Siracusa. La morte di Francesco Avola, il papà domani davanti al magistrato. "Soccorsi tempestivi?"

Sarà ascoltato domani in Procura, Giacinto Avola. E’ il papà di Francesco, il sedicenne che ha perso la vita inghiottito dalle acque del Plemmirio otto giorni fa. E’ stata aperta un’inchiesta, formalmente un atto dovuto. Dovrà stabilire cosa è successo davvero su quel tratto di scogliera. Perchè nelle ore convulse della ricerca e della tragedia si sono accavallate versioni su versioni.
Giacinto Avola non punta il dito contro nessuno, parla di  “drammatico incidente” e non ritiene credibile una “sfida” al mare tra giovani spensierati. Ma da padre si domanda se è stato fatto tutto il possibile per salvare il suo Francesco, studente dell’Einaudi. Ed è quello che chiederà anche al magistrato che si occupa del caso. Se, insomma, i soccorsi sono stati puntuali ed efficaci.
Intanto, su La Sicilia, parla di un filmato che documenterebbe  quegli istanti terribili, ripreso con lo smartphone da chi era nei pressi di quel tratto di mare.  “Vorrei che chi ha quei filmati li mettesse a disposizione degli investigatori per contribuire a fare luce sulla dinamica di quello che è successo”, l’appello di Giacinto Avola lanciato attraverso il quotidiano.