Siracusa. Il no al resort di Ognina, l’Ance: “Il sindaco si riappropri dei suoi poteri””

“Il piano paesaggistico di Siracusa miete la sua seconda vittima innocente! Prima La Pillirina, ora anche Torre Ognina”.

Il presidente provinciale dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili, Massimo Riili parla fuori dai denti e parla di “un’altra iniziativa importante che avrebbe portato sviluppo e tutela nella nostra città viene ostacolata dalla miope applicazione di norme che sono state calate dall’alto, della competenza di noti urbanisti formatisi nel chiuso delle stanze di un ufficio di provincia”.

Riili ricorda la richiesta di un “piano paesaggistico diverso da quello adottato, capace di tutelare il territorio, senza però trascurarne lo sviluppo in termini sociali ed economici, ma per fare questo occorrevano competenze qualificate e trasversali che, per ovvie ragioni, la locale Soprintendenza non poteva in alcun modo garantire”.

Secondo il presidente dei costruttori, quello di cui si dispone è “un bel catalogo di retini colorati, messi dove una pavida impostazione del “no” preconcetto poteva garantire solo la serenità dei progettisti, che non hanno mai fatto nessun approfondimento di sviluppo del macrosistema interessato, semplicemente perché non era il loro mestiere”.

Poi Riili entra nello specifico della vicenda. “Ad Ognina-tuona-  preferiscono salvaguardare il degrado esistente fin sulla costa e bocciamo un progetto di un investitore folle che di Ognina vorrebbe promuovere le risorse costiere attraverso la realizzazione di un’azienda agricola biologica con istituto di culinaria, di una struttura turistico ricettiva e di residenze alberghiere private (orrendo delitto!!!), e persino un campo da golf, mettendoci del suo circa 140 milioni di euro.
Notevoli i benefici previsti per la comunità locale. Dalla creazione di nuovi posti di lavoro-prosegue Riili- alla formazione e tirocinio professionale per gli addetti al lavoro ricettivo, dal miglioramento e potenziamento delle carenti reti idrica e fognaria comunale, al miglioramento delle forniture pubbliche di energia elettrica, dall’aumento del valore delle proprietà immobiliari adiacenti, da un impianto di trattamento delle acque reflue del complesso ricettivo da utilizzare per l’irrigazione delle aree verdi, al ripristino delle due spiagge storiche a nord e sud ed altro ancora”.
Con la decisione assunta, secondo il rappresentante di Ance, “ad Ognina resta tutto brutto e sporco così com’è”.

Indice puntato contro il sindaco, Francesco Italia, a cui oggi i costruttori chiedono di “riappropriarsi dei suoi poteri. Il Comune ha  clamorosamente -dice Riili – a chiedere alla Regione una specie di nullaosta preventivo per la variante al PRG, ma la Regione ha risposto che non serve, suggerendo di andare un po’ a studiare, visto che la variante è tutta di competenza locale, del Commissario che sostituisce il Consiglio Comunale, per cui la Giunta non ha più scuse: sviluppo o genuflessa acquiescenza al pervasivo piano malefico?La Soprintendenza, se il Sindaco lo chiedesse con forza- continua il presidente di Ance-  con una deroga complicata ma assolutamente lecita che qui non è il caso di richiamare, avrebbe il dovere di valutare il progetto, dare dei consigli, qualche prescrizione e fare il suo mestiere, piuttosto che buttarlo via senza entrare nel merito, sulle orme di Ponzio Pilato, incurante delle esigenze della comunità dei siracusani.La città aspetta di sapere da che parte stanno i nostri amministratori: ingessiamo tutto – la domanda che fa anche da chiosa al duro intervento- o governiamo lo sviluppo?”