Siracusa. La crisi nel Pd, Cirone Di Marco: "Raiti e Zappulla allo scoperto, non vogliono riprendere il dialogo"

Non tardano ad arrivare le reazioni dopo le dichiarazioni di Turi Raiti e Pippo Zappulla, che in provincia rappresentano l’area Riformista del Partito Democratico. Chiaro il messaggio lanciato ieri, con un secco “No” alla ripresa del dialogo interno alla forza politica, con riferimento ai renziani del sindaco Giancarlo Garozzo. “Vengono azzerati cosi’ -commenta oggi la deputata regionale Marika Cirone Di Marco- gli inviti del sindaco, con un documento, a discutere tutti gli aspetti programmatici dell’amministrazione comunale e persino quelli venuti da Faraone e Raciti in occasione dell’incontro unitario per la campagna referendaria”. La parlamentare dell’Ars usa parole forti quando aggiunge che la nota di Raiti e Zappulla  “delinea un’ipotesi di fine traumatica e disonorevole della amministrazione con l’evocazione dei casi di Lentini e Augusta.Affermazioni di tale gravita’partono da due presupposti “fantasiosi”:la difesa dell’onorabilita’ del Pd che sarebbe lesa  dalle dichiarazioni di Garozzo in direzione provinciale,quelle nelle quali metteva in guardia da possibili rischi di interferenze criminali e il ribaltamento della verita’a proposito di frequentazioni pericolose in un rovesciamento delle parti degno di una commedia degli imbrogli. La gravita della situazione ,pero’,invita alla responsabilità  massima”. Cirone Di Marco sollecita la costituzione di un tavolo di crisi, con il sostegno nazionale e regionale, per esaminare tutti gli aspetti dell'”affaire Siracusa”. In assenza di una soluzione, per la deputata regionale, l’unica prospettiva per il Partito Democratico rimane la “dissoluzione e ai responsabili, ai vari livelli, questo andrà ricordato”.