Siracusa. L'invasione dei volantini: condomini, strade, marciapiedi. Eppure un regolamento c'è…

E’ possibile imporre moderazione ad un fenomeno che pare quasi fuori controllo, come quello del volantinaggio pubblicitario? Caselle postali intasate, decine e decine di depliant che finiscono per terra negli androni dei condomini, sui marciapiedi, sui tergicristalli delle auto e per strada. Dappertutto insomma. Senza che vi sia ombra di una qualche norma.
Eppure il nuovo regolamento per il decoro urbano di Siracusa dedica un articolo preciso al volantinaggio. E’ il numero 16. Che testuale recita così: “Al fine di mantenere l’ordine e la pulizia del suolo urbano, è vietato distribuire manifesti e volantini a mano o mediante l’utilizzo di tavolini o altre attrezzature, nonché con l’apposizione degli stessi sui veicoli in sosta su area pubblica, tali da riversarsi inevitabilmente a terra. I volantini a carattere elettorale, politico, sindacale o comunque esposti in occasione di campagne di sensibilizzazione, manifestazioni o altri eventi devono essere espressamente autorizzati dall’Amministrazione Comunale”. Previste anche le eventuali sanzioni “a carico dell’intestatario della pubblicità” ovvero del marchio riportato sul volantino. Sanzioni fissate nell’articolo 23 e che vanno da un minimo di 25 ad un massimo di 150 euro.
Solo che fino ad oggi non è stata elevata alcuna contestazione. Il problema è quello del controllo di un fenomeno complesso, che i soli sei uomini della polizia Ambientale non possono monitorare. Tornerebbe utile l’ausilio di personale della Municipale e magari anche qualche preziosa segnalazione da parte dei cittadini. Ma sin qui il “problema” pare essere stato sottostimato.
Beninteso, lasciare volantini nelle cassette dedicate alla pubblicità non è reato e non può essere vietato. Certo, l’attività andrebbe svolta con una moderazione che alle volte manca e non è colpa delle attività commerciali. Per questo c’è ampia tolleranza. In un condominio di cinque famiglie, però, non è il caso di lasciare decine e decine di volantini che, in alcuni casi, assumono la consistenza di una vera e propria rivista.
Ci si può “difendere” esponendo un esplicito avviso con il quale si comunica di non accettare comunicazioni pubblicitarie nella posta. E’ l’unico strumento a disposizione perchè non esistono altre regole, come giornate fisse per la distribuzione o ordinanze di divieto da parte del sindaco.
Anzi, quei Comuni che ci hanno provato sono stati “sconfitti” in sede giurisprudenziale dove è stato puntualizzato che non si può imporre una simile limitazione perchè lesiva di diversi principi, alcuni anche costituzionalmente garantiti.