Siracusa. Il ministro Calenda e il futuro della Camera di Commercio: un rinvio con un occhio al Tar?

Accorpamento si, accorpamento no. Sarà con ogni probabilità il Tar a fornire l’ultima indicazione utile sul futuro delle Camere di Commercio di Siracusa, Catania e Ragusa. Lo lascia intendere anche il ministro Calenda.
Chiamato in causa da una lettera del presidente Crocetta, che lo invitava a riconsiderare la vicenda alla luce delle istanze del territorio di Siracusa, il responsabile dello Sviluppo Economico è stato il vero “suggeritore” dello slittamento dell’insediamento del consiglio camerale della nuova Camera di Commercio del SudEst. “Il completamento dell’iter procedurale che conseguirebbe all’elezione degli organi camerali rischierebbe di precludere, infatti, la possibilità di un approfondimento delle suddette questioni”, scrive il ministro. Che invita quindi a “rinviare lo svolgimento dell’elezione del presidente della nuova Camera di Commercio”. Cosa poi puntualmente avvenuta, pochi giorni fà.
E questo, si legge nella lettera di Calenda, “tenuto conto di quanto da Lei (Crocetta, ndr) affermato in ordine alle istanze del territorio di Siracusa, alle criticità segnalate nelle procedure propedeutiche all’accorpamento, all’entrata in vigore della riforma di cui al decreto legislativo n.219 del 2016, nonchè alla pendenza di un giudizio dinanzi al competente Tar che dovrebbe essere definito nel prossimo mese di maggio”. Un’ultima indicazione, quella del tribunale amministrativo, che pare essere la vera scadenza per il futuro delle Camere di Commercio di Siracusa, Ragusa e Catania. Catania potrebbe andare avanti da sola, Siracusa e Ragusa accorparsi anche se dal capoluogo aretuseo non si perde la speranza circa una riconfermata autonomia. Ne abbiamo parlato con Gianpaolo Miceli, Cna Siracusa.