Siracusa. Lotta all’evasione, 10mila avvisi in partenza: il Comune va a caccia dei furbetti

Stanno per arrivare nella buca delle lettere dei siracusani qualcosa come 10mila avvisi bonari per tributi non pagati. E’ il primo passo della più complessa operazione di recupero dell’evaso avviata dal Comune di Siracusa con l’adesione al progetto Riscontro. Adesso si entra nel vivo. Dopo 90 giorni dall’avviso bonario si passerà all’azione.
Come ha spiegato il sindaco Francesco Italia, insieme al dirigente del settore Rosario Pisana, negli avvisi sarà comunicato il carico tributario in sospeso con l’ente e con l’esattore per ciascun contribuente in difetto. Alla luce dell’elevato numero di avvisi in partenza, il Comune di Siracusa ha disposto l’apertura di 3 front office attraverso cui chiarire collaborazione e chiarimenti ai cittadini alle prese con tributi “dimenticati” o non pagati: uno a Cassibile, un secondo a Belvedere ed un terzo all’ufficio Anagrafe (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.30). Chi deciderà di autodenunciarsi potrà contare su di uno sconto del 70% sulle sanzioni accessorie alla tassa.
“In Italia più di 100 Comuni sono in dissesto o in predissesto e spesso si trovano in cattive acque perchè non vengono riscossi i tributi locali. Ecco perchè l’aspetto degli accertamenti è fondamentale”, ha detto il sindaco Italia. “Questa operazione non vuole toccare le persone che si trovano in condizioni economiche e sociali difficili. Riguarda i disonesti, quelli che possono ma non pagano lo stesso. L’ufficio tributi avrà comunque un atteggiamento di totale apertura e disponibilità”, rassicura.
Rispetto all’anno precedente, accertamenti in notevole aumento: sette volte più numerosi, in alcuni ambiti. Per la Tasi sono praticamente raddoppiati. La tassa comunale più evasa rimane comunque la Tari che, forse non è un caso, presenta una delle aliquote più alte. I conti non tornano neanche sul fronte tassa di soggiorno. “Ci aspettiamo che questa operazione comporti un aumento delle entrate”, ha ammesso il primo cittadino. E in fondo il senso dell’operazione è chiaro: garantire un carico equo dei tributi facendo pagare tutti e garantire le necessarie risorse per i relativi servizi.
“Il procedimento tributario è fatto di avvisi e accertamenti. Stiamo dando il massimo nell’ambito del progetto nazionale Riscontro. Ci permette di incrociare banche dati di cui i Comuni non sono in possesso e così per ogni contribuente conosceremo anche i beni aggredibili di ogni singolo cittadino”, ha aggiunto il dirigente del settore tributi, Pisana.
Nel caso in cui l’esposizione del contribuente non sia già a ruolo, ci sarà modo per verificare e provvedere, anche tramite rateizzazione. La filosofia è quella del Fisco amico, una mano tesa ai cittadini da parte del Comune che concederà la possibilità di sanare prima di arrivare all’iscrizione a ruolo.
Per quanto riguarda il sommerso, l’attuale sofferenza comunale sarebbe del 30% circa. L’8% della popolazione sarebbe sconosciuta alle casse comunali.

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