ringrazio i presidenti dei due consorzi – afferma l’assessore Scrofani – per avere condiviso un percorso reso inevitabile dai tempi e dalle mutate condizioni finanziarie secondo i criteri della spending review. Le intese, tuttavia, non sono solo un mero azzeramento dei debiti ma il punto di partenza per una riorganizzazione dei rapporti su nuove basi”.
Qualche tempo addietro erano già stati ridotti gli emolumenti e il numero dei consiglieri di amministrazione (da 5 a 3) del Consorzio universitario, mentre il Cda dell’Area marina protetta, che potrebbe subire un taglio, non riscuote alcun compenso.
“Il passo successivo, che contiamo di compiere all’inizio del 2017, è la riforma delle convenzioni e degli statuti dei due consorzi – conclude l’assessore Scrofani – per riorganizzarne la governance con l’obiettivo di renderla più snella ed efficiente allo scopo di rilanciarne le attività. I primi segnali sono positivi. Una riduzione delle somme, infatti, non significa un disimpegno del Comune che, anzi, affiancherà i due enti mettendo a disposizione strutture e servizi anche attraverso il proprio personale”.