Siracusa. Pd, Adorno: "Il rimpasto non è priorità, ricostruiamo il partito dai circoli"

Un partito da ricostruire e che non sembra intenzionato a battere i pugni per le poltrone. Il segretario provinciale, Salvo Adorno, fresco di elezione, non si nasconde dietro un dito e riconosce il lavoro impegnativo che la guida del Partito Democratico locale dovrà comportare da adesso in poi. Una forza politica che per anni è stata dilaniata da pesanti spaccature, culminate nella “diaspora” che ha condotto una parte verso Azione, un’altra verso Italia Viva. Apertura nei confronti dell’amministrazione comunale del capoluogo. “Voglio pormi in una posizione di dialogo- spiega Adorno- che si basi sui progetti per la città”. L’imminente rimpasto di giunta tiene banco negli ambienti politici di maggioranza, in attesa della ridistribuzione degli assessorati.  Ed anche dentro il Partito Democratico. Adorno, tuttavia, preferisce parlare di altre priorità . “Noi abbiamo una rappresentanza in giunta – ricorda- E’ giusto che l’assetto amministrativo  lo scelga il sindaco. L’impegno del Pd è quello di aiutarlo ad affrontare problemi, prospettive e lavorare alle potenzialità della città”. Lo scenario politico locale, in realtà, si è modificato rispetto ai mesi passati e il primo cittadino dovrà tenerne conto. Il segretario provinciale del Pd parla, intanto, dell’importanza di  “gettare le basi per la Siracusa del 2030, la città del post Covid”. Dopo la vittoria su Giovanni Giuca, sembra che i rapporti tra le due “anime” siano cordiali ma senza troppo trasporto. Uno scambio di messaggi di congratulazioni e ringraziamenti dopo l’esito del voto e la volontà, espressa da Adorno, di voler ripartire proprio dalla provincia. “Occorre ricominciare dai circoli- sostiene il neo segretario del Pd provinciale- e la mia linea è chiara: dentro i singoli circoli vanno discusse le questioni. Una voce univoca deve uscire dal circolo, anche se difforme rispetto alla voce del segretario provinciale”. Un messaggio che risulta abbastanza chiaro,lanciato a tutti coloro i quali, all’interno delle sezioni comunali, hanno condotto fino ad oggi guerre intestine, indebolendo di fatto il partito e togliendo autorevolezza.