Siracusa. Il Pd riprende a litigare, altro che pax per le amministrative

Sfratture e scontri sono di casa nel litigioso Pd siracusano. Una leadership forte e riconosciuta ancora non emerge e se nel breve volgere di qualche mese, in prossimità di elezioni, dovesse sorgere qualche lista civica fondata da transfughi democratici ci sarebbe poco da stupirsi. Pare quasi, anzi, finale annunciato.
Nuovo motivo del contendere, la convocazione della Direzione cittadina del partito sugli asili nido. Pippo Zappulla da una parte e Giancarlo Garozzo dall’altra siglano la spaccatura.
Il deputato nazionale evita giri di parole e parla di scelta “singolare, inopportuna, sbagliata”. Questo perché ha dato la direzione provinciale ha dato alla luce un documento unitario con cui si sancisce una pax fino alle amministrative evitando tensioni interne al partito prorpio quando, invece, “la gestione degli asili nido non suscita sentimenti di unità e rappresenta, invece, elemento di serie e profonde divisioni”, spiega Zappulla. Che ricorda anche le indagini aperte da diversi mesi dalla Procura della Repubblica di Siracusa sul tema e prossime alla conclusione con una ragionevole ipotesi di imminente conclusione del procedimento. “Sarebbe stato meglio evitare la discussione al momento, attendendo, invece, di avere elementi più chiari per sviluppare successivamente una valutazione maggiormente puntuale e precisa, senza esporre il partito” a figure barbine in caso di eventi contrari. “Non si deve esporre così pesantemente l’intero partito solo per difendere un assessore. In questi casi è sempre bene mantenere una grande cautela e affermare una equilibrata e salutare autonomia del partito rispetto alle scelte assunte da una amministrazione e dall’assessore competente”, insiste Zappulla. Bizzarra, poi per il deputato la circostanza che la direzione sia stata convocata il giorno dopo la seduta di Consiglio Comunale di Siracusa con all’ordine del giorno l’istituzione di un Commissione Consiliare di Inchiesta sulla gestione degli Asili Nido. “Ma non amo la dietrologia”.
A rispondere è Giancarlo Garozzo, sindaco di Siracusa ed elemento di spicco dei renziani siciliani. “Non avevo alcun dubbio sul fatto che l’onorevole Zappulla non partecipasse alla discussione nella direzione cittadina del Pd. Sino ad ora ha sempre declinato l’invito al confronto sulle tematiche da lui denunciate. Preferisce le conferenze stampa. Preferisce solo parlare senza ascoltare, ma chi parla senza nessun interlocutore non può mai essere smentito. Osservo che proprio l’onorevole Zappulla in più occasioni ha chiesto agli organismi del partito, anche pubblicamente, sulla stampa, di convocare l’amministrazione per fare chiarezza, salvo poi disertare costantemente il confronto”.
Quanto alle indagini, “ho grande rispetto per il lavoro della magistratura”, dice Garozzo. “Considerato che l’onorevole Zappulla, come qualunque altro cittadino, non può essere a conoscenza dello stato di procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, leggo con stupore che ipotizza la imminente conclusione delle indagini. Troppe volte la sfera giudiziaria è stata utilizzata strumentalmente e senza alcun fondamento, dagli avversari politici, come nel caso dell’ex sindaco Massimo Carruba. L’onorevole Zappulla fa riferimento ad eventuali decisioni della direzione cittadina del Pd. Continua a fare confusione tra politica e giustizia”.
Infine l’istituzione di una commissione consiliare: “Trovo ancora una volta scorretto il tentativo dell’onorevole Zappulla di condizionare le scelte dei consiglieri comunali del Pd rispetto alla richiesta di istituire una commissione consiliare di indagine su fatti e atti che sono già al vaglio della Procura. O pensa che la commissione sia superiore alla magistratura?”.