La storia di Max, in fuga dalla Russia a Siracusa: conti bloccati per le sanzioni, cerca casa

La guerra in Ucraina, la fuga dalla Russia e l’arrivo in Italia, con moglie e figlie al seguito. La storia di Max, psichiatra di origini ucraine ma da anni residente in Russia parla senza dubbio di solidarietà e di una rete che a Siracusa sta funzionando, ma parla purtroppo anche di un problema enorme non ancora risolto e di una corsa contro il tempo per individuare una soluzione.

L’associazione “Astrea in memoria di Stefano Biondo”, in collaborazione con tutti coloro i quali si sono già messi a disposizione, lavora alacremente per trovare innanzitutto una casa in cui il medico e la sua famiglia possano vivere. I suoi conti correnti, com’è noto, sono stati bloccati e non è dunque possibile, per lui, prelevare il suo denaro, almeno per il momento.

Con una serie di peripezie e con l’aiuto di colleghi italiani, Max è riuscito ad arrivare a Siracusa. Molti suoi colleghi psicologi e psichiatri siracusani hanno deciso di aiutarlo economicamente, ciascuno con la propria donazione. La Caritas ha pagato alla famiglia una stanza in un albergo con la prospettiva di collocarli successivamente in un appartamento, versando 300 euro al mese fino a quando la famiglia non sarebbe stata autonoma. Questa previsione è poi venuta meno: la casa non è più disponibile, la cifra che la Caritas può pagare resta la stessa, con la difficoltà di trovare un appartamento e l’albergo va lasciato entro una settimana.

Parte un nuovo appello ed è urgentissimo: “Chi ha un appartamento ammobiliato da affittare a 300 euro, incluse le spese, lo metta a disposizione per un breve periodo”.

Sono in corso le procedure per dotare il medico di un codice fiscale, senza il quale non può farsi inviare dai pazienti a cui continua a fare terapia online il denaro per la prestazione.

“Entro poco tempo- spiega Tiziana Biondi, volontaria Astrea- la famiglia sarà certamente autonoma. Le bambine, di sei e dieci anni, sono state già accolte a scuola in una scuola della città e Arci Ragazzi le accoglierà al campo estivo della Cittadella. In tanti stanno facendo quanto nelle loro possibilità ma è chiaro che il problema dell’abitazione è di primaria importanza e da risolvere urgentemente.  Si tenta, nel frattempo, di far rientrare il medico nel sistema di accoglienza che paradossalmente sembra destinato solo a chi proviene dall’Ucraina e dall’Afghanistan, nonostante si tratti di un cittadino ucraino, seppur in arrivo dalla Russia. La ragione della fuga è in fondo la stessa. Un’avvocata sta affrontando il caso dal punto di vista legale, tentando di coinvolgere la prefettura”.

Una casa, intanto, serve subito. “Ci sono stati anche dei gesti davvero belli- racconta Tiziana Biondi-Va innanzitutto evidenziata la generosità dei tantissimi colleghi di Max che hanno effettuato donazioni per aiutare la sua famiglia in questo momento così delicato. Altre persone si sono dette pronte ad offrire ospitalità gratuitamente, convivendo per il periodo necessario. Le condizioni, tuttavia, non erano quelle idonee. Gesti commoventi, che vanno evidenziati, senza dubbio. Purtroppo, però, non abbiamo ancora la soluzione al problema e tra pochi giorni la famiglia dovrà lasciare la stanza d’albergo in cui è ospitata in questo momento”.