Siracusa. "Municipio di Cassibile" e conferimenti di cittadinanza onoraria. Così il quartiere gioca a fare la città

Se non c’è il riconoscimento ufficiale, facciamo finta, “tra amici”, che ci sia. Curioso quanto sta accadendo da qualche settimana a Cassibile. Il quartiere periferico di Siracusa rivendica da anni la propria autonomia. I residenti di quella zona  non si sentono siracusani ma cassibilesi e saltano all’occhio, osservando, magari da una panchina di piazza Marchesi Loffredo, l’ex frazione del capoluogo, tutte le caratteristiche tipiche della vita di paese, con una propria identità, supportata da un senso di appartenenza particolarmente forte.  Che da anni la circoscrizione a sud di Siracusa, così come fa, all’estremo opposto, Belvedere, lotti per diventare Comune è cosa ben nota. Un percorso lungo e tortuoso, fatto di sentenze del Tar, poi del Consiglio di giustizia amministrativa, di ricorsi , di una battaglia interminabile con palazzo Vermexio. E siccome l’autonomia non è arrivata, il presidente del consiglio di quartiere, Paolo Romano, che è stato anche assessore comunale, ha scelto una strada diversa, “simbolica”, la definisce. Così, nelle comunicazioni interne, informali, non sarebbe infrequente leggere  l’intestazione “Municipio di Cassibile”. “E’ solo una sottolineatura della nostra identità- assicura Romano- Un modo per ricordarci che siamo cassibilesi e che continuiamo ad essere convinti del diritto all’autonomia di questa fetta di territorio, che include anche la zona balneare di Fontane Bianche”. Nulla di tutto questo, ovviamente, accade nella documentazione formale. In quel caso, come per tutti gli altri consigli di quartiere, l’intestazione parla di circoscrizione. Agli avvisi “municipalizzati” si sarebbe aggiunta, adesso, un’altra singolarità. Ieri sera, nel corso di una cerimonia sobria e, anche in questo caso, informale, sarebbe stata conferita la cittadinanza onoraria di Cassibile a padre Salvatore Arnone, parroco della chiesa del quartiere.  Cittadinanza “simbolica”, certo,  ma densa di significato. E’ come se, per gioco ma neanche tanto, a Cassibile si sia deciso di “bypassare” il percorso burocratico che, fino ad oggi, non ha permesso al quartiere di staccarsi da Siracusa. Si corre, però, il rischio di confondere le idee a qualcuno. A prescindere da tutto questo, Romano fa notare come “il regolamento sul decentramento amministrativo non venga applicato. Ci sarebbero dei margini di autonomia per le circoscrizione- osserva l’ex consigliere comunale- Alcuni piccoli interventi possono essere disposti direttamente dal quartiere, senza passare attraverso l’intervento del Comune, ma senza la dotazione economica necessaria, qualsiasi opportunità rimane “lettera morta”. Un’ingiustizia a cui mi oppongo da tempo ma, al momento, senza ottenere alcun riscontro dall’amministrazione comunale. Un danno per i cittadini, che avrebbero la possibilità di vedere risolti in tempi celeri alcuni problemi di vivibilità e che, invece, devono aspettare i tempi, spesso biblici, dell’ente”.