Siracusa. Il futuro della raffinazione in Italia, il governatore Musumeci: "industria si, compatibile col territorio"

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha concluso quest’oggi in Confindustria Siracusa i lavori del convegno “Scenari futuri e sostenibilità della raffinazione in Italia e in Sicilia”.
“Ho ascoltato le varie relazioni sul valore delle industrie della raffinazione: esse continuano ad offrire opportunità di lavoro e di sviluppo e la politica è chiamata a fare una scelta condivisa per il territorio: occorre superare le incertezze normative scrivendo insieme le regole per assicurare lo sviluppo sostenibile”, ha detto Musumeci. “Abbiamo già sottoscritto per Gela il protocollo per l’attrazione di nuovi investimenti insieme al Mise e messo in piedi la cabina di regia con le autorità di sistema portuale della Sicilia per l’attuazione delle ZES il cui piano strategico è già in lavorazione e verrà presentato alla Presidenza del Consiglio tra tre mesi. Abbiamo avviato le assunzioni all’ARPA e riscriveremo il piano industriale per l’attuazione delle bonifiche. Tutto verrà fatto in maniera condivisa per lo sviluppo e la crescita dei territori: industria compatibile con l’ambiente, agricoltura e turismo”.
Ad aprire i lavori era stato il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, sostenendo che “occorre superare le contraddizioni che spesso accompagnano lo sviluppo del nostro territorio: un regime vincolistico che ostacola l’attuazione di importanti investimenti per il miglioramento della sostenibilità ambientale, la percezione di un territorio che non sempre è favorevole a sostenere lo sviluppo di un comparto che continua ad essere strategico per la nostra comunità, la mancanza di segnali chiari a chi vuole investire: questo è l’accorato appello che gli industriali lanciano al territorio e alla politica”.
Che la raffinazione sia ancora settore strategico per l’approvvigionamento e per la crescita del Paese è stato il punto di partenza del discorso di Claudio Spinaci, presidente dell’Unione Petrolifera. “Anche la Commissione Europea ne riconosce la centralità nella transizione energetica e intende scongiurare ogni rischio di deindustrializzazione della filiera. A tal fine è necessario un quadro certo, capace di attivare una corretta programmazione degli investimenti e una legislazione chiara e non punitiva.
Gli ingenti investimenti già effettuati dal settore hanno consentito ai nostri impianti di produzione ad ai nostri prodotti di essere tra i migliori al mondo sotto il profilo ambientale. In Sicilia la raffinazione garantisce oltre 5000 posti di lavoro stabili ed altamente qualificati anche grazie ai 4 miliardi di euro investiti dal 2000 in poi.
Il costante impegno nello sviluppo e nella ricerca consentiranno al settore di dare ulteriori risposte, concrete e sostenibili, alle sfide ambientali senza pregiudicare la competitività del Paese.”
Il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, si è occupato degli scenari energetici globali, al fine di capire quanto spazio rimane ancora alla domanda di petrolio nel mondo e in Italia. Ha sottolineato che, “contrariamente all’opinione diffusa, il petrolio rimarrà a lungo la principale fonte a copertura della domanda globale di energia che, nei prossimi 20 anni, aumenterà di un altro 30% sulla spinta della crescita della popolazione e dell’esigenza di quasi 3 miliardi di persone che tuttora non accedono a forme moderne di energia. Il petrolio tal quale – ha sottolineato – non si consuma va sempre lavorato, per ottenere prodotti, come quelli delle raffinerie siciliane, che servono soprattutto come carburanti per il settore dei trasporti dove coprono oltre il 90% della domanda di energia totale. Tutto ciò che richiede petrolio nel mondo cresce e due esempi sono calzanti, la domanda di plastica, che si fa con la nafta, che obbliga ad un suo riciclo per evitare la dispersione nell’ambiente, e il turismo, che comporta più impiego di aerei che funzionano con il cherosene. Le rinnovabili – ha ricordato – servono soprattutto per fr elettricità e questa, seppur in forte crescita nei prossimi anni, non potrà sostituire il petrolio nei trasporti se non per una piccola quota”.
Il direttore delle Risorse Umane e delle Relazioni Esterne di Isab Lukoil, Claudio Geraci, ha evidenziato come “il settore pur pagando la crisi mondiale contribuisce per diversi miliardi di euro all’economia siciliana e siracusana e continua a mantenere i siti produttivi in marcia con programmi d’investimento tecnologicamente avanzati” aggiungendo che “è un sistema socialmente stabile e sostenibile nel tempo che migliora costantemente le sue performance ambientali” ma ha sottolineato come questo non sia sufficiente e come sia necessario “costruire un clima di fiducia e di coesione sociale per rendere il territorio attrattivo separando i fatti dalle opinioni” per potere guardare ad un futuro sostenibile.