Siracusa, la candidatura a Capitale della Cultura già divide: Cafeo attacca, Granata replica

Inizia a scricchiolare l’intesa trasversale per il sostegno della candidatura di Siracusa a Capitale della Cultura 2024. Il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega) conferma di vedere di buon occhio un progetto “che in linea teorica ci vede favorevoli e interessati” ma segnala “problemi enormi ed eterogeni all’atto pratico”.
La prima critica è di ordine politico. “Preparare un dossier così importante come quello per la candidatura a capitale italiana è un lavoro serio, complesso e strutturato che non può ridursi a uno spot per l’amministrazione che lo propone ma che anzi deve provare a distaccarsi completamente dalla politica per aprire alla società civile, agli esperti e a chi può davvero offrire una nuova visione della città”, la posizione di Cafeo.
C’è poi la critica di carattere temporale. “Quando abbiamo immaginato insieme ad esperti di alto profilo un modello di sviluppo basato sulla cultura, non abbiamo pensato a brevissimo termine, come in questo caso, ma a programmare per tempo una sfida di altissimo livello imbarcandoci letteralmente in un progetto che, pur scadendo tra 12 anni, di fatto ci vede quasi al limite per l’enorme mole di lavoro preliminare necessario”.
Infine, la terza doglianza chiama in causa Fabio Granata, assessore alla cultura del Comune di Siracusa. “Ritengo inopportuna se non proprio sgradevole la palese politicizzazione dell’iniziativa, citata non a caso pochi giorni dopo in un ‘messaggio alla nazione’ diffuso dall’assessore alla Cultura su un ipotetico patto per la città il cui obiettivo, come è evidente, è più legato alla ricerca della riconferma delle posizioni attraverso un’ecumenica richiesta di aiuto elettorale che all’effettivo ritorno di immagine per la città”.
Granata, chiamato in causa, risponde per le rime. “Ho il diritto di esprimere analisi o proposte sulla attuale situazione politica cittadina ma nessuno, pensando forse come è abituato ad agire, si permetta di insinuare inesistenti strumentalizzazioni di un progetto, importantissimo per tutta la Città, come la partecipazione a Capitale Italiana di Cultura 2024. Nella elaborazione del dossier – scrive l’assessore – fin dalla prima affollata e molto qualificata riunione del Comitato cittadino, contributi fondamentali sono infatti arrivati e stanno arrivando da parlamentari nazionali e regionali, ex sindaci, esponenti della cultura, delle associazioni, delle imprese e della università, donne e uomini di diversi orientamenti politici ma accomunati da amore per la nostra Città e volontà di contribuire a migliorarne l’immagine e la qualità della vita. Con Paolo Ficara o Stefania Prestigiacomo, Alessio Lo Giudice o Raffaele Gentile, Titti Bufardeci e Diego Bivona e tantissimi altri che hanno aderito al Comitato vogliamo condividere un risultato per la nostra bella Città, ben oltre le diverse posizioni politiche. Nessuna strumentalizzazione e massima apertura al mondo della Cultura e della società civile oltrechè alle più importanti professionalità del settore come Federculture e Civita. Insomma la candidatura è patrimonio e impresa comune: per favore teniamola fuori e lontana dalla polemica politica”.